Al di là dell’attenzione mediatica quasi esclusiva alla questione degli sbarchi cosiddetti irregolari, in Italia l’immigrazione ha ragione statistica di essere considerata un fenomeno strutturale, dove gli oltre 5 milioni di stranieri residenti regolari provengono perlopiù da Paesi europei classificati non poveri dagli indici di sviluppo dell’ONU. Pertanto, è necessario che all’approccio emergenziale del sistema di prima accoglienza, si preveda un sistema permanente di facilitazione all’integrazione linguistica e socio-professionale. La padronanza della lingua del Paese ospitante gioca un ruolo fondamentale per l’ingresso del migrante nel mondo del lavoro. Inoltre, questo può incontrare difficoltà in altre fasi della vita lavorativa: nella conservazione dell’impiego; nella preservazione della sicurezza propria e dei colleghi e nella progressione di carriera. Per i lavoratori stranieri persiste uno svantaggio nel tasso di occupazione e questi continuano a rimanere “prigionieri” in ruoli di bassa qualifica; ciononostante, l’età media degli stranieri in Italia è di 35,7 anni, in piena età lavorativa. In questo quadro, l’adulto migrante vulnerabile non ancora linguisticamente autonomo non può concedersi di controllare la lingua prima di provvedere al proprio sostentamento. L’assenza di un impiego può causare forti ripercussioni sia sul suo status socio-economico, sia sulla qualità del tessuto dell’intera comunità ospitante. Dunque, l’integrazione professionale spesso dovrebbe risultare prioritaria rispetto ad una di stampo più genericamente sociale. A questo fine, l’ECML (European Centre for Modern Languages) del Consiglio d’Europa promuove l’approccio del Language for Work, che mira a favorire l’acquisizione della L2 in contesto lavorativo: una tendenza educativa già avvalorata in molte parti d’Europa che, tuttavia, non trova riscontro adeguato nel nostro territorio, che continua a sperimentare iniziative formative isolate e temporanee. In Italia, i corsi pubblici di L2 erogati dai CPIA (Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti) trattano perlopiù la lingua generale; i corsi professionalizzanti disponibili spesso richiedono un livello di autonomia linguistica almeno di livello B1 che di solito è fuori dalla portata del migrante. Dalla ricerca condotta emerge inoltre come manchi una varietà di sussidi formativi incentrati sulla lingua per il lavoro orientati a migranti e che non presuppongano conoscenze linguistico-professionali di base. Per superare questi ostacoli, si è optato per impostare un ambiente informatico integrato in grado di permettere ai docenti di L2 di progettare in modo indipendente i percorsi formativi specialistici necessari a rispondere alla mancanza strutturale di tali corsi. Il progetto di ricerca nasce dal FAMI-2514-La lingua italiana per l’integrazione e per il lavoro. Percorsi linguistici di apprendimento dell’italiano L2 nella Regione Marche, di cui l’Università di Macerata è stata partner, identificando il settore della ristorazione per una formazione professionale strategica sul territorio. Si presenta un metodo di creazione di conoscenza specialistica condivisa che, avvalendosi di alcuni ambienti informatici messi in sinergia secondo i principi del quadro NGDLE (Next Generation Distributed Learning Ecosystem), ha permesso a due campioni di docenti di L2 di generare contenuti didattici multimediali utili all’insegnamento dell’italiano per la ristorazione per apprendenti di livello A2: un profilo linguisticamente svantaggiato, ma molto vasto, per il quale si riscontra un numero limitato di proposte formative incentrate sul lavoro. La sede di applicazione del progetto è individuata nei CPIA: l’unico ente formativo pubblico capillarizzato in tutto il territorio e ad accesso gratuito per i migranti. Il sistema integrato si compone di tre strumenti pensati in chiave connettivista: il Moodle ITAL2RISTO: che supporta lo sviluppo collaborativo di contenuti didattici al suo interno. È l’obiettivo