Il saggio indaga il rapporto fra certezza e verità in Popper nei diversi periodi in cui può essere suddivisa la sua opera, cercando di mostrare come Popper abbia sempre cercato di concepire questo rapporto modulando in modi diversi il proprio fallibilismo, ciò che con poche, ma assai significative eccezioni, ha sempre condotto ad un'insostenibile separazione fra questi due concetti. Nelle sue prime opere Popper contrappone alla certezza l’obiettività scientifica, contrapponendo gli Erlebnisse di percezione, soggettivi e assoluti, agli enunciati scientifici, intersoggettivamente controllabili. Con l'adesione alla teoria semantica della verità di Tarski Popper rinuncia soltanto apparentemente al suo fallibilismo, poiché – tramite la separazione del concetto di verità da quello dei criteri per accertarla – egli contrappone di nuovo nettamente certezza e verità, rendendo ancora una volta impossibile la fondazione delle ipotesi empiriche da parte dell'esperienza. Con la teoria dei tre mondi Popper tenta di evitare gli esiti relativistici della sua epistemologia, accogliendo alcuni punti della teoria platonica delle idee, che, se coerentemente sviluppati, conducono alla completa (ma di nuovo inaccettabile) identificazione di certezza e verità. Ma per altro verso egli modifica in modo talmente radicale la dottrina platonica da riproporre un’insostenibile separazione fra certezza e verità scientifica.
Gewißheit und Wahrheit bei Popper
BUZZONI, Marco;
1987-01-01
Abstract
Il saggio indaga il rapporto fra certezza e verità in Popper nei diversi periodi in cui può essere suddivisa la sua opera, cercando di mostrare come Popper abbia sempre cercato di concepire questo rapporto modulando in modi diversi il proprio fallibilismo, ciò che con poche, ma assai significative eccezioni, ha sempre condotto ad un'insostenibile separazione fra questi due concetti. Nelle sue prime opere Popper contrappone alla certezza l’obiettività scientifica, contrapponendo gli Erlebnisse di percezione, soggettivi e assoluti, agli enunciati scientifici, intersoggettivamente controllabili. Con l'adesione alla teoria semantica della verità di Tarski Popper rinuncia soltanto apparentemente al suo fallibilismo, poiché – tramite la separazione del concetto di verità da quello dei criteri per accertarla – egli contrappone di nuovo nettamente certezza e verità, rendendo ancora una volta impossibile la fondazione delle ipotesi empiriche da parte dell'esperienza. Con la teoria dei tre mondi Popper tenta di evitare gli esiti relativistici della sua epistemologia, accogliendo alcuni punti della teoria platonica delle idee, che, se coerentemente sviluppati, conducono alla completa (ma di nuovo inaccettabile) identificazione di certezza e verità. Ma per altro verso egli modifica in modo talmente radicale la dottrina platonica da riproporre un’insostenibile separazione fra certezza e verità scientifica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.