La persona tra compimento e realizzazione secondo Max Scheler

Con convinzione, nella prefazione alla seconda edizione del Formalismus, Scheler sottolinea che quello condotto con successo nell’opera è il «nuovo tentativo di un personalismo». Ed in effetti noi dobbiamo riconoscere che la posizione scheleriana in materia di persona si distingue con nettezza sia dalle acquisizioni precedenti che dalle successive. Scheler infatti non si preoccupa tanto di preservare la persona, umana e divina, dalla contaminazione con la vita o con il mondo, come era accaduto da Kant in poi; piuttosto egli si applica ad individuare le vie del ritorno della dimensione personale, che coniuga universalità e singolarità, secondo l’antico motto di Boezio, sulla vita umana e per suo tramite sull’intera compagine cosmico-teologica, allo scopo di promuovere la «compenetrazione» (Durchdringung) sinergica dei fattori di razionalità e libertà con il livello della necessità psico-fisica e innescare quel potenziamento dell’umano, che conduca la vita intera oltre la sua riproduzione automatica.