di sviluppo del metodo di creazione, poiché utile alla formazione futura. L’interfaccia è costituita da una selezione degli obiettivi glottodidattici del sillabo Italavoro di livello A2, ottenuta grazie ad alcune interviste svolte nel mondo della ristorazione; il corpus specialistico RISTO: creato per lo scopo secondo criteri specifici. Consente di osservare le produzioni linguistiche in contesto specialistico, sopperendo alla naturale mancanza di conoscenza tecnica del docente di L2 sul settore; dunque, permette la creazione di materiali corpus-informed, ad alta intensità di dati; la Raccolta di materiale: una banca dati sul dominio che funge da deposito organizzato di materiale multimediale. Un sistema di nomenclatura ricorrente nel Moodle, nella Raccolta e nei sotto-corpora di RISTO favorisce lo sviluppo mirato delle risorse e la crescita degli ambienti del sistema in modo quasi spontaneo. Al termine della creazione, il docente adatta le informazioni linguistiche delle risorse al livello A2 prefissato. I contenuti didattici vengono creati in corrispondenza degli obiettivi glottodidattici di tale sillabo virtuale, risultando predisposti per una formazione a partire dalla stessa piattaforma che, nel suo sviluppo massimo, può configurarsi come un libro di testo digitale autonomo. La tecnologia sostiene i processi e, in linea con le indicazioni del DigCompEdu, amplifica i risultati del lavoro del docente; questa favorisce la formazione futura grazie ai numerosi vantaggi per l’apprendimento derivanti dall’uso delle tecnologie educative, fornendo inoltre un contesto di simulazione più vicino alla realtà lavorativa, utile alla formazione professionale. L’approccio collaborativo sostiene la rete di competenze diversificate su cui poggia la progettazione, ponendosi a favore della qualità del prodotto e dei tempi di sviluppo. Anche la selezione delle fonti è posta alla base del processo creativo, per apporre un filtro che separi l’ecosistema di progettazione creato dal disordine informativo del web, a favore della sua affidabilità. Nelle sperimentazioni condotte si ripercorrono con i docenti le varie fasi della creazione per generare alcune risorse didattiche multimediali specializzate. I dati raccolti vengono analizzati con un metodo misto di tipo “convergente”, dove i dati quantitativi e qualitativi vengono analizzati separatamente e i risultati, in seguito, combinati per rispondere alle ipotesi di ricerca. Questi conducono a risultati rilevanti per un futuro inserimento di corsi sulla lingua per il lavoro nei CPIA in modo strutturale, anche tramite la piattaforma proposta, che appare poter essere introdotta in modo flessibile all’interno dell’assetto organizzativo preesistente dell’ente. Quanto alla necessaria formazione docente in merito, i docenti sono propensi a riapplicare il metodo di creazione sperimentato e risultano in grado di espandere le proprie funzioni e competenze per accogliere metodi di progettazione per loro inconsueti. Questi appaiono in grado di costruire i contenuti specialistici necessari attraverso l’uso dei corpora, che inserirebbero nella propria pratica professionale, anche grazie ad una formazione mirata. Il metodo di creazione, il Moodle ITAL2RISTO, il corpus RISTO e la Raccolta di materiale, validati attraverso diverse sperimentazioni, possono auspicare a trovare una forma più stabile nell’immediato futuro, anche come formazione dedicata, da svolgersi presso gli enti formativi. L’ecosistema di progettazione ideato appare replicabile per altri domini lavorativi, aprendo sensibilmente i confini del progetto dato. Oltre ai migranti in condizione di vulnerabilità, altri utenti potrebbero beneficiare della piattaforma proposta che, insieme al metodo di creazione ad essa dedicato, ha la vocazione di costituirsi come una risposta strutturale e permanente nel sistema di facilitazione all’integrazione degli adulti migranti, così da avvicinarci a compiere un auspicato nesso “lingua-cultura-economia-società”.

