Ognuno di noi sa, come sottolineano anche Ch. Taylor e Paul Ricoeur, che noi esseri umani, in talune circostanze particolarmente delicate, rischiamo di lasciarci vincere dallo sconforto, abbandonandoci alla tentazione della svalutazione e dell’autoesclusione, perdendo progressivamente fiducia e stima in noi stessi, nelle nostre capacità e potenzialità. Molte sono le espressioni di questo ritrarsi dal mondo e dallo sguardo dell’altro quando, o per una situazione circostanziata e temporanea o per una patologia depressiva, gli interessi, il mondo la vita rischiano di perdere di significato e preferiamo fare un passo indietro, nell’incapacità e impossibilità di credere che sia ancora possibile farne uno in avanti. In queste situazioni, spesso provocate o da una malattia improvvisa o dal cronicizzarsi di una situazione pregressa, l’io rischia di perdere ogni motivazione ed ogni slancio e si abbandona o si lascia vincere da un male che invade e penetra n nelle pieghe più recondite dell’essere.

Lo sguardo di cura, tra dolore e sofferenza

Donatella Pagliacci
2020-01-01

Abstract

Ognuno di noi sa, come sottolineano anche Ch. Taylor e Paul Ricoeur, che noi esseri umani, in talune circostanze particolarmente delicate, rischiamo di lasciarci vincere dallo sconforto, abbandonandoci alla tentazione della svalutazione e dell’autoesclusione, perdendo progressivamente fiducia e stima in noi stessi, nelle nostre capacità e potenzialità. Molte sono le espressioni di questo ritrarsi dal mondo e dallo sguardo dell’altro quando, o per una situazione circostanziata e temporanea o per una patologia depressiva, gli interessi, il mondo la vita rischiano di perdere di significato e preferiamo fare un passo indietro, nell’incapacità e impossibilità di credere che sia ancora possibile farne uno in avanti. In queste situazioni, spesso provocate o da una malattia improvvisa o dal cronicizzarsi di una situazione pregressa, l’io rischia di perdere ogni motivazione ed ogni slancio e si abbandona o si lascia vincere da un male che invade e penetra n nelle pieghe più recondite dell’essere.
2020
9788825533873
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/290656
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