Quella del pensiero politico delle donne è una presenza carsica che spesso non passa attraverso scuole o esperienze istituzionali, ma intreccia singolarità, unicità biografiche, identità personali come pratiche discorsive. Una trama narrativa eccentrico-atopica rappresenta il tentativo particolare di dissotterrare tracce stratificate di vita e pensiero di donne, senza ossificarle o trascenderle in falsi universali, ma aprendole all’incessante opera di significazione. Si tratta di raccontare allora questa condizione di esclusione, di differenza, di castrazione di parole, filtrandola attraverso la arendtiana «comprensione». Alla teoria che cerca di riportare la singolarità alla sovranità di un principio, Arendt ha opposto il comprendere, come passione del capire il particolare o benjaminiana cura delle perle, capace di avviare l’azione in-finita della narrabilità e dell’interpretazione. Alcune delle pensatrici prese in considerazione in questo saggio non hanno distillato un sistema politico, ma nei loro scritti piano letterario, biografico, teorico sono orditi in una tessitura dalla quale solo in filigrana emerge una prospettiva politica. Per quanto la mancanza di sistematicità e l’impossibilità di corrispondere ad un’immagine unitaria siano state a lungo interpretate come segno di uno scarso interesse scientifico e di una perifericità rispetto al pensiero maschile, l'intento di questo lavoro è, invece, quello di situarsi in questa discontinuità per valorizzarne scarti e differenze. Si tratta di un invito a gettare fili nel vuoto di un’amnesia politica che ha rimosso soggettività, rappresentazioni, ordine simbolico delle donne, rigettando modalità politiche “altre”, irrapresentabili sulla scena politica tradizionale.
Pensieri e figure femministe: per una trama narrativa filosofico-politica
MATTUCCI, NATASCIA
2009-01-01
Abstract
Quella del pensiero politico delle donne è una presenza carsica che spesso non passa attraverso scuole o esperienze istituzionali, ma intreccia singolarità, unicità biografiche, identità personali come pratiche discorsive. Una trama narrativa eccentrico-atopica rappresenta il tentativo particolare di dissotterrare tracce stratificate di vita e pensiero di donne, senza ossificarle o trascenderle in falsi universali, ma aprendole all’incessante opera di significazione. Si tratta di raccontare allora questa condizione di esclusione, di differenza, di castrazione di parole, filtrandola attraverso la arendtiana «comprensione». Alla teoria che cerca di riportare la singolarità alla sovranità di un principio, Arendt ha opposto il comprendere, come passione del capire il particolare o benjaminiana cura delle perle, capace di avviare l’azione in-finita della narrabilità e dell’interpretazione. Alcune delle pensatrici prese in considerazione in questo saggio non hanno distillato un sistema politico, ma nei loro scritti piano letterario, biografico, teorico sono orditi in una tessitura dalla quale solo in filigrana emerge una prospettiva politica. Per quanto la mancanza di sistematicità e l’impossibilità di corrispondere ad un’immagine unitaria siano state a lungo interpretate come segno di uno scarso interesse scientifico e di una perifericità rispetto al pensiero maschile, l'intento di questo lavoro è, invece, quello di situarsi in questa discontinuità per valorizzarne scarti e differenze. Si tratta di un invito a gettare fili nel vuoto di un’amnesia politica che ha rimosso soggettività, rappresentazioni, ordine simbolico delle donne, rigettando modalità politiche “altre”, irrapresentabili sulla scena politica tradizionale.File | Dimensione | Formato | |
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