Nel corso del 2020 la pandemia da Covid 19 ha riportato drammaticamente alla ribalta il tema della salute e della sanità pubblica. La cronaca schiaccia la riflessione sul presente e, proprio per questo, sembra fondamentale rintracciare le radici delle questioni che animano il dibattito contemporaneo. Il progetto di ricerca intende valorizzare la dimensione della storicità per analizzare e comprendere un aspetto trascurato dagli studi sulla sanità: ovvero la funzione “costituente” del diritto sanitario nel disciplinare, organizzare e tutelare il “diritto della salute” nel periodo di formazione e di sviluppo dello Stato italiano sino a tutta l’età contemporanea. Il progetto, secondo la prospettiva e le metodologie della storia del diritto, vuole colmare con approccio innovativo una evidente lacuna storiografica. Se esiste infatti un’ampia letteratura in tema di medicina, malattie, epidemie e pandemie, istituzioni e politiche sanitarie, non altrettanto può dirsi per la storia del diritto sanitario e del ruolo svolto dall’apparato normativo, dottrinale e giurisprudenziale nel definire i caratteri originari della “via italiana” all’igiene e alla sanità pubblica e determinare i tratti permanenti che segnano, ancora oggi, il suo modo di essere e il suo funzionamento: basti pensare alla dialettica conflittuale tra il centralismo statale e le autonomie locali e tra l’approccio giuridico-burocratico e quello tecnico-scientifico che si riflette sulle principali scelte politiche. Nell’arco cronologico considerato, un paese agricolo, capillarmente tormentato dalla malaria, dalla pellagra, dalla tubercolosi, colpito da epidemie di vaiolo, tifo, colera, affrontò dapprima le implicazioni sanitarie innescate dallo sviluppo industriale, poi quelle legate alla Grande Guerra e alla Spagnola. Il fascismo ripensò il concetto e le ideologie della sanità pubblica per edificare un regime di massa. Un’altra cesura segnò l’età repubblicana, con i principi fondamentali e l’art. 32 della Costituzione, l’istituzione nel 1958 del Ministero della Sanità e venti anni dopo del Servizio sanitario nazionale, tra grandi avanzamenti e una difficile sostenibilità sul piano finanziario e la persistenza di forti divari territoriali. In questa cornice generale la ricerca intende studiare in profondità, per la prima volta, l’ordinamento giuridico sanitario considerato nelle sue scansioni fondamentali: l’unificazione legislativa del 1865 (L.2248); le riforme crispine (l. 5849/1888) e il ruolo crescente dello Stato; il consolidamento sociale durante l’età giolittiana (r.d. 636/1907); il corporativismo sanitario del fascismo (r.d. 1265/1934); la Costituzione del 1948 e l’età repubblicana. In particolare, il progetto vuole sviluppare quattro filoni: 1) La formazione e la concettualizzazione del diritto sanitario; 2) la “costituzione amministrativa della sanità”; 3) Il “diritto della salute” e il “diritto alla salute”; 4) la tutela penale della salute.
Il diritto della salute. Disciplinare, organizzare e tutelare la sanità pubblica nell’Italia contemporanea
Lacchè, Luigi
2022-01-01
Abstract
Nel corso del 2020 la pandemia da Covid 19 ha riportato drammaticamente alla ribalta il tema della salute e della sanità pubblica. La cronaca schiaccia la riflessione sul presente e, proprio per questo, sembra fondamentale rintracciare le radici delle questioni che animano il dibattito contemporaneo. Il progetto di ricerca intende valorizzare la dimensione della storicità per analizzare e comprendere un aspetto trascurato dagli studi sulla sanità: ovvero la funzione “costituente” del diritto sanitario nel disciplinare, organizzare e tutelare il “diritto della salute” nel periodo di formazione e di sviluppo dello Stato italiano sino a tutta l’età contemporanea. Il progetto, secondo la prospettiva e le metodologie della storia del diritto, vuole colmare con approccio innovativo una evidente lacuna storiografica. Se esiste infatti un’ampia letteratura in tema di medicina, malattie, epidemie e pandemie, istituzioni e politiche sanitarie, non altrettanto può dirsi per la storia del diritto sanitario e del ruolo svolto dall’apparato normativo, dottrinale e giurisprudenziale nel definire i caratteri originari della “via italiana” all’igiene e alla sanità pubblica e determinare i tratti permanenti che segnano, ancora oggi, il suo modo di essere e il suo funzionamento: basti pensare alla dialettica conflittuale tra il centralismo statale e le autonomie locali e tra l’approccio giuridico-burocratico e quello tecnico-scientifico che si riflette sulle principali scelte politiche. Nell’arco cronologico considerato, un paese agricolo, capillarmente tormentato dalla malaria, dalla pellagra, dalla tubercolosi, colpito da epidemie di vaiolo, tifo, colera, affrontò dapprima le implicazioni sanitarie innescate dallo sviluppo industriale, poi quelle legate alla Grande Guerra e alla Spagnola. Il fascismo ripensò il concetto e le ideologie della sanità pubblica per edificare un regime di massa. Un’altra cesura segnò l’età repubblicana, con i principi fondamentali e l’art. 32 della Costituzione, l’istituzione nel 1958 del Ministero della Sanità e venti anni dopo del Servizio sanitario nazionale, tra grandi avanzamenti e una difficile sostenibilità sul piano finanziario e la persistenza di forti divari territoriali. In questa cornice generale la ricerca intende studiare in profondità, per la prima volta, l’ordinamento giuridico sanitario considerato nelle sue scansioni fondamentali: l’unificazione legislativa del 1865 (L.2248); le riforme crispine (l. 5849/1888) e il ruolo crescente dello Stato; il consolidamento sociale durante l’età giolittiana (r.d. 636/1907); il corporativismo sanitario del fascismo (r.d. 1265/1934); la Costituzione del 1948 e l’età repubblicana. In particolare, il progetto vuole sviluppare quattro filoni: 1) La formazione e la concettualizzazione del diritto sanitario; 2) la “costituzione amministrativa della sanità”; 3) Il “diritto della salute” e il “diritto alla salute”; 4) la tutela penale della salute.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.