Identità che ac-comuna: l’oikologia in questione

Amanda Rosini, scegliendo di discutere la questione del genere nel contesto delle leggi narrate in Deuteronomio, affronta il tema inter- rogandosi sulla comunità che in tali leggi si riconosce. Così, confron- tandosi con Gale Yee, Douglas Knight e altri autori, quando si occupa della “female–category in legal texts of Deuteronomy” Rosini scrive: «We must be conscientious of is that the book of Deuteronomy takes the city environment seriously, that is, it views and presents Israel as city–dwellers and as such the legal narrative of Deuteronomy needs to be analyzed from this focal point». Da queste rapide battute si evince fino a che punto l’abitare sia centrale, motivo per cui Rosini, in un primo momento, concentra la sua attenzione su David Matsu- moto, il quale offre all’autrice alcuni elementi che le permettono di mettere a fuoco «the construction of gender in the legal narrative code of Deuteronomy [. . . ] in light of the socio–economic context». A partire dal proposito di Rosini vorrei ora svolgere alcune osser- vazioni concernenti le prospettive cui il testo apre.