Il lavoro intende proporre alcune riflessioni generali sul processo di apprendimento di una lingua straniera (L2) in relazione al gruppo di discipline attualmente racchiuse sotto l’etichetta linguistica di scienze neurocognitive; le quali scienze hanno risvegliato, negli ultimi anni, un insolito interesse dato che, dopo il cambiamento di paradigma provocato dalla fisica quantica, s’ipotizza che il prossimo cambiamento di paradigma avrà luogo nelle teorie della mente. Ciò nonostante manchi ancora un vero utilizzo delle diverse scoperte interdisciplinari che gioverebbero alla comprensione della dimensione psichica. La stessa problematica si presenta nel panorama delle teorie dell’apprendimento. Si commentano alcune aree specializzate del cervello nello sviluppo di funzioni diverse (quale, ad esempio, quella della memoria) e la questione del binding problem o problema delle connessioni interparti: la conclusione è che la presa di coscienza della complessità cerebro-mentale obbliga il docente ad una formazione molto più ampia di quella richiesta fino a tempi recenti. Si affronta successivamente la dinamica della dialettica insegnamento/apprendimento e la possibilità di ampliare l’orizzonte di aspettative in relazione a quanto già spiegato. Si analizzano concetti strategici nella suddetta dialettica, quali “processo” e “feed-back”, per poi sviluppare tre delle nove strategie dello scrittore argentino Jorge Luis Borges applicate all’apprendimento linguistico: la strategia della reiterazione uditiva e della separazione dei canali (riferimento all’Orecchio Elettronico di Tomatis), la strategia della pluralità prospettica e la strategia della rilettura in relazione ai sistemi rappresentazionali sensoriali (canali visivo, uditivo e cenestesico), che permette di ampliare la mappa cognitiva. Come conclusione, si commentano brevemente alcuni presupposti del semiologo russo Juri Lotman sull’apprendimento creativo.
LAS NUEVAS PERSPECTIVAS DEL APRENDIZAJE LINGUISTICO
RICCI, Nilbet Graciela
2005-01-01
Abstract
Il lavoro intende proporre alcune riflessioni generali sul processo di apprendimento di una lingua straniera (L2) in relazione al gruppo di discipline attualmente racchiuse sotto l’etichetta linguistica di scienze neurocognitive; le quali scienze hanno risvegliato, negli ultimi anni, un insolito interesse dato che, dopo il cambiamento di paradigma provocato dalla fisica quantica, s’ipotizza che il prossimo cambiamento di paradigma avrà luogo nelle teorie della mente. Ciò nonostante manchi ancora un vero utilizzo delle diverse scoperte interdisciplinari che gioverebbero alla comprensione della dimensione psichica. La stessa problematica si presenta nel panorama delle teorie dell’apprendimento. Si commentano alcune aree specializzate del cervello nello sviluppo di funzioni diverse (quale, ad esempio, quella della memoria) e la questione del binding problem o problema delle connessioni interparti: la conclusione è che la presa di coscienza della complessità cerebro-mentale obbliga il docente ad una formazione molto più ampia di quella richiesta fino a tempi recenti. Si affronta successivamente la dinamica della dialettica insegnamento/apprendimento e la possibilità di ampliare l’orizzonte di aspettative in relazione a quanto già spiegato. Si analizzano concetti strategici nella suddetta dialettica, quali “processo” e “feed-back”, per poi sviluppare tre delle nove strategie dello scrittore argentino Jorge Luis Borges applicate all’apprendimento linguistico: la strategia della reiterazione uditiva e della separazione dei canali (riferimento all’Orecchio Elettronico di Tomatis), la strategia della pluralità prospettica e la strategia della rilettura in relazione ai sistemi rappresentazionali sensoriali (canali visivo, uditivo e cenestesico), che permette di ampliare la mappa cognitiva. Come conclusione, si commentano brevemente alcuni presupposti del semiologo russo Juri Lotman sull’apprendimento creativo.File | Dimensione | Formato | |
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