Questa ricerca ha lo scopo di esplorare storicamente e analiticamente la memorializzazione monumentale di personaggi del passato scolastico dall’Unità agli anni ’70 del Novecento. L’adozione della prospettiva monumentale comporta l’uso di fonti nuove – ossia le lapidi e le statue, che possono definirsi monumenti nel senso etimologico latino di «oggetti atti a far ricordare» –, nonché la tematizzazione di realtà simboliche storiograficamente trascurate – ossia i modi in cui la scuola è stata immaginata dalle classi dirigenti. Il corpo di questa dissertazione è strutturato in quattro capitoli. Il primo capitolo è dedicato alla definizione teorica e metodologica della categoria storiografica di «memoria monumentale della scuola», coniugando alle riflessioni gli esempi storici. Sulla base di una serie di campioni selezionati da un più ampio corpus di artefatti monumentali, dei cui caratteri comunicativi materiali, verbali e figurativi si fornisce un’approfondita analisi, si rivolge particolare attenzione a cogliere i fini perseguiti onorando la memoria di personalità della scuola con il tributo di lapidi o statue. Quello che emerge, lungo le transizioni di potere prodottesi dalla nascita dello Stato italiano in avanti, è l’uso politico della memoria scolastica: i monumenti riflettono i propositi di una pedagogia politica che si esercita proponendo esempi virtuosi di cittadini; le personalità della scuola degne di lapidi o statue sono l’emblema della trasmissione educativa di un certo paradigma di società. Delle pratiche di monumentalizzazione si palesa pure il carattere di strategie politico-celebrative messe in atto dal potere, il quale si autolegittima esaltando i suoi stessi valori, incarnati dai personaggi commemorati, e rafforza la sua immagine pubblica legando a sé un passato scolastico aulico. Quella che ho definito «archeologia monumentale dell’immaginario scolastico ufficiale» è un approccio innovativo di storia culturale: lo storico, studiando il patrimonio monumentale, ricostruisce l’idea ufficiale di scuola, quasi fosse un archeologo, e, ordinando sequenzialmente i reperti epigrafici e scultorei, traccia la linea evolutiva di questa idea. Tuttavia non è sufficiente ricavare dalla monumentalistica le rappresentazioni ufficiali della scuola: affinando l’indagine critica, è necessario rendere trasparente in queste rappresentazioni la strumentalizzazione politica della memoria. La fenomenologia monumentale dell’immagine ufficiale della scuola è assai articolata: nel secondo capitolo si approfondiscono i tre nuclei narrativi monumentali riguardanti gli insegnanti patrioti risorgimentali, quelli caduti nella guerra 1915-1918 e quelli caduti nella Resistenza. La storia rappresentazionale dell’insegnamento, strutturatasi conformemente alle istanze polito-culturali prevalenti nell’Italia post-risorgimentale, post-primo conflitto bellico e post-resistenziale, si configura nel modo seguente: rispettivamente, la scuola del sentimento patrio, la scuola dell’autoimmolazione e la scuola della libertà. Nel terzo capitolo si affronta il rapporto fra la memoria monumentale della scuola, lo sfoggio di antiche radici storiche e la formazione identitaria: la celebrazione monumentale di gloriose tradizioni pedagogico-educative, vere o inventate che siano – come quelle fatte risalire a Vittorino da Feltre e a Tommaso Silvestri – è tesa a rafforzare il senso di appartenenza sociale. Nel quarto e ultimo capitolo si entra nel vivo della dialettica pubblica attivatasi in relazione alla posa di lapidi o statue, prendendo in esame le controversie che la memorializzazione monumentale non di rado reca con sé: le obiezioni storiche o ideologiche, come pure le rivendicazioni di meriti usurpati, rivelano la natura attualissima degli interessi in gioco nelle procedure di monumentalizzazione del passato scolastico. L’impresa storiografica in cui la mia tesi si è cimentata è pioneristica: questo è il primo studio sulle tracce monumentali della memoria scolastica, che ha il senso di un avvio dei lavori per la storiografia educativa, a cui molto rimane da fare per far avanzare questa frontiera di ricerca.

MEMORIA E POTERE. I MONUMENTI A PERSONALITÀ DELLA SCUOLA DALL’UNITÀ AGLI ANNI ’70 DEL NOVECENTO.

