Listening is a fundamental competence in language learning and, compared to speech, has both a biological and functional prominence. Unlike speech production, auditory function does not coincide with birth, but with the physiological maturation of the auditory system that occurs as early as the third trimester of pregnancy (Berardi and Pizzorusso 2014: 106; Klann-Delius 2016: 25). This implies a long exposure to the language of use before being able to produce sounds, confirming Tomatis’ (1999: 89) thesis that, in order to reproduce a sound, it is first necessary to perceive, decode and understand it in its integrity. Even though listening plays a predominant role in everyday communication, with a percentage of 45% compared to 30% for speech, 16% for reading and 9% for writing (Hedge 2000:228), auditory competence is still the least studied at a scientific level and, above all, the least exercised at a didactic level, especially in the teaching of a foreign language. The reason for this limitation is to be found in the non-observability of both process and product of listening; this has led to the false belief that listening is a passive activity and therefore difficult to control, involving no mediation on the part of the listener (Brown 2011:17-34; Dietz 2021:68). Instead, the listening activity presupposes an active role of the receiver who has to search the input for the information he needs in order to be able to extract, in fragments of a second, single units of meaning to be linked to conceptual units stored in his mental lexicon and thus be able to identify the content of the message and the speaker's intentions. In addition to the lack of knowledge of the auditory mechanisms and cognitive processes underlying listening, the didactic practice of teaching a foreign language is compounded using audio material created specifically for pedagogical purposes and based on a language that does not reflect the characteristics of spoken language at all, being inadequate for the treatment of this basic skill (Cauldwell 2018:61-62). This study aims to propose an alternative perspective, starting from the concept of the inner ear, understood as a high receptive competence of the language of use, and describing its role in listening comprehension in general and in auditory decoding subprocesses in particular. The aim of the work is to demonstrate whether and how it is possible to promote the development of the inner ear in Italian-speaking learners of German as a foreign language, and in particular future language mediators, through targeted decoding exercises carried out with authentic material and the aid of new technologies. The study consists of two parts: a theoretical first and a practical second. In the first, the concept of the inner ear will be defined, starting with an analysis of its functioning at an anatomical and neurophysiological level, to arrive at an outline of its role in terms of auditory competence. In particular, the function of the inner ear in the listening components will be highlighted, mainly in relation to the sub-processes of auditory decoding, essential to the achievement of comprehension understood as the construction of meaning. After describing the development and functioning of the inner ear in the mother tongue, the difficulties that arise in listening in a foreign language will be highlighted, most of which can be traced back to the level of auditory decoding. After identifying the essential prosodic characteristics that facilitate the decoding of German speech, a path will be hypothesised for the development of the inner ear in German as a foreign language, using prosodic decoding training to be carried out with the aid of new technologies. The design, testing and evaluation of the prosodic decoding training will be the subject of the second, empirical part of the work, which will be carried out by means of two different field interventions with groups of future language mediators in a university setting. The study will conclude with a presentation of the results of the training evaluation and the outlining of future research perspectives. Bibliography Bachmann-Stein, Andrea. 2013. «Authentische gesprochene Sprache im DaF-Unterricht: Pro und Contra.» Pp. 39–58 in Gesprochene Sprache im Daf_Unterricht., a cura di S. M. Moraldo e F. Missaglia. Heidelberg: Winter. Berardi, Nicoletta, e Tommaso Pizzorusso. 2014. Psicobiologia dello sviluppo: Una introduzione. Bari/Roma: Laterza. Brown, Steven. 2011. Listening Myths: Applying Second Language Research to Classroom Teaching. Ann Arbor: University of Michigan Press. Cauldwell, Richard. 2018. A Syllabus for Listening: Decoding. Birmingham: Speech in Action. Dietz, Gunther. 2021. «Fremdsprachliches Hörverstehen: Schwächen der traditionellen Hörverstehensdidaktik - Perspektiven der Vermittlung für Deutsch als Fremdsprache.» Deutsch als Fremdsprache 58(2):67–75. Hedge, Tricia. 2000. Teaching and Learning in the Language Classroom: A Guide to Current Ideas about the Theory and Practice of English Language Teaching. Oxford: Oxford University Press. Klann-Delius, Gisela. 2016. Spracherwerb: Eine Einführung. Stuttgart: Springer-Verlag. Tomatis, Alfred A. 1999. L’orecchio e la vita. Tutto quello che dovreste sapere sull’udito per sopravvivere. Milano: Dalai Editore.

