Una cultura cieca alla voce, amputata della voce, non può (ri)leggere il proprio passato, ma solo compitarlo e trascriverlo. E può costruire il proprio futuro soltanto come proiezione induttiva che classifica i dati, che li elabora e li proietta, senza mai poterne tastare la consistenza, la vitalità, la potenza espressiva. Una tale cultura avrebbe perduto i tratti della cronosensitività, che è il carattere dell’interprete umano.
Tradurre la voce. L’umanismo come dispositivo enunciazionale
La Matina, Marcello
2023-01-01
Abstract
Una cultura cieca alla voce, amputata della voce, non può (ri)leggere il proprio passato, ma solo compitarlo e trascriverlo. E può costruire il proprio futuro soltanto come proiezione induttiva che classifica i dati, che li elabora e li proietta, senza mai poterne tastare la consistenza, la vitalità, la potenza espressiva. Una tale cultura avrebbe perduto i tratti della cronosensitività, che è il carattere dell’interprete umano.File in questo prodotto:
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