Il mondo nuovo: archivi o surrogati digitali?

L’archivio novecentesco era in qualche modo una creatura solida, capace di incedere con lentezza ultimativa lungo i binari di un ciclo vitale costruito con perizia giuridica e archivistica. Questo gigante buono, per quanto spesso indocile, non riesce più a tenere il ritmo vertiginoso della tecnologia e ha progressivamente perso contatto con la realtà. La nostra società ragiona diversamente da tutte quelle che l’hanno preceduta e, in apparenza, pensa più velocemente. Quando cerchiamo di stabilizzarne gli equilibri informativi paghiamo dazio senza scampo. Archivi digitali, digitalizzati, liquidi, delocalizzati e minacciati da un’obsolescenza tanto ineludibile quanto subdola, hanno mischiato le carte in tavola e vanificato ogni forma di resistenza, anche metodologica. Si consolida sempre più l’idea del digital surrogate come espressione documentale tendenzialmente esclusiva, con i rischi che ciò può comportare.