L’ascolto è una competenza fondamentale nell’apprendimento linguistico e, rispetto al parlato, ha una posizione preminente sia dal punto di vista biologico che funzionale. Differentemente dalla produzione vocale, la funzione uditiva non coincide con la nascita, ma collima con la maturazione fisiologica dell’apparato uditivo che avviene già a partire dal terzo trimestre di gravidanza (Berardi e Pizzorusso 2014: 106; Klann-Delius 2016: 25). Ciò implica una lunga esposizione alla lingua d’uso prima di poter riuscire a produrre suoni, confermando la tesi di Tomatis (1999: 89), secondo la quale, per essere in grado di riprodurre un suono, occorre prima riuscire a percepirlo, decodificarlo e comprenderlo nella sua interezza. Nonostante l’ascolto rivesta un ruolo predominante nella comunicazione di tutti i giorni, con una percentuale di utilizzo pari al 45% rispetto al 30% del parlato, al 16% della lettura e al 9% della scrittura (Hedge 2000:228), la competenza uditiva è a tutt’oggi la meno studiata a livello scientifico e, soprattutto, la meno esercitata a livello didattico, soprattutto nell’insegnamento di una lingua straniera. Il motivo di questa limitazione è da ricondurre alla non osservabilità sia del processo che del prodotto dell’ascolto; ciò ha portato alla falsa convinzione che l’ascolto sia un’attività passiva e pertanto difficilmente controllabile, che non implica nessuna mediazione da parte dell’ascoltatore (Brown 2011:17–34; Dietz 2021:68). L’attività di ascolto presuppone invece un ruolo attivo del ricevente che deve ricercare nell’input le informazioni di cui necessita per riuscire a estrarre, in frazioni di secondo, singole unità di senso da collegare a unità concettuali immagazzinate nel proprio lessico mentale e riuscire quindi a identificare il contenuto del messaggio e le intenzioni del parlante. Alla scarsa conoscenza dei meccanismi uditivi e dei processi cognitivi alla base dell’ascolto, nella prassi didattica dell’insegnamento di una lingua straniera si aggiunge l’utilizzo di materiale audio creato appositamente a scopo pedagogico e basato su una lingua che non rispecchia affatto le caratteristiche del linguaggio parlato, risultando inadeguata per la trattazione di questa competenza basilare (Cauldwell 2018:61–62). Il presente lavoro si prefigge di proporre una prospettiva alternativa a quanto sopra esposto partendo dal concetto di orecchio interno, inteso come un’alta competenza ricettiva della lingua d’uso, e descrivendo il suo ruolo nella comprensione orale in generale e nei sottoprocessi di decodifica uditiva in particolare. Lo scopo del lavoro è dimostrare se e come sia possibile promuovere lo sviluppo dell’orecchio interno in apprendenti italofoni del tedesco come lingua straniera, futuri mediatori linguistici, avvalendosi di esercizi di decodifica mirati, realizzati con materiale autentico e l’ausilio di nuove tecnologie. Lo studio si compone di due parti: una prima teorica e una seconda pratica. Nella prima verrà definito il concetto di orecchio interno partendo dall’analisi del suo funzionamento a livello anatomico e neurofisiologico, per arrivare a delineare il suo ruolo in termini di competenza uditiva. In particolare si evidenzierà la funzione dell’orecchio interno nelle componenti di ascolto, principalmente in relazione ai sottoprocessi di decodifica uditiva, essenziali al raggiungimento della comprensione intesa come costruzione di significato. Dopo aver descritto lo sviluppo e il funzionamento dell’orecchio interno nella lingua madre, si metteranno in luce le difficoltà che sorgono nell’ascolto in lingua straniera, la maggior parte delle quali sono da ricondurre al livello della decodifica uditiva. Dopo aver individuato le caratteristiche prosodiche essenziali, atte ad agevolare la decodifica del parlato tedesco, si ipotizzerà un percorso volto allo sviluppo dell’orecchio interno nel tedesco come lingua straniera, avvalendosi di un training di decodifica prosodica da svolgersi con l’ausilio delle nuove tecnologie. La progettazione, sperimentazione e valutazione del training di decodifica prosodica saranno oggetto della seconda parte, empirica, del lavoro realizzata mediante due differenti interventi su campo, svolti in ambito universitario con gruppi di futuri mediatori linguistici. Lo studio si concluderà con l’esposizione dei risultati emersi in fase di valutazione del training e la delineazione di future prospettive di ricerca. Bibliografia Bachmann-Stein, Andrea. 