Il lavoro ha l’obiettivo di mostrare come l’approccio sociologico-giuridico consenta di delineare in modo peculiare il rapporto tra fatto e diritto, tenendo presente la centralità che i fatti assumono nelle decisioni dei giudici. Si tratta quindi di utilizzare in modo peculiare i metodi e le forme in cui il rapporto tra fatti e decisioni si configura nelle applicazioni caratterizzanti il diritto e l’azione dei giuristi da un lato, e l’analisi sociologica dall’altro. Se i linguaggi e gli oggetti di osservazione dell’analisi socio-giuridica differiscono da quelli del diritto, una rappresentazione eccessivamente semplificata dei processi decisionali dei giudici non riesce a dare integralmente conto dei diversi modi in cui tali decisioni tendono a (ri)configurare i rapporti tra i poteri attraverso il “diritto in azione”, in primo luogo governando il funzionamento delle diverse “macchine”: in questo senso si parla di una “macchina” legislativa, amministrativa e giudiziaria. Così riconfigurato il rapporto tra fatto e diritto consente di individuare, e selezionare, i possibili significati che potrebbero essere assegnati al testo normativo e, quindi, la ricostruzione del fatto diventa il fulcro dell’attribuzione di diritti da parte del giudice. Questo vale sia nel caso dell’interpretazione di una norma, sia nel caso – sempre più frequente – in cui, in assenza di una norma, la decisione giudiziale abbia ad oggetto una pretesa all’autodeterminazione.
La ricostruzione del fatto nella decisione giudiziaria. Effetti, possibilità, diritti
Raiteri, M.
2023-01-01
Abstract
Il lavoro ha l’obiettivo di mostrare come l’approccio sociologico-giuridico consenta di delineare in modo peculiare il rapporto tra fatto e diritto, tenendo presente la centralità che i fatti assumono nelle decisioni dei giudici. Si tratta quindi di utilizzare in modo peculiare i metodi e le forme in cui il rapporto tra fatti e decisioni si configura nelle applicazioni caratterizzanti il diritto e l’azione dei giuristi da un lato, e l’analisi sociologica dall’altro. Se i linguaggi e gli oggetti di osservazione dell’analisi socio-giuridica differiscono da quelli del diritto, una rappresentazione eccessivamente semplificata dei processi decisionali dei giudici non riesce a dare integralmente conto dei diversi modi in cui tali decisioni tendono a (ri)configurare i rapporti tra i poteri attraverso il “diritto in azione”, in primo luogo governando il funzionamento delle diverse “macchine”: in questo senso si parla di una “macchina” legislativa, amministrativa e giudiziaria. Così riconfigurato il rapporto tra fatto e diritto consente di individuare, e selezionare, i possibili significati che potrebbero essere assegnati al testo normativo e, quindi, la ricostruzione del fatto diventa il fulcro dell’attribuzione di diritti da parte del giudice. Questo vale sia nel caso dell’interpretazione di una norma, sia nel caso – sempre più frequente – in cui, in assenza di una norma, la decisione giudiziale abbia ad oggetto una pretesa all’autodeterminazione.File | Dimensione | Formato | |
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