La conservazione della memoria è un pilastro fondamentale per la ricostruzione storica e per la costruzione del futuro. Questa, in particolare nell’ultimo ventennio, ha affrontato l’inevitabile incontro con il fenomeno di digitalizzazione che investe ogni aspetto della società contemporanea. La riflessione sul tema della, soprattutto se declinata nell’analisi comparativa sul contesto europeo, costituisce, allo stesso tempo, un’importante azione di valutazione critica necessaria al superamento di problematiche e al miglioramento del proprio panorama di riferimento e un esercizio complesso di comprensione e vaglio di situazioni e realtà diversificate. In questo particolare momento storico, lo sviluppo del tema non è certo agli albori, tuttavia alcuni aspetti si presentano ancora in via di definizione, altri in fase di consolidamento. Infatti, tanto in Italia quanto in Europa, il dibattito terminologico e concettuale è ancora in corso: l’ampio ambito cui il tema afferisce, che va dall’archivistica alle dinamiche amministrative, dall’intervento di gruppi di lavoro accademici a quelli riuniti al fine di produrre leggi e norme, nonché la diversità di oggetti da conservare espressione della varietà di soggetti con esigenze di conservare il proprio patrimonio digitale rappresenta un’interdisciplinarità che rende complesso giungere a perimetri di compromesso. Per quanto riguarda le metodologie e le applicazioni, invece, la parola chiave è standardizzazione: il fine condiviso di disporre a lungo termine dei records con le loro proprietà e le caratteristiche di integrità, autorità, stabilità, intellegibilità e accessibilità e l’esigenza, per raggiungere tale scopo, di implementare sistemi di conservazione architetturalmente lineari, interoperabili e non soggetti a obsolescenza tecnologica repentina, mostra, da un lato, un contesto sempre in evoluzione per via della rapidità con cui si susseguono le innovazioni ITC e l’attività della comunità di riferimento, dall’altro l’adozione di un insieme di standard e linee guida ormai condivise e solide, ma sottoposte ad aggiornamento costante. Tale premessa rende esplicita l’esigenza di rilevare, nel generale ambito comunitario, in quello italiano e di selezionati casi di studio, gli elementi che caratterizzano la conservazione digitale. Si sono scelte, per effettuare tale collezione, alcune macrocategorie su cui impostare descrizioni e approfondimenti, articolate in base all’area geografica di riferimento: Il presente lavoro di tesi si compone di quattro parti, dedicate alla composizione di un quadro funzionale all’analisi e alla comparazione. La prima sezione del lavoro illustra una panoramica su ciò che concerne le iniziative, le associazioni, i progetti, le soluzioni tecnologiche, gli strumenti, i modelli, le metodologie e la normativa sviluppati o adottati nel contesto europeo, in particolare comunitario. La seconda partizione riflette lo schema utilizzato per la precedente ricognizione all’Italia: a un capitolo introduttivo seguono la trattazione dell’evoluzione dei dispositivi di legge in materia e la descrizione dei sistemi realizzati e degli standard applicati nello specifico contesto nazionale. La terza parte circoscrive il campione di Stati europei presi in esame: nello specifico, per necessità che intersecano le tematiche approfondite nel corso della ricerca accademica con le dinamiche di quella applicata – data la natura ibrida del progetto, che si è svolto in coordinazione tra università e contesto aziendale – si sono presi in riferimento l’Austria, la Francia, l’Olanda e la Romania. Queste realtà evidenziano approcci differenti dal punto di vista istituzionale, normativo, e dei modelli, connessi al background archivistico di ciascuna realtà, alle dinamiche amministrative, alla gestione dei flussi procedimentali e all’onere che questi implicano in relazione alle dimensioni e alla popolazione del Paese. In conclusione, si elabora in chiave critica quanto si è rappresentato nella parte compilativa dell’elaborato, articolando la riflessione su due livelli: il primo comprende le considerazioni generali sul caso nazionale, anche in rapporto a ciò che avviene nel più ampio contesto europeo; il secondo svolge l’analisi sul piano comparativo tra l’ambito istituzionale di riferimento, le soluzioni scelte dal legislatore, i modelli adottati e i progetti implementati in Italia e ciò che, allo stesso proposito, propongono gli esempi austriaco, francese, olandese e rumeno. Emerge, dall’intera rappresentazione, un quadro in cui il tentativo è quello di disporre di linee comuni e si tende all’armonizzazione con ambito europeo, ma in cui c’è ancora un margine tale da consentire lo sviluppo di approcci diversi: il presente lavoro è un punto di partenza da cui si auspica possa svilupparsi più ampie trattazioni, che prendano avvio dagli argomenti trattati, ma che approfondiscano singoli aspetti come i formati, i diritti e le modalità di accesso, la conservazione in relazione al contenuto, i sistemi nelle loro componenti tecnologiche, al fine di disporre di una panoramica completa sul tema.

