L’accessibilità culturale costituisce per i musei una sfida quanto mai attuale ma complessa poiché implica l’abbattimento di barriere non solo fisiche e sensoriali ma anche cognitive. L’accessibilità cognitiva in particolare apre scenari difficili e articolati giacché le disabilità intellettive sono numerose e richiedono approcci diversificati e personalizzati. Il contributo si focalizza sulla progettazione e sperimentazione di uno specifico strumento per l’accessibilità ideato per i visitatori con disturbi dello spettro autistico, una delle disabilità dello sviluppo in più rapida crescita in tutto il mondo. Implementate negli ultimi anni in molti musei, anche italiani, le “Storie sociali” sono state ideate negli anni ’90 dall’educatrice americana Carol Gray con l’obiettivo di introdurre un nuovo evento – come la visita al museo – nella routine quotidiana di un soggetto autistico. L’autrice illustra la genesi di due prototipi di storie sociali realizzate nel Museo della Scuola di Macerata nel 2018 e 2019 con l’aiuto degli studenti che presso il museo universitario hanno svolto il tirocinio curricolare, prima, e la propria tesi di laurea poi. L’esperienza è stata quindi proposta agli studenti del corso di Educazione e interpretazione del patrimonio e del Laboratorio di Educazione al patrimonio culturale della Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici degli a.a. 2019/20 e 2020/21. Nonostante l’erogazione delle lezioni si sia svolta in modalità online, l’analisi di un caso di studio concreto ha permesso agli studenti di acquisire una maggiore consapevolezza del tema dell’accessibilità cognitiva e, altresì, maturare competenze specifiche (scrittura interpretativa e scrittura facilitata) da applicare nel contesto museale.

“Storie sociali” per i musei del patrimonio storico-educativo. Dalla progettazione dell'accessibilità museale al rinnovamento della didattica universitaria

Brunelli, Marta
2021-01-01

Abstract

L’accessibilità culturale costituisce per i musei una sfida quanto mai attuale ma complessa poiché implica l’abbattimento di barriere non solo fisiche e sensoriali ma anche cognitive. L’accessibilità cognitiva in particolare apre scenari difficili e articolati giacché le disabilità intellettive sono numerose e richiedono approcci diversificati e personalizzati. Il contributo si focalizza sulla progettazione e sperimentazione di uno specifico strumento per l’accessibilità ideato per i visitatori con disturbi dello spettro autistico, una delle disabilità dello sviluppo in più rapida crescita in tutto il mondo. Implementate negli ultimi anni in molti musei, anche italiani, le “Storie sociali” sono state ideate negli anni ’90 dall’educatrice americana Carol Gray con l’obiettivo di introdurre un nuovo evento – come la visita al museo – nella routine quotidiana di un soggetto autistico. L’autrice illustra la genesi di due prototipi di storie sociali realizzate nel Museo della Scuola di Macerata nel 2018 e 2019 con l’aiuto degli studenti che presso il museo universitario hanno svolto il tirocinio curricolare, prima, e la propria tesi di laurea poi. L’esperienza è stata quindi proposta agli studenti del corso di Educazione e interpretazione del patrimonio e del Laboratorio di Educazione al patrimonio culturale della Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici degli a.a. 2019/20 e 2020/21. Nonostante l’erogazione delle lezioni si sia svolta in modalità online, l’analisi di un caso di studio concreto ha permesso agli studenti di acquisire una maggiore consapevolezza del tema dell’accessibilità cognitiva e, altresì, maturare competenze specifiche (scrittura interpretativa e scrittura facilitata) da applicare nel contesto museale.
2021
9788860567628
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