2013. «Authentische gesprochene Sprache im DaF-Unterricht: Pro und Contra.» Pp. 39–58 in Gesprochene Sprache im Daf_Unterricht., a cura di S. M. Moraldo e F. Missaglia. Heidelberg: Winter. Berardi, Nicoletta, e Tommaso Pizzorusso. 2014. Psicobiologia dello sviluppo: Una introduzione. Bari/Roma: Laterza. Brown, Steven. 2011. Listening Myths: Applying Second Language Research to Classroom Teaching. Ann Arbor: University of Michigan Press. Cauldwell, Richard. 2018. A Syllabus for Listening: Decoding. Birmingham: Speech in Action. Dietz, Gunther. 2021. «Fremdsprachliches Hörverstehen: Schwächen der traditionellen Hörverstehensdidaktik - Perspektiven der Vermittlung für Deutsch als Fremdsprache.» Deutsch als Fremdsprache 58(2):67–75. Hedge, Tricia. 2000. Teaching and Learning in the Language Classroom: A Guide to Current Ideas about the Theory and Practice of English Language Teaching. Oxford: Oxford University Press. Klann-Delius, Gisela. 2016. Spracherwerb: Eine Einführung. Stuttgart: Springer-Verlag. Tomatis, Alfred A. 1999. L’orecchio e la vita. Tutto quello che dovreste sapere sull’udito per sopravvivere. Milano: Dalai Editore.

Sviluppo dell’orecchio interno nel tedesco come lingua straniera. La decodifica prosodica con l’ausilio di nuove tecnologie per futuri mediatori linguistici italofoni.

MORF, MIRIAM
2023-01-01

Abstract

Listening is a fundamental competence in language learning and, compared to speech, has both a biological and functional prominence. Unlike speech production, auditory function does not coincide with birth, but with the physiological maturation of the auditory system that occurs as early as the third trimester of pregnancy (Berardi and Pizzorusso 2014: 106; Klann-Delius 2016: 25). This implies a long exposure to the language of use before being able to produce sounds, confirming Tomatis’ (1999: 89) thesis that, in order to reproduce a sound, it is first necessary to perceive, decode and understand it in its integrity. Even though listening plays a predominant role in everyday communication, with a percentage of 45% compared to 30% for speech, 16% for reading and 9% for writing (Hedge 2000:228), auditory competence is still the least studied at a scientific level and, above all, the least exercised at a didactic level, especially in the teaching of a foreign language. The reason for this limitation is to be found in the non-observability of both process and product of listening; this has led to the false belief that listening is a passive activity and therefore difficult to control, involving no mediation on the part of the listener (Brown 2011:17-34; Dietz 2021:68). Instead, the listening activity presupposes an active role of the receiver who has to search the input for the information he needs in order to be able to extract, in fragments of a second, single units of meaning to be linked to conceptual units stored in his mental lexicon and thus be able to identify the content of the message and the speaker's intentions. In addition to the lack of knowledge of the auditory mechanisms and cognitive processes underlying listening, the didactic practice of teaching a foreign language is compounded using audio material created specifically for pedagogical purposes and based on a language that does not reflect the characteristics of spoken language at all, being inadequate for the treatment of this basic skill (Cauldwell 2018:61-62). This study aims to propose an alternative perspective, starting from the concept of the inner ear, understood as a high receptive competence of the language of use, and describing its role in listening comprehension in general and in auditory decoding subprocesses in particular. The aim of the work is to demonstrate whether and how it is possible to promote the development of the inner ear in Italian-speaking learners of German as a foreign language, and in particular future language mediators, through targeted decoding exercises carried out with authentic material and the aid of new technologies. The study consists of two parts: a theoretical first and a practical