Questo volume intende indagare le implicazioni etiche della nostalgia e valutarne le potenzialità e i limiti dal punto di vista della vita morale, che qualifica la dimensione esistenziale in direzione del bene. Il tema della nostalgia è oggi particolarmente frequentato: esso occupa non solo filosofi, ma anche sociologi, teorici e scienziati politici, antropologi, psicologi, studiosi dei fenomeni e dei processi culturali. Di volta in volta inquadrata come emozione, sentimento, passione, questa modalità di vivere il tempo che passa e, in generale, il cambiamento viene studiata più per i suoi effetti sulle vicende politiche, le strategie di marketing capaci di rendere la nostalgia una merce quantificabile, il benessere psicologico individuale, che per le sue implicazioni etico-filosofiche, quasi a segnalarne una scarsa pregnanza, un’irrilevanza rispetto al modo umano di vivere e abitare il mondo, come se si trattasse di un’emozione effimera o di un orpello estetico dell’esperienza umana. Difficilmente si trovano indicazioni sulla natura della nostalgia in relazione alla temporalità, alle figure del desiderio, alla relazione tra autonomia e nostalgia, che spesso appaiono come due forze vettoriali uguali per intensità e opposte per direzione. Per tale ragione, in questo studio si metterà a tema la dimensione etico-pratica della nostalgia, il suo legame con i vissuti che implicano mutamento; tale dimensione è sempre anche scivolamento immaginativo nel “non più presente”, nell’“assente”, sia esso temporale o spaziale, e ha ricadute eticamente significative nella vita personale e nei legami comunitari, entro l’orizzonte di un “noi” da costruire.
Nostalgia. Una piccola etica
Pierosara, S.
2025-01-01
Abstract
Questo volume intende indagare le implicazioni etiche della nostalgia e valutarne le potenzialità e i limiti dal punto di vista della vita morale, che qualifica la dimensione esistenziale in direzione del bene. Il tema della nostalgia è oggi particolarmente frequentato: esso occupa non solo filosofi, ma anche sociologi, teorici e scienziati politici, antropologi, psicologi, studiosi dei fenomeni e dei processi culturali. Di volta in volta inquadrata come emozione, sentimento, passione, questa modalità di vivere il tempo che passa e, in generale, il cambiamento viene studiata più per i suoi effetti sulle vicende politiche, le strategie di marketing capaci di rendere la nostalgia una merce quantificabile, il benessere psicologico individuale, che per le sue implicazioni etico-filosofiche, quasi a segnalarne una scarsa pregnanza, un’irrilevanza rispetto al modo umano di vivere e abitare il mondo, come se si trattasse di un’emozione effimera o di un orpello estetico dell’esperienza umana. Difficilmente si trovano indicazioni sulla natura della nostalgia in relazione alla temporalità, alle figure del desiderio, alla relazione tra autonomia e nostalgia, che spesso appaiono come due forze vettoriali uguali per intensità e opposte per direzione. Per tale ragione, in questo studio si metterà a tema la dimensione etico-pratica della nostalgia, il suo legame con i vissuti che implicano mutamento; tale dimensione è sempre anche scivolamento immaginativo nel “non più presente”, nell’“assente”, sia esso temporale o spaziale, e ha ricadute eticamente significative nella vita personale e nei legami comunitari, entro l’orizzonte di un “noi” da costruire.| File | Dimensione | Formato | |
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