Archivi digitali per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale: il caso del Santuario della Madonna di Carufo

This paper presents an ongoing project aimed at creating a multi-type digital archive dedicated to the Sanctuary of Madonna di Garufo (Camporotondo di Fiastrone, Italy), which was severely damaged by the 2016 earthquake and is currently undergoing restoration. The archive is designed to document, preserve, and provide access to a diverse array of historical, technical, and multimedia materials generated during the restoration process and related research. The methodological framework integrates archival standards (ISAD(G), Dublin Core, RiC-CM), professional guidelines (ANAI, 2023), and semantic web technologies (RDF, IIIF, SPARQL), implemented within the open-source platform Omeka S. The project proposes a sustainable and replicable model for managing digital archives in post-disaster contexts, combining technical documentation and cultural memory to make a vulnerable heritage resource available in a structured, accessible, and queryable form.

Il presente contributo illustra un progetto in corso volto alla creazione di un archivio digitale multitipologico dedicato al Santuario della Madonna di Garufo (Camporotondo di Fiastrone, MC), danneggiato dal sisma del 2016 e oggetto di un complesso intervento di restauro. L’archivio nasce con l’obiettivo di documentare, valorizzare e rendere accessibile una pluralità di materiali eterogenei – storici, tecnici, multimediali – prodotti nel corso del cantiere e della ricerca storico-artistica, secondo principi di interoperabilità, sostenibilità e replicabilità. La metodologia adottata combina l’uso di standard archivistici (ISAD(G), Dublin Core, RiC-CM), linee guida professionali (ANAI, 2023) e tecnologie semantiche (RDF, IIIF, SPARQL), applicate all’interno della piattaforma open source Omeka S. Il progetto propone un modello operativo per la gestione di archivi digitali in contesti post-sismici, integrando documentazione tecnica e memoria culturale e restituendo alla comunità un patrimonio fragile in forma accessibile, strutturata e interrogabile.