Nel dibattito sugli strumenti di contrasto alla criminalità economica, la riforma del modello tradizionale di confisca, con l’adozione della confisca per equivalente dei beni per un valore corrispondente al profitto conseguito dall’autore del reato ha segnato un primo punto di svolta. Tuttavia, l’ordinamento si occupa dei profitti illeciti anche sotto un profilo apparentemente contraddittorio rispetto a quello della loro neutralizzazione e cioè la sottoposizione a tassazione. Qual è il rapporto tra tassazione e confisca? Si tratta di istituti complementari o la rilevanza fiscale della ricchezza illecita rivela la necessità di operare una distinzione in base alle modalità di produzione della ricchezza illecita e alla sua destinazione? Quest’ultima sembra essere la risposta più corretta, in quanto rispettosa dei diritti sottostanti ai rapporti economici comunque connessi alle attività illecite.
LA TASSAZIONE DEI PROVENTI DA REATO
ACQUAROLI, Roberto
2005-01-01
Abstract
Nel dibattito sugli strumenti di contrasto alla criminalità economica, la riforma del modello tradizionale di confisca, con l’adozione della confisca per equivalente dei beni per un valore corrispondente al profitto conseguito dall’autore del reato ha segnato un primo punto di svolta. Tuttavia, l’ordinamento si occupa dei profitti illeciti anche sotto un profilo apparentemente contraddittorio rispetto a quello della loro neutralizzazione e cioè la sottoposizione a tassazione. Qual è il rapporto tra tassazione e confisca? Si tratta di istituti complementari o la rilevanza fiscale della ricchezza illecita rivela la necessità di operare una distinzione in base alle modalità di produzione della ricchezza illecita e alla sua destinazione? Quest’ultima sembra essere la risposta più corretta, in quanto rispettosa dei diritti sottostanti ai rapporti economici comunque connessi alle attività illecite.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.