"Casa da tè" è una delle più grandi opere teatrali del XX secolo. Nei suoi tre atti offre uno straordinario spaccato della vita in Cina antecedente alla svolta del 1949: il fallimento delle riforme del 1898, i primi anni della repubblica e la fase iniziale del secondo dopoguerra. Tali eventi fanno da sfondo alle vicende degli avventori della casa da tè, un vero caleidoscopio di personaggi umili, i quali, in dialetto pechinese, mettono in scena o narrano storie di sopraffazione. Lao She dipinge così il quadro desolante di tre epoche da “seppellire”, perché cariche di ingiustizia, corruzione e violenza. Ma la scelta di ambientare l’opera in una casa da tè mostra anche una chiara volontà critica nei confronti delle politiche maoiste degli anni ‘50: la rivendicazione di uno spazio privato, libero e ricco di cultura, che già sotto i tardi Qing e i nazionalisti era stato soffocato e vilipeso e che sotto il regime comunista viene addirittura bandito come attività immorale. Come noto, nel 1966 Lao She fu tra le prime vittime illustri della Rivoluzione culturale; quelli, infatti, non erano anni di sottigliezza artistica, bensì di metallurgia pesante, adatti alla lama spessa e approssimativa della sega più che alla delicatezza del cesello di un “vecchio scrittore” colto. In questa ricerca, insieme alla prima traduzione in italiano del testo teatrale con ricche note traduttive, viene offerto al lettore un articolato inquadramento critico dell’opera e un’indagine sulla sua rilevanza attuale attraverso lo studio delle industrie creative ad essa legate, con un focus specifico sulla serie-tv “Casa da tè” del 2010 in onda su CCTV8 in trentanove puntate.

"Casa da tè" di Lao She. Il testo, il contesto e la serie tv

AMBROGIO S
2020-01-01

Abstract

"Casa da tè" è una delle più grandi opere teatrali del XX secolo. Nei suoi tre atti offre uno straordinario spaccato della vita in Cina antecedente alla svolta del 1949: il fallimento delle riforme del 1898, i primi anni della repubblica e la fase iniziale del secondo dopoguerra. Tali eventi fanno da sfondo alle vicende degli avventori della casa da tè, un vero caleidoscopio di personaggi umili, i quali, in dialetto pechinese, mettono in scena o narrano storie di sopraffazione. Lao She dipinge così il quadro desolante di tre epoche da “seppellire”, perché cariche di ingiustizia, corruzione e violenza. Ma la scelta di ambientare l’opera in una casa da tè mostra anche una chiara volontà critica nei confronti delle politiche maoiste degli anni ‘50: la rivendicazione di uno spazio privato, libero e ricco di cultura, che già sotto i tardi Qing e i nazionalisti era stato soffocato e vilipeso e che sotto il regime comunista viene addirittura bandito come attività immorale. Come noto, nel 1966 Lao She fu tra le prime vittime illustri della Rivoluzione culturale; quelli, infatti, non erano anni di sottigliezza artistica, bensì di metallurgia pesante, adatti alla lama spessa e approssimativa della sega più che alla delicatezza del cesello di un “vecchio scrittore” colto. In questa ricerca, insieme alla prima traduzione in italiano del testo teatrale con ricche note traduttive, viene offerto al lettore un articolato inquadramento critico dell’opera e un’indagine sulla sua rilevanza attuale attraverso lo studio delle industrie creative ad essa legate, con un focus specifico sulla serie-tv “Casa da tè” del 2010 in onda su CCTV8 in trentanove puntate.
2020
9788869721694
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