V. Minuto
2023-01-01

Abstract

Questa ricerca ha lo scopo di esplorare storicamente e analiticamente la memorializzazione monumentale di personaggi del passato scolastico dall’Unità agli anni ’70 del Novecento. L’adozione della prospettiva monumentale comporta l’uso di fonti nuove – ossia le lapidi e le statue, che possono definirsi monumenti nel senso etimologico latino di «oggetti atti a far ricordare» –, nonché la tematizzazione di realtà simboliche storiograficamente trascurate – ossia i modi in cui la scuola è stata immaginata dalle classi dirigenti. Il corpo di questa dissertazione è strutturato in quattro capitoli. Il primo capitolo è dedicato alla definizione teorica e metodologica della categoria storiografica di «memoria monumentale della scuola», coniugando alle riflessioni gli esempi storici. Sulla base di una serie di campioni selezionati da un più ampio corpus di artefatti monumentali, dei cui caratteri comunicativi materiali, verbali e figurativi si fornisce un’approfondita analisi, si rivolge particolare attenzione a cogliere i fini perseguiti onorando la memoria di personalità della scuola con il tributo di lapidi o statue. Quello che emerge, lungo le transizioni di potere prodottesi dalla nascita dello Stato italiano in avanti, è l’uso politico della memoria scolastica: i monumenti riflettono i propositi di una pedagogia politica che si esercita proponendo esempi virtuosi di cittadini; le personalità della scuola degne di lapidi o statue sono l’emblema della trasmissione educativa di un certo paradigma di società. Delle pratiche di monumentalizzazione si palesa pure il carattere di strategie politico-celebrative messe in atto dal potere, il quale si autolegittima esaltando i suoi stessi valori, incarnati dai personaggi commemorati, e rafforza la sua immagine pubblica legando a sé un passato scolastico aulico. Quella che ho definito «archeologia monumentale dell’immaginario scolastico ufficiale» è un approccio innovativo di storia culturale: lo storico, studiando il patrimonio monumentale, ricostruisce l’idea ufficiale di scuola, quasi fosse un archeologo, e, ordinando sequenzialmente i reperti epigrafici e scultorei, traccia la linea evolutiva di questa idea. Tuttavia non è sufficiente ricavare dalla monumentalistica le rappresentazioni ufficiali della scuola: affinando l’indagine critica, è necessario rendere trasparente in queste rappresentazioni la strumentalizzazione politica della memoria. La fenomenologia monumentale dell’immagine ufficiale della scuola è assai articolata: nel secondo capitolo si approfondiscono i tre nuclei narrativi monumentali riguardanti gli insegnanti patrioti risorgimentali, quelli caduti nella guerra 1915-1918 e quelli caduti nella Resistenza. La storia rappresentazionale dell’insegnamento, strutturatasi conformemente alle istanze polito-culturali prevalenti nell’Italia post-risorgimentale, post-primo conflitto bellico e post-resistenziale, si configura nel modo seguente: rispettivamente, la scuola del sentimento patrio, la scuola dell’autoimmolazione e la scuola della libertà. Nel terzo capitolo si affronta il rapporto fra la memoria monumentale della scuola, lo sfoggio di antiche radici storiche e la formazione identitaria: la celebrazione monumentale di gloriose tradizioni pedagogico-educative, vere o inventate che siano – come quelle fatte risalire a Vittorino da Feltre e a Tommaso Silvestri – è tesa a rafforzare il senso di appartenenza sociale. Nel quarto e ultimo capitolo si entra nel vivo della dialettica pubblica attivatasi in relazione alla posa di lapidi o statue, prendendo in esame le controversie che la memorializzazione monumentale non di rado reca con sé: le obiezioni storiche o ideologiche, come pure le rivendicazioni di meriti usurpati, rivelano la natura attualissima degli interessi in gioco nelle procedure di monumentalizzazione del passato scolastico. L’impresa storiografica in cui la mia tesi si è cimentata è pioneristica: questo è il primo studio sulle tracce monumentali della memoria scolastica, che ha il senso di un avvio dei lavori per la storiografia educativa, a cui molto rimane da fare per far avanzare questa frontiera di ricerca.
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Descrizione: MEMORIA E POTERE. I MONUMENTI A PERSONALITÀ DELLA SCUOLA DALL’UNITÀ AGLI ANNI ’70 DEL NOVECENTO
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/320470
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