Il bisogno di raccontare tra natura e artificio

Questo contributo si propone di problematizzare, dal punto di vista etico, il bisogno di raccontare come capacità umana all’incrocio tra naturalità e artificialità. In primo luogo, si effettua una ricognizione problematica delle diverse posizioni nel panorama etico contemporaneo: alcuni autori sostengono infatti che la narratività è un bisogno, legato a una corrispondente capacità, naturale; altri sostengono che la dimensione narrativa è sempre artificiale e, secondo alcune versioni estreme, si caratterizza come falsificazione dell’esperienza umana. In secondo luogo, per valutare criticamente le due prospettive rispetto alla loro ricaduta etica, ci si chiede a quali dimensioni normative facciano riferimento tanto i sostenitori della naturalità del raccontare quanto coloro che ne evidenziano l’artificialità. Nella fattispecie, si riflette intorno alla teleologia e alla deontologia chiamate in causa dalle due posizioni. Infine, si rintraccia, alla base della narratività, un bisogno “quasi-naturale”, capace di conciliare natura e libertà.