Giuseppe Caccia, coadiutore salesiano, è stata una figura cardine nelle vicende editoriali della Sei, artefice delle prime fortune del marchio e dei successivi sviluppi. Credo incarni perfettamente lo spirito salesiano e si qualifichi come un profilo degno di essere riscoperto e celebrato non solo per il campo d’applicazione – quella buona stampa così cara a don Bosco – ma anche per la determinazione e una raffinata visione prospettica del panorama editoriale. Caccia ha infatti saputo dirigere con successo la casa editrice, superando due guerre mondiali, almeno altrettante grosse crisi del mercato librario, innumerevoli riforme scolastiche e dei programmi di insegnamento, una dittatura, il cambio istituzionale da monarchia a repubblica, il passaggio da una scuola a matrice elitaria a un sistema di massa. Il superamento di queste tappe richiese l’affinamento di capacità gestionali acquisite da autodidatta che gli permisero di condurre la Sei, a volte in sostanziale solitudine a livello direttivo, da un’impresa artigianale di tradizione ottocentesca a un’azienda moderna che seppe imporsi a livello nazionale.
Giuseppe Caccia (1881-1963), una vita dedicata all’editoria salesiana
targhetta
2021-01-01
Abstract
Giuseppe Caccia, coadiutore salesiano, è stata una figura cardine nelle vicende editoriali della Sei, artefice delle prime fortune del marchio e dei successivi sviluppi. Credo incarni perfettamente lo spirito salesiano e si qualifichi come un profilo degno di essere riscoperto e celebrato non solo per il campo d’applicazione – quella buona stampa così cara a don Bosco – ma anche per la determinazione e una raffinata visione prospettica del panorama editoriale. Caccia ha infatti saputo dirigere con successo la casa editrice, superando due guerre mondiali, almeno altrettante grosse crisi del mercato librario, innumerevoli riforme scolastiche e dei programmi di insegnamento, una dittatura, il cambio istituzionale da monarchia a repubblica, il passaggio da una scuola a matrice elitaria a un sistema di massa. Il superamento di queste tappe richiese l’affinamento di capacità gestionali acquisite da autodidatta che gli permisero di condurre la Sei, a volte in sostanziale solitudine a livello direttivo, da un’impresa artigianale di tradizione ottocentesca a un’azienda moderna che seppe imporsi a livello nazionale.File | Dimensione | Formato | |
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