Razionale: La tossicologia post-mortale è costantemente impegnata nella ricerca di matrici alternative affidabili e utili per i medici-legali nei casi in cui le matrici classiche per la tossicologia forense [in particolare sangue e capelli] non siano più disponibili (es. cadaveri carbonizzati o scheletrati, resti umani, corpi, ecc.). I denti possono essere applicati come matrice alternativa poiché sono altamente resistenti, disponibili e stabili dopo la morte. Smalto, dentina o polpa dentale potrebbero rivelare l'assunzione acuta o cronica di sostanze, data la diversa costituzione dei tessuti. La letteratura precedente non fornisce informazioni utili sulla farmacocinetica delle sostanze e sul meccanismo e sito di incorporazione degli xenobiotici nei tessuti dentali. Scopo: Questa ricerca di base mira a verificare se nella polpa possano essere rilevate le stesse sostanze circolanti nel sangue nei casi di morte droga-correlata. In secondo luogo, lo studio mira a rivelare eventuali farmaci depositati nei tessuti duri del dente (dentina e/o smalto) ed le differenti concentrazioni di accumulo nei diversi tessuti dentali, contribuendo così a ricostruire un’eventuale storia di abuso di sostanze (tempistiche, ad es.). Materiali e metodi: Lo studio ha sperimentato un nuovo metodo per analizzare separatamente i tessuti dentali in smalto, dentina e polpa, che è stato applicato a 10 denti raccolti durante le autopsie di decessi droga-correlati insieme a campioni di sangue e capelli per le analisi tossicologiche su matrici classiche. Ogni dente è stato preparato dallo stesso odontologo forense utilizzando frese diamantate e/o multilama con turbina al di sopra di un aspiratore per amalgama rivestito di carta-filtro. I denti sono stati divisi in due metà longitudinali e la polpa è stata estratta dalla camera pulpare e dalle radici. Lo smalto è stato separato dalla dentina coronale mediante polverizzazione. La dentina coronale secondaria è stata separata dalla dentina primaria polverizzando uno strato interno di circa 1,5 mm di spessore coronale e 1 mm di spessore cervicale. La dentina coronale esterna residua è stata separata dalle radici mediante polverizzazione e quindi le radici sono state polverizzate con un martello. Ogni tessuto dentale è stato estratto con acido per cocaina, oppiacei e loro metaboliti ed analizzato mediante gascromatografia (GC) e cromatografia liquida con spettrometria di massa ad alta risoluzione (HR-MS). I risultati sono stati poi confrontati con quelli ottenuti dai campioni di sangue e capelli. Risultati: I risultati preliminari hanno dimostrato che i denti sono diversi da qualsiasi altra matrice classica (sangue e capelli) e la correlazione qualitativa nel rilevamento di sostanze tra polpa/sangue e tessuti duri dentali/capelli suggerisce che possano essere utili nella valutazione post-mortale sia per la diagnosi di intossicazioni acute che croniche. Il risultato più significativo è che il meccanismo di accumulo delle sostanze nei tessuti mineralizzati sembra essere influenzato dal tipo di molecola e dalla modalità di assunzione. Il metodo innovativo per la separazione dei tessuti dentali è assolutamente promettente per studiare il diverso accumulo di sostanze nei denti, eventualmente rivelando sia l'assunzione acuta che cronica nei casi forensi di casi correlati alla droga. Il limite principale di questo studio è la sperimentazione in vivo, poiché lo studio si basa su denti estratti per scopi tossicologici in casi di decessi reali correlati all’assunzione di sostanze. Questo fattore determina non solo una disponibilità limitata del campione, ma anche una variabilità incontrollabile sulla natura delle sostanze rilevate e, soprattutto, l'assenza di informazioni anamnestiche dei soggetti per confrontare i risultati sui tessuti duri dentali con il tempo, le frequenze e modalità di assunzione durante la vita. Sono necessarie ulteriori ricerche per studiare sistematicamente la distribuzione delle diverse sostanze all’interno dei tessuti mineralizzati del dente. Sembra opportuno migliorare il campione relativo al consumo di cocaina in modo da creare un modello di regressione lineare statistica tra la quantità rilevata nella polpa dentale e nel sangue periferico. Infine, si dovrebbe procedere con la predisposizione di un progetto di ricerca che preveda lo studio di denti estratti da soggetti viventi in cure odontoiatriche (per ragioni cliniche) con una storia nota e documentata di assunzione cronica di sostanze per approfondire il significato di accumulo all'interno dei tessuti duri dei denti.

Determinazione post-mortale dell’uso e dell’abuso di droghe sui tessuti dentari.