LA FORMAZIONE DOCENTE DI ITALIANO L2 IN CONTESTO MIGRATORIO: UN SISTEMA INTEGRATO PER LO SVILUPPO DI MATERIALE DIDATTICO CORPUS-INFORMED SULLA LINGUA PER IL LAVORO

E. MICHELINI
2024-01-01

Abstract

Al di là dell’attenzione mediatica quasi esclusiva alla questione degli sbarchi cosiddetti irregolari, in Italia l’immigrazione ha ragione statistica di essere considerata un fenomeno strutturale, dove gli oltre 5 milioni di stranieri residenti regolari provengono perlopiù da Paesi europei classificati non poveri dagli indici di sviluppo dell’ONU. Pertanto, è necessario che all’approccio emergenziale del sistema di prima accoglienza, si preveda un sistema permanente di facilitazione all’integrazione linguistica e socio-professionale. La padronanza della lingua del Paese ospitante gioca un ruolo fondamentale per l’ingresso del migrante nel mondo del lavoro. Inoltre, questo può incontrare difficoltà in altre fasi della vita lavorativa: nella conservazione dell’impiego; nella preservazione della sicurezza propria e dei colleghi e nella progressione di carriera. Per i lavoratori stranieri persiste uno svantaggio nel tasso di occupazione e questi continuano a rimanere “prigionieri” in ruoli di bassa qualifica; ciononostante, l’età media degli stranieri in Italia è di 35,7 anni, in piena età lavorativa. In questo quadro, l’adulto migrante vulnerabile non ancora linguisticamente autonomo non può concedersi di controllare la lingua prima di provvedere al proprio sostentamento. L’assenza di un impiego può causare forti ripercussioni sia sul suo status socio-economico, sia sulla qualità del tessuto dell’intera comunità ospitante. Dunque, l’integrazione professionale spesso dovrebbe risultare prioritaria rispetto ad una di stampo più genericamente sociale. A questo fine, l’ECML (European Centre for Modern Languages) del Consiglio d’Europa promuove l’approccio del Language for Work, che mira a favorire l’acquisizione della L2 in contesto lavorativo: una tendenza educativa già avvalorata in molte parti d’Europa che, tuttavia, non trova riscontro adeguato nel nostro territorio, che continua a sperimentare iniziative formative isolate e temporanee. In Italia, i corsi pubblici di L2 erogati dai CPIA (Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti) trattano perlopiù la lingua generale; i corsi professionalizzanti disponibili spesso richiedono un livello di autonomia linguistica almeno di livello B1 che di solito è fuori dalla portata del migrante. Dalla ricerca condotta emerge inoltre come manchi una varietà di sussidi formativi incentrati sulla lingua per il lavoro orientati a migranti e che non presuppongano conoscenze linguistico-professionali di base. Per superare questi ostacoli, si è optato per impostare un ambiente informatico integrato in grado di permettere ai docenti di L2 di progettare in modo indipendente i percorsi formativi specialistici necessari a rispondere alla mancanza strutturale di tali corsi. Il progetto di ricerca nasce dal FAMI-2514-La lingua italiana per l’integrazione e per il lavoro. Percorsi linguistici di apprendimento dell’italiano L2 nella Regione Marche, di cui l’Università di Macerata è stata partner, identificando il settore della ristorazione per una formazione professionale strategica sul territorio. Si presenta un metodo di creazione di conoscenza specialistica condivisa che, avvalendosi di alcuni ambienti informatici messi in sinergia secondo i principi del quadro NGDLE (Next Generation Distributed Learning Ecosystem), ha permesso a due campioni di docenti di L2 di generare contenuti didattici multimediali utili all’insegnamento dell’italiano per la ristorazione per apprendenti di livello A2: un profilo linguisticamente svantaggiato, ma molto vasto, per il quale si riscontra un numero limitato di proposte formative incentrate sul lavoro. La sede di applicazione del progetto è individuata nei CPIA: l’unico ente formativo pubblico capillarizzato in tutto il territorio e ad accesso gratuito per i migranti. Il sistema integrato si compone di tre strumenti pensati in chiave connettivista: il Moodle ITAL2RISTO: che supporta lo sviluppo collaborativo di contenuti didattici al suo interno. È l’obiettivo di sviluppo del metodo di creazione, poiché utile alla formazione