Che cos’è la libertà morale? Quali sono le sue condizioni di possibilità? Il progresso e, soprattutto, l’uso esponenziale di tecnologie dell’informazione e della comunicazione governate da algoritmi (ICTs digitali) la promuovono o la indeboliscono? Siamo di fronte a una nuova sfida etica? Se sì, come dovremmo rispondere a essa? Queste sono alcune delle domande principali che il presente lavoro intende affrontare. Questi interrogativi risultano sempre più ineludibili nelle nostre società informazionali contemporanee, dove le persone dipendono in misura crescente dalle ICTs digitali e, dunque, risultano inevitabilmente esposte al loro invisibile ma sempre più influente design algoritmico. È oggi infatti indiscutibile che gli algoritmi non solo mediano ogni aspetto della nostra vita, ma detengono un potenziale sia epistemologico che ontologico nel rimodellare in modo pervasivo, incessante e profondo il tessuto della nostra realtà, il modo in cui percepiamo e dunque conosciamo e facciamo esperienza del mondo, degli altri e perfino di noi stessi, fondendosi e ridefinendo dall’interno le nostre pratiche quotidiane, il modo in cui svolgiamo compiti, in cui prendiamo decisioni semplici e intuitive o compiamo scelte complesse e significative. L’obiettivo della presente dissertazione è quello d’indagare, alla luce di questo progresso e uso pervasivo delle ICTs algoritmiche, una delle questioni più cruciali nelle nostre società contemporanee: la questione della nostra libertà e, in particolare, della nostra libertà morale, vale a dire, della nostra libertà di diventare agenti morali autentici e, nello specifico, di sviluppare identità morali autentiche, ovvero la nostra libertà di scegliere e agire secondo valori e ragioni che possiamo avallare come motivi delle nostre scelte e azioni, mantenendo così la nostra “autorialità morale” su di esse. La tesi specifica che sostengo è che le ICTs basate su algoritmi possono mettere a repentaglio la nostra libertà morale, minando le condizioni di possibilità che ne garantiscono l’esercizio – almeno a una soglia minima. Al fine di argomentare la mia tesi, essendo la libertà morale una questione poco esplorata in autonomia, nel primo capitolo, elaboro un account sia positivo che negativo di libertà morale, traendo spunti dall’analisi delle teorie che indagano la dimensione morale della libertà di scelta e azione in due dibattiti filosofici chiave, sebbene dal portato distinto, il dibattito sul libero arbitrio e quello sulla libertà sociale e politica. Nello specifico, indago la dimensione morale della scelta e dell’agire umano soprattutto per ciò che concerne le condizioni di possibilità (i.e., sine qua non) che ne consentono il libero esercizio – che sostengo essere: la disponibilità di opzioni alternative moralmente eterogenee e l’autonomia morale come autodeterminazione relazionale –, e infine definisco la libertà morale come un valore etico-normativo che richiede di essere protetto da attuali o potenziali forme di impedimento. Nel secondo capitolo, vaglio se le ICTs algoritmiche stiano creando una nuova forma di impedimento alla nostra libertà morale, considerando nello specifico gli algoritmi di machine learning, con un focus particolare su tre tecniche algoritmiche di personalizzazione informazionale: la profilazione algoritmica, gli algoritmi di classificazione e filtro e, infine, i sistemi di raccomandazione (RS). A tal fine, pongo in luce come la governance algoritmica che sta emergendo nelle nostre società informazionali si stia strutturando in ciò che definisco architetture algoritmiche di scelta e ne argomento l’azione non solo nel ristrutturare i contesti in cui scegliamo e agiamo, ma nell’intaccare profondamente fino a compromettere le condizioni alla base dell’esercizio della nostra libertà morale, dando origine sia a un impatto epistemologico sul soggetto le cui opzioni risultano pre-scelte algoritmicamente che, in alcuni casi, a una possibile sospensione dell’autonomia morale (come approvazione o endorsement), mettendo così in discussione la nostra libertà morale. Nel terzo capitolo, infine, esploro come questo impatto algoritmico possa costringere la nostra libertà di scelta e azione come agenti morali autentici al punto tale da costituire un vero e proprio nuovo impedimento alla nostra libertà morale, o predeterminismo algoritmico, e ne delineo le conseguenze in alcuni domini sociali in cui le ICTs algoritmiche risultano oggi ampiamente applicate. Le ultime due sezioni del capitolo concludono sviluppando una possibile risposta alla sfida etica delineata, in primo luogo, attraverso l’introduzione nel dibattito sulla privacy informazionale – quale strumento legale di tutela della nostra libertà – di una nuova lente concettuale, o privacy morale, declinata in tre assiomi volti a disegnare una zona di protezione specifica per la nostra libertà morale e, infine, nella definizione degli agenti sociali chiamati all’operazionalizzazione tecnica e istituzionale dei criteri individuati al fine di prevenire la minaccia delineata e, dunque, di preservarci quali liberi di scegliere e agire come autentici agenti morali nelle società algoritmiche contemporanee

