Osannare o demonizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione digitale? Includerle o escluderle a priori dagli ambiti della formazione formale e informale? È epistemologicamente corretto accostare l’idea di educabilità all’uso di strumenti tecnologici? È traducibile nella pratica l’ipotesi di un’educazione alla "consapevolezza digitale"? Quale ruolo svolgono le famiglie in questo graduale processo di “coscientizzazione tecnologica”? Quali le eventuali responsabilità adulte nell’infausta degenerazione infantile dell’uso all’abuso dei media digitali? È possibile attuare delle "misure di protezione e prevenzione" nei confronti delle nuove generazioni? Sono, questi, alcuni dei quesiti a partire dai quali si ragiona in questo libro. La proposta operativa avanzata si radica nell’imperitura pedagogia di Maria Montessori e, in specie, nell’educazione al e attraverso il lavoro manuale, che, nell’assecondare i bisogni di movimento e di conoscenza connaturati al primo piano dello sviluppo infantile adempie alle funzioni cognitive e realizza la personalità dell’uomo futuro. Il bambino laborioso, dunque, è tutt’altro che immobile dinanzi a uno schermo. Egli diviene, progressivamente, in grado di agire e reagire in autonomia; pertanto, acquisisce "lentamente" le capacità critiche e analitiche che gli consentiranno, al momento opportuno, di usufruire delle potenzialità aumentative e migliorative della tecnologia.
Digitalizzazione e famiglie. Il tempo dell'infanzia nella prospettiva montessoriana
Grazia Romanazzi
2022-01-01
Abstract
Osannare o demonizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione digitale? Includerle o escluderle a priori dagli ambiti della formazione formale e informale? È epistemologicamente corretto accostare l’idea di educabilità all’uso di strumenti tecnologici? È traducibile nella pratica l’ipotesi di un’educazione alla "consapevolezza digitale"? Quale ruolo svolgono le famiglie in questo graduale processo di “coscientizzazione tecnologica”? Quali le eventuali responsabilità adulte nell’infausta degenerazione infantile dell’uso all’abuso dei media digitali? È possibile attuare delle "misure di protezione e prevenzione" nei confronti delle nuove generazioni? Sono, questi, alcuni dei quesiti a partire dai quali si ragiona in questo libro. La proposta operativa avanzata si radica nell’imperitura pedagogia di Maria Montessori e, in specie, nell’educazione al e attraverso il lavoro manuale, che, nell’assecondare i bisogni di movimento e di conoscenza connaturati al primo piano dello sviluppo infantile adempie alle funzioni cognitive e realizza la personalità dell’uomo futuro. Il bambino laborioso, dunque, è tutt’altro che immobile dinanzi a uno schermo. Egli diviene, progressivamente, in grado di agire e reagire in autonomia; pertanto, acquisisce "lentamente" le capacità critiche e analitiche che gli consentiranno, al momento opportuno, di usufruire delle potenzialità aumentative e migliorative della tecnologia.| File | Dimensione | Formato | |
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