Nel porre in luce alcune delle sfide contemporanee più pressanti che emergono a seguito della “quarta rivoluzione”, questo saggio si propone di indagare una questione che interpella, in modo urgente, la riflessione pratica sui nuovi media: se – e, nel caso, come e con quali conseguenze prospettabili – le Information and Communication Technologies (ICT) e i Social Networking Services (SNS) incidano nel processo di formazione dell’identità individuale. Sebbene la risposta a un primo quesito possa sembrare ovvia, la via euristica qui proposta tenta, nella prima sezione, di chiarire la rinnovata condizione – nell’“infosfera” – del riconoscimento intersoggettivo e, rispetto a esso, di porre in evidenza la funzione dei SNS quali opzioni qualitative di narrazione individuale. È all’analisi di una di queste opzioni digitali (Instagram) e, in modo particolare, di una delle sue categorie più influenti, quella del Bello, che sarà dedicato il secondo paragrafo. Un’operazione con il fine specifico di esemplificare il modus operandi dei “nuovi” media sulla narrazione virtuale del sé online (nel medium prescelto: sulla narrazione estetica del sé) e, nella sezione conclusiva, di delinearne alcune delle conseguenze, reali o potenziali, per lo sviluppo di un’identità, non più (solo) off-line e non (almeno ancora) esclusivamente online: un’identità onlife.
Nuovi media e bellezza: la narrazione estetica del sé tra potenziamento e falsificazione
Tiribelli, S.
2019-01-01
Abstract
Nel porre in luce alcune delle sfide contemporanee più pressanti che emergono a seguito della “quarta rivoluzione”, questo saggio si propone di indagare una questione che interpella, in modo urgente, la riflessione pratica sui nuovi media: se – e, nel caso, come e con quali conseguenze prospettabili – le Information and Communication Technologies (ICT) e i Social Networking Services (SNS) incidano nel processo di formazione dell’identità individuale. Sebbene la risposta a un primo quesito possa sembrare ovvia, la via euristica qui proposta tenta, nella prima sezione, di chiarire la rinnovata condizione – nell’“infosfera” – del riconoscimento intersoggettivo e, rispetto a esso, di porre in evidenza la funzione dei SNS quali opzioni qualitative di narrazione individuale. È all’analisi di una di queste opzioni digitali (Instagram) e, in modo particolare, di una delle sue categorie più influenti, quella del Bello, che sarà dedicato il secondo paragrafo. Un’operazione con il fine specifico di esemplificare il modus operandi dei “nuovi” media sulla narrazione virtuale del sé online (nel medium prescelto: sulla narrazione estetica del sé) e, nella sezione conclusiva, di delinearne alcune delle conseguenze, reali o potenziali, per lo sviluppo di un’identità, non più (solo) off-line e non (almeno ancora) esclusivamente online: un’identità onlife.File | Dimensione | Formato | |
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