MORAL FREEDOM. FREE TO CHOOSE IN THE ALGORITHMIC ERA

TIRIBELLI SIMONA
2021-01-01

Abstract

Che cos’è la libertà morale? Quali sono le sue condizioni di possibilità? Il progresso e, soprattutto, l’uso esponenziale di tecnologie dell’informazione e della comunicazione governate da algoritmi (ICTs digitali) la promuovono o la indeboliscono? Siamo di fronte a una nuova sfida etica? Se sì, come dovremmo rispondere a essa? Queste sono alcune delle domande principali che il presente lavoro intende affrontare. Questi interrogativi risultano sempre più ineludibili nelle nostre società informazionali contemporanee, dove le persone dipendono in misura crescente dalle ICTs digitali e, dunque, risultano inevitabilmente esposte al loro invisibile ma sempre più influente design algoritmico. È oggi infatti indiscutibile che gli algoritmi non solo mediano ogni aspetto della nostra vita, ma detengono un potenziale sia epistemologico che ontologico nel rimodellare in modo pervasivo, incessante e profondo il tessuto della nostra realtà, il modo in cui percepiamo e dunque conosciamo e facciamo esperienza del mondo, degli altri e perfino di noi stessi, fondendosi e ridefinendo dall’interno le nostre pratiche quotidiane, il modo in cui svolgiamo compiti, in cui prendiamo decisioni semplici e intuitive o compiamo scelte complesse e significative. L’obiettivo della presente dissertazione è quello d’indagare, alla luce di questo progresso e uso pervasivo delle ICTs algoritmiche, una delle questioni più cruciali nelle nostre società contemporanee: la questione della nostra libertà e, in particolare, della nostra libertà morale, vale a dire, della nostra libertà di diventare agenti morali autentici e, nello specifico, di sviluppare identità morali autentiche, ovvero la nostra libertà di scegliere e agire secondo valori e ragioni che possiamo avallare come motivi delle nostre scelte e azioni, mantenendo così la nostra “autorialità morale” su di esse. La tesi specifica che sostengo è che le ICTs basate su algoritmi possono mettere a repentaglio la nostra libertà morale, minando le condizioni di possibilità che ne garantiscono l’esercizio – almeno a una soglia minima. Al fine di argomentare la mia tesi, essendo la libertà morale una questione poco esplorata in autonomia, nel primo capitolo, elaboro un account sia positivo che negativo di libertà morale, traendo spunti dall’analisi delle teorie che indagano la dimensione morale della libertà di scelta e azione in due dibattiti filosofici chiave, sebbene dal portato distinto, il dibattito sul libero arbitrio e quello sulla libertà sociale e politica. Nello specifico, indago la dimensione morale della scelta e dell’agire umano soprattutto per ciò che concerne le condizioni di possibilità (i.e., sine qua non) che ne consentono il libero esercizio – che sostengo essere: la disponibilità di opzioni alternative moralmente eterogenee e l’autonomia morale come autodeterminazione relazionale –, e infine definisco la libertà morale come un valore etico-normativo che richiede di essere protetto da attuali o potenziali forme di impedimento. Nel secondo capitolo, vaglio se le ICTs algoritmiche stiano creando una nuova forma di impedimento alla nostra libertà morale, considerando nello specifico gli algoritmi di machine learning, con un focus particolare su tre tecniche algoritmiche di personalizzazione informazionale: la profilazione algoritmica, gli algoritmi di classificazione e filtro e, infine, i sistemi di raccomandazione (RS). A tal fine, pongo in luce come la governance algoritmica che sta emergendo nelle nostre società informazionali si stia strutturando in ciò che definisco architetture algoritmiche di scelta e ne argomento l’azione non solo nel ristrutturare i contesti in cui scegliamo e agiamo, ma nell’intaccare profondamente fino a compromettere le condizioni alla base dell’esercizio della nostra libertà morale, dando origine sia a un impatto epistemologico sul soggetto le cui opzioni risultano pre-scelte algoritmicamente che, in alcuni casi, a una possibile sospensione dell’autonomia morale (come approvazione o endorsement), mettendo così in discussione la nostra libertà morale. Nel terzo capitolo, infine, esploro come questo impatto algoritmico possa costringere la nostra libertà di scelta e azione come agenti morali autentici al punto tale da costituire un vero e proprio nuovo impedimento alla nostra libertà morale, o predeterminismo algoritmico, e ne delineo le conseguenze in alcuni domini sociali in cui le ICTs algoritmiche risultano oggi ampiamente applicate. Le ultime due sezioni del capitolo concludono sviluppando una possibile risposta alla sfida etica delineata, in primo luogo, attraverso l’introduzione nel dibattito sulla privacy informazionale – quale strumento legale di tutela della nostra libertà – di una nuova lente concettuale, o privacy morale, declinata in tre assiomi volti a disegnare una zona di protezione specifica per la nostra libertà morale e, infine, nella definizione degli agenti sociali chiamati all’operazionalizzazione tecnica e istituzionale dei criteri individuati al fine di prevenire la minaccia delineata e, dunque, di preservarci quali liberi di scegliere e agire come autentici agenti morali nelle società algoritmiche contemporanee
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Descrizione: tesi di dottorato
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/284786
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