Sin dagli esordi della sua carriera, Madonna Ciccone ha riservato gran parte della sua produzione artistica alla comunità gay mondiale. Nata come un personaggio outsider, amica intima di Keith Haring, ha scelto di superare tutte le barriere della società borghese incarnando, attraverso il gioco linguistico del suo nome di battesimo, una Madonna punk, anticonformista e ribelle, capace di risultare credibile sia nei ruoli dell’icona sexy che in quelli della maschiaccia di periferia. Quando pubblica l’album Like a Prayer (1989), Madonna inserisce all’interno del booklet un inserto dedicato alla prevenzione dell’AIDS (The Facts About AIDS), che in quegli anni veniva indicata come la peste dei gay. Nel documentario Truth or Dare (1991), Madonna descrive benevolmente i suoi ballerini gay, schierandosi in loro difesa ma anche dicendo che: “I gay sono cattivi”, come una madre potrebbe dirlo dei propri figli riottosi. Madonna stessa ha sempre giocato con la sua bisessualità, reale o presunta, per lanciare il messaggio che tutti gli orientamenti sessuali hanno il diritto di esprimersi. Ad aprire gli spettacoli del suo The Celebration Tour (2023) sarà, non a caso, Bob The Drag Queen. Questa ricerca prende in considerazione i numerosissimi studi culturali sul personaggio di Madonna e le modalità attraverso le quali Madonna abbia supportato, attraverso le sue performance, la comunità LGBTQ+. A partire da un’attenta ricostruzione dello stato dell’arte degli studi scientifici su Madonna, l’obiettivo di questa presentazione è spiegare come Madonna incarni in maniera unica gli stereotipi maschili sul femminile individuati da Johann Jakob Bachofen (l’Etera, la Sadica, la Nutrice) in chiave post-femminista. Uno sguardo nuovo e inclusivo sui principi del femminile e della differenza. Dopo avere introdotto i significati simbolici degli archetipi della femminilità, lo studio si concentra sulla dimostrazione di come sia possibile, sui piani comunicativo e socio-culturale, assumere le tre sembianze indicate senza smentirsi mai. Madonna risulta, al contrario, credibile, sino a pervenire al “grado zero della comunicazione universale”, ovvero la Madre, la generatrice di vita e di morte, l’origine e la fine di Tutto. Questo discorso incontra la tesi freudiana sul perturbante e perviene a una ridefinizione di alcuni dei simboli culturali che hanno sostenuto la comunità LGBTQ+ di fronte ai casi e ai rischi di emarginazione e di esclusione e alla condizione di minoranza sociale deprivata dei diritti fondamentali. Infine, il “grado zero” si eleva sino a produrre alcuni significati fondamentali, che possono essere considerati utili anche al fine di riscrivere la storia delle minoranze di genere, al di là della prospettiva consumistica o economicistica. Madonna ha smosso Vladimir Putin, Sergio Mattarella ed è stata scomunicata e censurata in Italia. Non si tratta solo di un personaggio pop, ma di una vera e propria icona dell’arte in movimento/l’arte come movimento/l’arte come forma di resistenza (Madonna ha anche cantato, nel 2019, Ciao bella, omaggio ai partigiani). I concetti che sembrano emergere dalle sue performance, come in un crescendo, sono quelli di integrazione, di inclusione, di intercultura, di transizione.

Madonna’s LGBTQ+ activism. A socio-cultural approach

M. STRAMAGLIA
2023-01-01

Abstract

Sin dagli esordi della sua carriera, Madonna Ciccone ha riservato gran parte della sua produzione artistica alla comunità gay mondiale. Nata come un personaggio outsider, amica intima di Keith Haring, ha scelto di superare tutte le barriere della società borghese incarnando, attraverso il gioco linguistico del suo nome di battesimo, una Madonna punk, anticonformista e ribelle, capace di risultare credibile sia nei ruoli dell’icona sexy che in quelli della maschiaccia di periferia. Quando pubblica l’album Like a Prayer (1989), Madonna inserisce all’interno del booklet un inserto dedicato alla prevenzione dell’AIDS (The Facts About AIDS), che in quegli anni veniva indicata come la peste dei gay. Nel documentario Truth or Dare (1991), Madonna descrive benevolmente i suoi ballerini gay, schierandosi in loro difesa ma anche dicendo che: “I gay sono cattivi”, come una madre potrebbe dirlo dei propri figli riottosi. Madonna stessa ha sempre giocato con la sua bisessualità, reale o presunta, per lanciare il messaggio che tutti gli orientamenti sessuali hanno il diritto di esprimersi. Ad aprire gli spettacoli del suo The Celebration Tour (2023) sarà, non a caso, Bob The Drag Queen. Questa ricerca prende in considerazione i numerosissimi studi culturali sul personaggio di Madonna e le modalità attraverso le quali Madonna abbia supportato, attraverso le sue performance, la comunità LGBTQ+. A partire da un’attenta ricostruzione dello stato dell’arte degli studi scientifici su Madonna, l’obiettivo di questa presentazione è spiegare come Madonna incarni in maniera unica gli stereotipi maschili sul femminile individuati da Johann Jakob Bachofen (l’Etera, la Sadica, la Nutrice) in chiave post-femminista. Uno sguardo nuovo e inclusivo sui principi del femminile e della differenza. Dopo avere introdotto i significati simbolici degli archetipi della femminilità, lo studio si concentra sulla dimostrazione di come sia possibile, sui piani comunicativo e socio-culturale, assumere le tre sembianze indicate senza smentirsi mai. Madonna risulta, al contrario, credibile, sino a pervenire al “grado zero della comunicazione universale”, ovvero la Madre, la generatrice di vita e di morte, l’origine e la fine di Tutto. Questo discorso incontra la tesi freudiana sul perturbante e perviene a una ridefinizione di alcuni dei simboli culturali che hanno sostenuto la comunità LGBTQ+ di fronte ai casi e ai rischi di emarginazione e di esclusione e alla condizione di minoranza sociale deprivata dei diritti fondamentali. Infine, il “grado zero” si eleva sino a produrre alcuni significati fondamentali, che possono essere considerati utili anche al fine di riscrivere la storia delle minoranze di genere, al di là della prospettiva consumistica o economicistica. Madonna ha smosso Vladimir Putin, Sergio Mattarella ed è stata scomunicata e censurata in Italia. Non si tratta solo di un personaggio pop, ma di una vera e propria icona dell’arte in movimento/l’arte come movimento/l’arte come forma di resistenza (Madonna ha anche cantato, nel 2019, Ciao bella, omaggio ai partigiani). I concetti che sembrano emergere dalle sue performance, come in un crescendo, sono quelli di integrazione, di inclusione, di intercultura, di transizione.
2023
978-989-9082-65-6
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Descrizione: Madonna’s LGBTQ+ activism. A socio-cultural approach
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/316710
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