Negli ultimi decenni tutti i Paesi più sviluppati sono stati interessati da un forte processo di invecchiamento dovuto essenzialmente all’aumento della speranza di vita e al rallentamento delle nascite, con conseguente aumento della popolazione con età superiore ai 65 anni e una diminuzione della forza lavoro che potrebbe avere gravi effetti per l’economia. Infatti, se nella metà del ventesimo secolo gli anziani costituivano poco più del 4% della popolazione mondiale, nel 2020 tale cifra ha superato il 9% (World Bank, 2021a), e secondo le stime del Dipartimento degli Affari Economici e Sociali dell’ONU nel 2050, il numero degli over 65 rappresenterà il 17% della popolazione del pianeta. Tuttavia, come afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità, una gran parte degli ultrasessantacinquenni sono persone in buona salute fisica e mentale, con un potere di acquisto elevato e una notevole propensione di spesa. Inoltre, il cambiamento della situazione personale, familiare, sociale e la maggiore disponibilità di tempo libero comporta anche una maggiore attitudine alla mobilità spaziale tanto che al giorno d’oggi costituiscono il 12% dei flussi migratori mondiali. In tale conteso, una significativa percentuale del movimento complessivo di pensionati (14%) si svolge tra i Paesi europei (United Nations, 2021). In base a queste indicazioni si è affermata progressivamente una visione diversa dell’età avanzata. Gli anziani non sono più considerati soltanto un effetto frenante sul potenziale di crescita dell’economia, un problema per la sostenibilità dei sistemi pensionistici e assistenziali e per la maggiore pressione fiscale sulla popolazione attiva. Lo stile di vita e le esigenze dei nuovi “giovani anziani”, attivi e in buona salute, già costituiscono una grande opportunità per lo sviluppo economico grazie alla crescente domanda di beni e servizi sia di quelli compresi nei settori produttivi tradizionali sia di quelli più innovativi. Secondo uno studio della Commissione europea, già nel 2015 la cosiddetta silver economy rappresentava il 18% del PIL mondiale, e tale valore continua ad aumentare. Molti governi, perciò, hanno elaborato strategie per intercettare i flussi migratori di pensionati, valorizzando dotazioni naturali, culturali e, in particolare, offrendo favorevoli condizioni fiscali per i redditi prodotti all’estero. In questo capitolo si esamineranno i fattori di attrattività del territorio per la popolazione anziana e gli impatti positivi che gli immigrati pensionati possono apportare alla nuova residenza.
L'attrattività territoriale per la popolazione anziana
Epasto, Simona;
2022-01-01
Abstract
Negli ultimi decenni tutti i Paesi più sviluppati sono stati interessati da un forte processo di invecchiamento dovuto essenzialmente all’aumento della speranza di vita e al rallentamento delle nascite, con conseguente aumento della popolazione con età superiore ai 65 anni e una diminuzione della forza lavoro che potrebbe avere gravi effetti per l’economia. Infatti, se nella metà del ventesimo secolo gli anziani costituivano poco più del 4% della popolazione mondiale, nel 2020 tale cifra ha superato il 9% (World Bank, 2021a), e secondo le stime del Dipartimento degli Affari Economici e Sociali dell’ONU nel 2050, il numero degli over 65 rappresenterà il 17% della popolazione del pianeta. Tuttavia, come afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità, una gran parte degli ultrasessantacinquenni sono persone in buona salute fisica e mentale, con un potere di acquisto elevato e una notevole propensione di spesa. Inoltre, il cambiamento della situazione personale, familiare, sociale e la maggiore disponibilità di tempo libero comporta anche una maggiore attitudine alla mobilità spaziale tanto che al giorno d’oggi costituiscono il 12% dei flussi migratori mondiali. In tale conteso, una significativa percentuale del movimento complessivo di pensionati (14%) si svolge tra i Paesi europei (United Nations, 2021). In base a queste indicazioni si è affermata progressivamente una visione diversa dell’età avanzata. Gli anziani non sono più considerati soltanto un effetto frenante sul potenziale di crescita dell’economia, un problema per la sostenibilità dei sistemi pensionistici e assistenziali e per la maggiore pressione fiscale sulla popolazione attiva. Lo stile di vita e le esigenze dei nuovi “giovani anziani”, attivi e in buona salute, già costituiscono una grande opportunità per lo sviluppo economico grazie alla crescente domanda di beni e servizi sia di quelli compresi nei settori produttivi tradizionali sia di quelli più innovativi. Secondo uno studio della Commissione europea, già nel 2015 la cosiddetta silver economy rappresentava il 18% del PIL mondiale, e tale valore continua ad aumentare. Molti governi, perciò, hanno elaborato strategie per intercettare i flussi migratori di pensionati, valorizzando dotazioni naturali, culturali e, in particolare, offrendo favorevoli condizioni fiscali per i redditi prodotti all’estero. In questo capitolo si esamineranno i fattori di attrattività del territorio per la popolazione anziana e gli impatti positivi che gli immigrati pensionati possono apportare alla nuova residenza.File | Dimensione | Formato | |
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