futura. L’interfaccia è costituita da una selezione degli obiettivi glottodidattici del sillabo Italavoro di livello A2, ottenuta grazie ad alcune interviste svolte nel mondo della ristorazione; il corpus specialistico RISTO: creato per lo scopo secondo criteri specifici. Consente di osservare le produzioni linguistiche in contesto specialistico, sopperendo alla naturale mancanza di conoscenza tecnica del docente di L2 sul settore; dunque, permette la creazione di materiali corpus-informed, ad alta intensità di dati; la Raccolta di materiale: una banca dati sul dominio che funge da deposito organizzato di materiale multimediale. Un sistema di nomenclatura ricorrente nel Moodle, nella Raccolta e nei sotto-corpora di RISTO favorisce lo sviluppo mirato delle risorse e la crescita degli ambienti del sistema in modo quasi spontaneo. Al termine della creazione, il docente adatta le informazioni linguistiche delle risorse al livello A2 prefissato. I contenuti didattici vengono creati in corrispondenza degli obiettivi glottodidattici di tale sillabo virtuale, risultando predisposti per una formazione a partire dalla stessa piattaforma che, nel suo sviluppo massimo, può configurarsi come un libro di testo digitale autonomo. La tecnologia sostiene i processi e, in linea con le indicazioni del DigCompEdu, amplifica i risultati del lavoro del docente; questa favorisce la formazione futura grazie ai numerosi vantaggi per l’apprendimento derivanti dall’uso delle tecnologie educative, fornendo inoltre un contesto di simulazione più vicino alla realtà lavorativa, utile alla formazione professionale. L’approccio collaborativo sostiene la rete di competenze diversificate su cui poggia la progettazione, ponendosi a favore della qualità del prodotto e dei tempi di sviluppo. Anche la selezione delle fonti è posta alla base del processo creativo, per apporre un filtro che separi l’ecosistema di progettazione creato dal disordine informativo del web, a favore della sua affidabilità. Nelle sperimentazioni condotte si ripercorrono con i docenti le varie fasi della creazione per generare alcune risorse didattiche multimediali specializzate. I dati raccolti vengono analizzati con un metodo misto di tipo “convergente”, dove i dati quantitativi e qualitativi vengono analizzati separatamente e i risultati, in seguito, combinati per rispondere alle ipotesi di ricerca. Questi conducono a risultati rilevanti per un futuro inserimento di corsi sulla lingua per il lavoro nei CPIA in modo strutturale, anche tramite la piattaforma proposta, che appare poter essere introdotta in modo flessibile all’interno dell’assetto organizzativo preesistente dell’ente. Quanto alla necessaria formazione docente in merito, i docenti sono propensi a riapplicare il metodo di creazione sperimentato e risultano in grado di espandere le proprie funzioni e competenze per accogliere metodi di progettazione per loro inconsueti. Questi appaiono in grado di costruire i contenuti specialistici necessari attraverso l’uso dei corpora, che inserirebbero nella propria pratica professionale, anche grazie ad una formazione mirata. Il metodo di creazione, il Moodle ITAL2RISTO, il corpus RISTO e la Raccolta di materiale, validati attraverso diverse sperimentazioni, possono auspicare a trovare una forma più stabile nell’immediato futuro, anche come formazione dedicata, da svolgersi presso gli enti formativi. L’ecosistema di progettazione ideato appare replicabile per altri domini lavorativi, aprendo sensibilmente i confini del progetto dato. Oltre ai migranti in condizione di vulnerabilità, altri utenti potrebbero beneficiare della piattaforma proposta che, insieme al metodo di creazione ad essa dedicato, ha la vocazione di costituirsi come una risposta strutturale e permanente nel sistema di facilitazione all’integrazione degli adulti migranti, così da avvicinarci a compiere un auspicato nesso “lingua-cultura-economia-società”.
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Descrizione: LA FORMAZIONE DOCENTE DI ITALIANO L2 IN CONTESTO MIGRATORIO: UN SISTEMA INTEGRATO PER LO SVILUPPO DI MATERIALE DIDATTICO CORPUS-INFORMED SULLA LINGUA PER IL LAVORO
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/337330
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