second. In the first, the concept of the inner ear will be defined, starting with an analysis of its functioning at an anatomical and neurophysiological level, to arrive at an outline of its role in terms of auditory competence. In particular, the function of the inner ear in the listening components will be highlighted, mainly in relation to the sub-processes of auditory decoding, essential to the achievement of comprehension understood as the construction of meaning. After describing the development and functioning of the inner ear in the mother tongue, the difficulties that arise in listening in a foreign language will be highlighted, most of which can be traced back to the level of auditory decoding. After identifying the essential prosodic characteristics that facilitate the decoding of German speech, a path will be hypothesised for the development of the inner ear in German as a foreign language, using prosodic decoding training to be carried out with the aid of new technologies. The design, testing and evaluation of the prosodic decoding training will be the subject of the second, empirical part of the work, which will be carried out by means of two different field interventions with groups of future language mediators in a university setting. The study will conclude with a presentation of the results of the training evaluation and the outlining of future research perspectives. Bibliography Bachmann-Stein, Andrea. 2013. «Authentische gesprochene Sprache im DaF-Unterricht: Pro und Contra.» Pp. 39–58 in Gesprochene Sprache im Daf_Unterricht., a cura di S. M. Moraldo e F. Missaglia. Heidelberg: Winter. Berardi, Nicoletta, e Tommaso Pizzorusso. 2014. Psicobiologia dello sviluppo: Una introduzione. Bari/Roma: Laterza. Brown, Steven. 2011. Listening Myths: Applying Second Language Research to Classroom Teaching. Ann Arbor: University of Michigan Press. Cauldwell, Richard. 2018. A Syllabus for Listening: Decoding. Birmingham: Speech in Action. Dietz, Gunther. 2021. «Fremdsprachliches Hörverstehen: Schwächen der traditionellen Hörverstehensdidaktik - Perspektiven der Vermittlung für Deutsch als Fremdsprache.» Deutsch als Fremdsprache 58(2):67–75. Hedge, Tricia. 2000. Teaching and Learning in the Language Classroom: A Guide to Current Ideas about the Theory and Practice of English Language Teaching. Oxford: Oxford University Press. Klann-Delius, Gisela. 2016. Spracherwerb: Eine Einführung. Stuttgart: Springer-Verlag. Tomatis, Alfred A. 1999. L’orecchio e la vita. Tutto quello che dovreste sapere sull’udito per sopravvivere. Milano: Dalai Editore.
2023
L’ascolto è una competenza fondamentale nell’apprendimento linguistico e, rispetto al parlato, ha una posizione preminente sia dal punto di vista biologico che funzionale. Differentemente dalla produzione vocale, la funzione uditiva non coincide con la nascita, ma collima con la maturazione fisiologica dell’apparato uditivo che avviene già a partire dal terzo trimestre di gravidanza (Berardi e Pizzorusso 2014: 106; Klann-Delius 2016: 25). Ciò implica una lunga esposizione alla lingua d’uso prima di poter riuscire a produrre suoni, confermando la tesi di Tomatis (1999: 89), secondo la quale, per essere in grado di riprodurre un suono, occorre prima riuscire a percepirlo, decodificarlo e comprenderlo nella sua interezza. Nonostante l’ascolto rivesta un ruolo predominante nella comunicazione di tutti i giorni, con una percentuale di utilizzo pari al 45% rispetto al 30% del parlato, al 16% della lettura e al 9% della scrittura (Hedge 2000:228), la competenza uditiva è a tutt’oggi la meno studiata a livello scientifico e, soprattutto, la meno esercitata a livello didattico, soprattutto nell’insegnamento di una lingua straniera. Il motivo di questa limitazione è da ricondurre alla non osservabilità sia del processo che del prodotto dell’ascolto; ciò ha portato alla falsa convinzione che l’ascolto sia un’attività passiva e pertanto difficilmente controllabile, che non implica nessuna mediazione da parte dell’ascoltatore (Brown 2011:17–34; Dietz 2021:68). L’attività di ascolto presuppone invece un ruolo attivo del ricevente che deve ricercare nell’input le informazioni di cui necessita per riuscire a estrarre, in frazioni di secondo, singole unità di senso da collegare