Il valore della ricerca è evidenziato da una ricostruzione cartografica della distribuzione territoriale delle comunità arbëresh e croata, da una verifica comparata sull’evoluzione della consistenza linguistica delle comunità alloglotte in Molise dal 1921 ad oggi, così come da una ricca ed articolata raccolta bibliografica sull’argomento. Da secoli la sovrapposizione di genti e di culture diverse, insieme con l’alternarsi di distinte dominazioni, ha portato alcune comunità adriatiche orientali a trovare un consolidato insediamento territoriale in aree della penisola italiana. È il caso dei gruppi di origine albanese e croata insediati nel Molise, una delle regioni meno estese d’Italia ma tra le più ricche di minoranze alloglotte. La presenza di queste minoranze ha finito per caratterizzare tanto la geografia umana, quanto quella politica ed economica di questa regione. La comunità arbëresh molisana, risultato dell’esodo albanese avvenuto dal XV al XVIII secolo, è attualmente insediata nei comuni di Campomarino (Kemarini), Montecilfone (Munxhufuni), Portocannone (Porkannuni) ed Ururi (Ruri). La minoranza linguistica croata, si trova unicamente in Molise ed è sicuramente la comunità alloglotta più piccola presente in Italia. Le colonie croate, oggi superstiti alle migrazioni del XV e XVI secolo, occupano i tre comuni contigui di Acquaviva Collecroce (Zivavoda Kruč), Montemitro (Mundimitar) e San Felice del Molise (Filič). In Molise il numero di parlanti le lingue arbëreshe e croato-molisana è andato diminuendo nel tempo, con il rischio che un intero patrimonio culturale vada perduto. Ciò nonostante, negli ultimi decenni vi è stata una maggior consapevolezza del valore della propria cultura e della propria identità.

Le minoranze storiche albanesi e croate in Molise: tra estinzione e tutela.Albanian and Croatian Historic Minorities in Molise: Between Extinction and Protection

ROVATI, Paolo;
2010-01-01

Abstract

Il valore della ricerca è evidenziato da una ricostruzione cartografica della distribuzione territoriale delle comunità arbëresh e croata, da una verifica comparata sull’evoluzione della consistenza linguistica delle comunità alloglotte in Molise dal 1921 ad oggi, così come da una ricca ed articolata raccolta bibliografica sull’argomento. Da secoli la sovrapposizione di genti e di culture diverse, insieme con l’alternarsi di distinte dominazioni, ha portato alcune comunità adriatiche orientali a trovare un consolidato insediamento territoriale in aree della penisola italiana. È il caso dei gruppi di origine albanese e croata insediati nel Molise, una delle regioni meno estese d’Italia ma tra le più ricche di minoranze alloglotte. La presenza di queste minoranze ha finito per caratterizzare tanto la geografia umana, quanto quella politica ed economica di questa regione. La comunità arbëresh molisana, risultato dell’esodo albanese avvenuto dal XV al XVIII secolo, è attualmente insediata nei comuni di Campomarino (Kemarini), Montecilfone (Munxhufuni), Portocannone (Porkannuni) ed Ururi (Ruri). La minoranza linguistica croata, si trova unicamente in Molise ed è sicuramente la comunità alloglotta più piccola presente in Italia. Le colonie croate, oggi superstiti alle migrazioni del XV e XVI secolo, occupano i tre comuni contigui di Acquaviva Collecroce (Zivavoda Kruč), Montemitro (Mundimitar) e San Felice del Molise (Filič). In Molise il numero di parlanti le lingue arbëreshe e croato-molisana è andato diminuendo nel tempo, con il rischio che un intero patrimonio culturale vada perduto. Ciò nonostante, negli ultimi decenni vi è stata una maggior consapevolezza del valore della propria cultura e della propria identità.
2010
9788888692722
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