La collana “Dimorare la fragilità” vuole avere una vocazione interdisciplinare, ospitando riflessioni innanzitutto di area pedagogica, filosofico-educativa, giusfilosofica e socio-giuridica, con apertura al dialogo e al confronto anche con altre scienze umane e sociali che mettono al centro la costitutiva fragilità dell’essere umano, nel momento storico che stiamo attraversando. Nella collana saranno ospitate riflessioni e analisi frutto di ricerca teorica o empirica, che sappiano sostare nei luoghi, nelle esperienze, nelle questioni che abitano lo spazio e il tempo quotidiano della fragilità umana, in particolare di quei soggetti che presentano le difficoltà connesse a specifiche vulnerabilità esistenziali e sociali (disabilità, fragilità mentale, migrazione, minore età, ecc.), spesso intersecate fra loro e da affrontare per questo in ottica intersezionale e con approccio transdisciplinare. L’obiettivo è, quindi, quello di ‘dimorare’ questa categoria, nelle varie sfaccettature prismatiche che la formano e sostanziano, senza riduzionismi disciplinari, pensando che una sola disciplina non sia in grado, con il suo specifico sguardo, di esaurire ogni possibile considerazione e analisi sull’argomento, ponendo anzi come necessario uno sguardo almeno interdisciplinare.
Dimorare la fragilità
Del Bianco, N.
2022-01-01
Abstract
La collana “Dimorare la fragilità” vuole avere una vocazione interdisciplinare, ospitando riflessioni innanzitutto di area pedagogica, filosofico-educativa, giusfilosofica e socio-giuridica, con apertura al dialogo e al confronto anche con altre scienze umane e sociali che mettono al centro la costitutiva fragilità dell’essere umano, nel momento storico che stiamo attraversando. Nella collana saranno ospitate riflessioni e analisi frutto di ricerca teorica o empirica, che sappiano sostare nei luoghi, nelle esperienze, nelle questioni che abitano lo spazio e il tempo quotidiano della fragilità umana, in particolare di quei soggetti che presentano le difficoltà connesse a specifiche vulnerabilità esistenziali e sociali (disabilità, fragilità mentale, migrazione, minore età, ecc.), spesso intersecate fra loro e da affrontare per questo in ottica intersezionale e con approccio transdisciplinare. L’obiettivo è, quindi, quello di ‘dimorare’ questa categoria, nelle varie sfaccettature prismatiche che la formano e sostanziano, senza riduzionismi disciplinari, pensando che una sola disciplina non sia in grado, con il suo specifico sguardo, di esaurire ogni possibile considerazione e analisi sull’argomento, ponendo anzi come necessario uno sguardo almeno interdisciplinare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.