Il dibattito odierno sulla laicità è segnato da alcuni tratti di ordine storico e sociale caratteristici della nostra epoca, ma la questione che ripropone non è primariamente d’ordine culturale. Nella sua doppia pertinenza civile e religiosa, tale questione investe, da un lato, una riflessione sul bene comune della convivenza e sugli equivoci di un uso improprio – per eccesso o per difetto – di categorie religiose; dall’altro, chiama in causa lo status paradossale di “doppia cittadinanza” del cristiano e la necessità di distinguere – senza separare – il dislivello fra le due città. Attraverso un confronto fra il paradigma agostiniano e la difficile transizione dal pensiero moderno alla cultura postmoderna, s’invita a coniugare laicità e bene comune, motivando la rilevanza etico-antropologica del problema a partire dal riconoscimento della natura originaria e del valore intrinseco dell’essere insieme.
Bene comune e laicità,
ALICI, Luigino
2008-01-01
Abstract
Il dibattito odierno sulla laicità è segnato da alcuni tratti di ordine storico e sociale caratteristici della nostra epoca, ma la questione che ripropone non è primariamente d’ordine culturale. Nella sua doppia pertinenza civile e religiosa, tale questione investe, da un lato, una riflessione sul bene comune della convivenza e sugli equivoci di un uso improprio – per eccesso o per difetto – di categorie religiose; dall’altro, chiama in causa lo status paradossale di “doppia cittadinanza” del cristiano e la necessità di distinguere – senza separare – il dislivello fra le due città. Attraverso un confronto fra il paradigma agostiniano e la difficile transizione dal pensiero moderno alla cultura postmoderna, s’invita a coniugare laicità e bene comune, motivando la rilevanza etico-antropologica del problema a partire dal riconoscimento della natura originaria e del valore intrinseco dell’essere insieme.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.