a unità concettuali immagazzinate nel proprio lessico mentale e riuscire quindi a identificare il contenuto del messaggio e le intenzioni del parlante. Alla scarsa conoscenza dei meccanismi uditivi e dei processi cognitivi alla base dell’ascolto, nella prassi didattica dell’insegnamento di una lingua straniera si aggiunge l’utilizzo di materiale audio creato appositamente a scopo pedagogico e basato su una lingua che non rispecchia affatto le caratteristiche del linguaggio parlato, risultando inadeguata per la trattazione di questa competenza basilare (Cauldwell 2018:61–62). Il presente lavoro si prefigge di proporre una prospettiva alternativa a quanto sopra esposto partendo dal concetto di orecchio interno, inteso come un’alta competenza ricettiva della lingua d’uso, e descrivendo il suo ruolo nella comprensione orale in generale e nei sottoprocessi di decodifica uditiva in particolare. Lo scopo del lavoro è dimostrare se e come sia possibile promuovere lo sviluppo dell’orecchio interno in apprendenti italofoni del tedesco come lingua straniera, futuri mediatori linguistici, avvalendosi di esercizi di decodifica mirati, realizzati con materiale autentico e l’ausilio di nuove tecnologie. Lo studio si compone di due parti: una prima teorica e una seconda pratica. Nella prima verrà definito il concetto di orecchio interno partendo dall’analisi del suo funzionamento a livello anatomico e neurofisiologico, per arrivare a delineare il suo ruolo in termini di competenza uditiva. In particolare si evidenzierà la funzione dell’orecchio interno nelle componenti di ascolto, principalmente in relazione ai sottoprocessi di decodifica uditiva, essenziali al raggiungimento della comprensione intesa come costruzione di significato. Dopo aver descritto lo sviluppo e il funzionamento dell’orecchio interno nella lingua madre, si metteranno in luce le difficoltà che sorgono nell’ascolto in lingua straniera, la maggior parte delle quali sono da ricondurre al livello della decodifica uditiva. Dopo aver individuato le caratteristiche prosodiche essenziali, atte ad agevolare la decodifica del parlato tedesco, si ipotizzerà un percorso volto allo sviluppo dell’orecchio interno nel tedesco come lingua straniera, avvalendosi di un training di decodifica prosodica da svolgersi con l’ausilio delle nuove tecnologie. La progettazione, sperimentazione e valutazione del training di decodifica prosodica saranno oggetto della seconda parte, empirica, del lavoro realizzata mediante due differenti interventi su campo, svolti in ambito universitario con gruppi di futuri mediatori linguistici. Lo studio si concluderà con l’esposizione dei risultati emersi in fase di valutazione del training e la delineazione di future prospettive di ricerca. Bibliografia Bachmann-Stein, Andrea. 2013. «Authentische gesprochene Sprache im DaF-Unterricht: Pro und Contra.» Pp. 39–58 in Gesprochene Sprache im Daf_Unterricht., a cura di S. M. Moraldo e F. Missaglia. Heidelberg: Winter. Berardi, Nicoletta, e Tommaso Pizzorusso. 2014. Psicobiologia dello sviluppo: Una introduzione. Bari/Roma: Laterza. Brown, Steven. 2011. Listening Myths: Applying Second Language Research to Classroom Teaching. Ann Arbor: University of Michigan Press. Cauldwell, Richard. 2018. A Syllabus for Listening: Decoding. Birmingham: Speech in Action. Dietz, Gunther. 2021. «Fremdsprachliches Hörverstehen: Schwächen der traditionellen Hörverstehensdidaktik - Perspektiven der Vermittlung für Deutsch als Fremdsprache.» Deutsch als Fremdsprache 58(2):67–75. Hedge, Tricia. 2000. Teaching and Learning in the Language Classroom: A Guide to Current Ideas about the Theory and Practice of English Language Teaching. Oxford: Oxford University Press. Klann-Delius, Gisela. 2016. Spracherwerb: Eine Einführung. Stuttgart: Springer-Verlag. Tomatis, Alfred A. 1999. L’orecchio e la vita. Tutto quello che dovreste sapere sull’udito per sopravvivere. Milano: Dalai Editore.
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Descrizione: Sviluppo dell’orecchio interno nel tedesco come lingua straniera. La decodifica prosodica con l’ausilio di nuove tecnologie per futuri mediatori linguistici italofoni.
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/317150
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