Disposizioni normative, modelli e strumenti per la conservazione di documenti e archivi digitali in Italia e in Europa: panorama complessivo, casi di studio, analisi comparata e prospettive

MARTI, Federica
2022-01-01

Abstract

La conservazione della memoria è un pilastro fondamentale per la ricostruzione storica e per la costruzione del futuro. Questa, in particolare nell’ultimo ventennio, ha affrontato l’inevitabile incontro con il fenomeno di digitalizzazione che investe ogni aspetto della società contemporanea. La riflessione sul tema della, soprattutto se declinata nell’analisi comparativa sul contesto europeo, costituisce, allo stesso tempo, un’importante azione di valutazione critica necessaria al superamento di problematiche e al miglioramento del proprio panorama di riferimento e un esercizio complesso di comprensione e vaglio di situazioni e realtà diversificate. In questo particolare momento storico, lo sviluppo del tema non è certo agli albori, tuttavia alcuni aspetti si presentano ancora in via di definizione, altri in fase di consolidamento. Infatti, tanto in Italia quanto in Europa, il dibattito terminologico e concettuale è ancora in corso: l’ampio ambito cui il tema afferisce, che va dall’archivistica alle dinamiche amministrative, dall’intervento di gruppi di lavoro accademici a quelli riuniti al fine di produrre leggi e norme, nonché la diversità di oggetti da conservare espressione della varietà di soggetti con esigenze di conservare il proprio patrimonio digitale rappresenta un’interdisciplinarità che rende complesso giungere a perimetri di compromesso. Per quanto riguarda le metodologie e le applicazioni, invece, la parola chiave è standardizzazione: il fine condiviso di disporre a lungo termine dei records con le loro proprietà e le caratteristiche di integrità, autorità, stabilità, intellegibilità e accessibilità e l’esigenza, per raggiungere tale scopo, di implementare sistemi di conservazione architetturalmente lineari, interoperabili e non soggetti a obsolescenza tecnologica repentina, mostra, da un lato, un contesto sempre in evoluzione per via della rapidità con cui si susseguono le innovazioni ITC e l’attività della comunità di riferimento, dall’altro l’adozione di un insieme di standard e linee guida ormai condivise e solide, ma sottoposte ad aggiornamento costante. Tale premessa rende esplicita l’esigenza di rilevare, nel generale ambito comunitario, in quello italiano e di selezionati casi di studio, gli elementi che caratterizzano la conservazione digitale. Si sono scelte, per effettuare tale collezione, alcune macrocategorie su cui impostare descrizioni e approfondimenti, articolate in base all’area geografica di riferimento: Il presente lavoro di tesi si compone di quattro parti, dedicate alla composizione di un quadro funzionale all’analisi e alla comparazione. La prima sezione del lavoro illustra una panoramica su ciò che concerne le iniziative, le associazioni, i progetti, le soluzioni tecnologiche, gli strumenti, i modelli, le metodologie e la normativa sviluppati o adottati nel contesto europeo, in particolare comunitario. La seconda partizione riflette lo schema utilizzato per la precedente ricognizione all’Italia: a un capitolo introduttivo seguono la trattazione dell’evoluzione dei dispositivi di legge in materia e la descrizione dei sistemi realizzati e degli standard applicati nello specifico contesto nazionale. La terza parte circoscrive il campione di Stati europei presi in esame: nello specifico, per necessità che intersecano le tematiche approfondite nel corso della ricerca accademica con le dinamiche di quella applicata – data la natura ibrida del progetto, che si è svolto in coordinazione tra università e contesto aziendale – si sono presi in riferimento l’Austria, la Francia, l’Olanda e la Romania. Queste realtà evidenziano approcci differenti dal punto di vista istituzionale, normativo, e dei modelli, connessi al background archivistico di ciascuna realtà, alle dinamiche amministrative, alla gestione dei flussi procedimentali e all’onere che questi implicano in relazione alle dimensioni e alla popolazione del Paese. In conclusione, si elabora in chiave critica quanto si è rappresentato nella parte compilativa dell’elaborato, articolando la riflessione su due livelli: il primo comprende le considerazioni generali sul caso nazionale, anche in rapporto a ciò che avviene nel più ampio contesto europeo; il secondo svolge l’analisi sul piano comparativo tra l’ambito istituzionale di riferimento, le soluzioni scelte dal legislatore, i modelli adottati e i progetti implementati in Italia e ciò che, allo stesso proposito, propongono gli esempi austriaco, francese, olandese e rumeno. Emerge, dall’intera rappresentazione, un quadro in cui il tentativo è quello di disporre di linee comuni e si tende all’armonizzazione con ambito europeo, ma in cui c’è ancora un margine tale da consentire lo sviluppo di approcci diversi: il presente lavoro è un punto di partenza da cui si auspica possa svilupparsi più ampie trattazioni, che prendano avvio dagli argomenti trattati, ma che approfondiscano singoli aspetti come i formati, i diritti e le modalità di accesso, la conservazione in relazione al contenuto, i sistemi nelle loro componenti tecnologiche, al fine di disporre di una panoramica completa sul tema.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/297750
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