I. BIANCHI
2024-01-01

Abstract

Razionale: La tossicologia post-mortale è costantemente impegnata nella ricerca di matrici alternative affidabili e utili per i medici-legali nei casi in cui le matrici classiche per la tossicologia forense [in particolare sangue e capelli] non siano più disponibili (es. cadaveri carbonizzati o scheletrati, resti umani, corpi, ecc.). I denti possono essere applicati come matrice alternativa poiché sono altamente resistenti, disponibili e stabili dopo la morte. Smalto, dentina o polpa dentale potrebbero rivelare l'assunzione acuta o cronica di sostanze, data la diversa costituzione dei tessuti. La letteratura precedente non fornisce informazioni utili sulla farmacocinetica delle sostanze e sul meccanismo e sito di incorporazione degli xenobiotici nei tessuti dentali. Scopo: Questa ricerca di base mira a verificare se nella polpa possano essere rilevate le stesse sostanze circolanti nel sangue nei casi di morte droga-correlata. In secondo luogo, lo studio mira a rivelare eventuali farmaci depositati nei tessuti duri del dente (dentina e/o smalto) ed le differenti concentrazioni di accumulo nei diversi tessuti dentali, contribuendo così a ricostruire un’eventuale storia di abuso di sostanze (tempistiche, ad es.). Materiali e metodi: Lo studio ha sperimentato un nuovo metodo per analizzare separatamente i tessuti dentali in smalto, dentina e polpa, che è stato applicato a 10 denti raccolti durante le autopsie di decessi droga-correlati insieme a campioni di sangue e capelli per le analisi tossicologiche su matrici classiche. Ogni dente è stato preparato dallo stesso odontologo forense utilizzando frese diamantate e/o multilama con turbina al di sopra di un aspiratore per amalgama rivestito di carta-filtro. I denti sono stati divisi in due metà longitudinali e la polpa è stata estratta dalla camera pulpare e dalle radici. Lo smalto è stato separato dalla dentina coronale mediante polverizzazione. La dentina coronale secondaria è stata separata dalla dentina primaria polverizzando uno strato interno di circa 1,5 mm di spessore coronale e 1 mm di spessore cervicale. La dentina coronale esterna residua è stata separata dalle radici mediante polverizzazione e quindi le radici sono state polverizzate con un martello. Ogni tessuto dentale è stato estratto con acido per cocaina, oppiacei e loro metaboliti ed analizzato mediante gascromatografia (GC) e cromatografia liquida con spettrometria di massa ad alta risoluzione (HR-MS). I risultati sono stati poi confrontati con quelli ottenuti dai campioni di sangue e capelli. Risultati: I risultati preliminari hanno dimostrato che i denti sono diversi da qualsiasi altra matrice classica (sangue e capelli) e la correlazione qualitativa nel rilevamento di sostanze tra polpa/sangue e tessuti duri dentali/capelli suggerisce che possano essere utili nella valutazione post-mortale sia per la diagnosi di intossicazioni acute che croniche. Il risultato più significativo è che il meccanismo di accumulo delle sostanze nei tessuti mineralizzati sembra essere influenzato dal tipo di molecola e dalla modalità di assunzione. Il metodo innovativo per la separazione dei tessuti dentali è assolutamente promettente per studiare il diverso accumulo di sostanze nei denti, eventualmente rivelando sia l'assunzione acuta che cronica nei casi forensi di casi correlati alla droga. Il limite principale di questo studio è la sperimentazione in vivo, poiché lo studio si basa su denti estratti per scopi tossicologici in casi di decessi reali correlati all’assunzione di sostanze. Questo fattore determina non solo una disponibilità limitata del campione, ma anche una variabilità incontrollabile sulla natura delle sostanze rilevate e, soprattutto, l'assenza di informazioni anamnestiche dei soggetti per confrontare i risultati sui tessuti duri dentali con il tempo, le frequenze e modalità di assunzione durante la vita. Sono necessarie ulteriori ricerche per studiare sistematicamente la distribuzione delle diverse sostanze all’interno dei tessuti mineralizzati del dente. Sembra opportuno migliorare il campione relativo al consumo di cocaina in modo da creare un modello di regressione lineare statistica tra la quantità rilevata nella polpa dentale e nel sangue periferico. Infine, si dovrebbe procedere con la predisposizione di un progetto di ricerca che preveda lo studio di denti estratti da soggetti viventi in cure odontoiatriche (per ragioni cliniche) con una storia nota e documentata di assunzione cronica di sostanze per approfondire il significato di accumulo all'interno dei tessuti duri dei denti.
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Descrizione: Determinazione post-mortale dell’uso e dell’abuso di droghe sui tessuti dentari.
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/332790
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