La tesi riporta l'esito del lavoro di ricerca condotto sulle carte di Claudio Pavone donate, dallo stesso studioso, all'Archivio centrale dello Stato. In apertura vengono ripresi alcuni passaggi relativi all’evoluzione disciplinare sugli archivi privati, riflettendo al tempo stesso sugli aspetti metodologici relativi al trattamento di questi particolari complessi documentari. Nella seconda parte vengono riprese alcune considerazioni espresse proprio dallo stesso Claudio Pavone ossia: il nebuloso processo di rispecchiamento tra le carte da lui donate all’ACS e le attività svolte nel corso della sua vita e la fatica di far collimare i processi di ordinamento e inventariazione. Nell'’ultimo capitolo si riporta l’inventario delle carte del fondo Pavone, strutturato secondo la classica ripartizione: biografia del soggetto produttore, storia della conservazione, scelte di ordinamento e descrizione analitica del fondo. La tesi si chiude cercando di sottolineare l’importanza dei lavori di descrizione e ordinamento in una congiuntura politica che vede nella digitalizzazione i suoi obiettivi per il prossimo futuro, dimenticando troppo spesso che non esiste ‘promozione’ o ‘fruizione’, anche se virtuale, senza un pregresso e adeguato studio di carattere tecnico scientifico. La speranza è che il lavoro fatto sulle carte Pavone non sia la conclusione di un percorso ma l’inizio di un futuro approfondimento sulla sua figura e su i suoi studi

Il Pavone non pubblicato. Le carte di Claudio Pavone presso l'Archivio centrale dello Stato

Di Marcantonio G
2022-01-01

Abstract

La tesi riporta l'esito del lavoro di ricerca condotto sulle carte di Claudio Pavone donate, dallo stesso studioso, all'Archivio centrale dello Stato. In apertura vengono ripresi alcuni passaggi relativi all’evoluzione disciplinare sugli archivi privati, riflettendo al tempo stesso sugli aspetti metodologici relativi al trattamento di questi particolari complessi documentari. Nella seconda parte vengono riprese alcune considerazioni espresse proprio dallo stesso Claudio Pavone ossia: il nebuloso processo di rispecchiamento tra le carte da lui donate all’ACS e le attività svolte nel corso della sua vita e la fatica di far collimare i processi di ordinamento e inventariazione. Nell'’ultimo capitolo si riporta l’inventario delle carte del fondo Pavone, strutturato secondo la classica ripartizione: biografia del soggetto produttore, storia della conservazione, scelte di ordinamento e descrizione analitica del fondo. La tesi si chiude cercando di sottolineare l’importanza dei lavori di descrizione e ordinamento in una congiuntura politica che vede nella digitalizzazione i suoi obiettivi per il prossimo futuro, dimenticando troppo spesso che non esiste ‘promozione’ o ‘fruizione’, anche se virtuale, senza un pregresso e adeguato studio di carattere tecnico scientifico. La speranza è che il lavoro fatto sulle carte Pavone non sia la conclusione di un percorso ma l’inizio di un futuro approfondimento sulla sua figura e su i suoi studi
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