Fondamenti antropologici e prospettive della dimensione dialogica. Prolegomeni a un via interculturale e interreligiosa

L’appello al dialogo non è inusuale in filosofia né lo è il suo riferimento al “dialogo interculturale” e “interreligioso” . Tra le tante vie che lo hanno affrontato, quella che è nota come “Neue Denken”, soprattutto nella forma del pensiero dialogico di Martin Buber e Franz Rosenzweig, riassume i termini del titolo di queste pagine: “fondamenti antropologici” e “prospettive della dimensione dialogica”. Le riassume perché per un verso indaga la radice dialogica dell’uomo, per altro verso permette di svolgerne le prospettive che a partire da tale dimensione si aprono. In tal senso la filosofia può offrire prolegomeni che introducano a una via interculturale e interreligiosa che, successivamente, ambiti disciplinari specifici avranno il compito di svolgere. Sarà quanto si cercherà di mostrare 1- partendo dalla prospettiva di Martin Buber per vedere 2- dove questa prospettiva permetta di collocare il dialogo e 3- che cosa essa spieghi dell’uomo svolgendo in tal modo l’irriducibilità antropologica del dialogo stesso.