La Tesi presenta i risultati di un progetto di ricerca triennale svolto nell'ambito del programma “Eureka” e sviluppato congiuntamente dall'Università degli Studi di Macerata, dalla business school ISTAO e dalla Regione Marche. Il dottorato industriale si è posto l’obiettivo di esaminare come favorire il coinvolgimento di vari stakeholder (istituzioni, imprese, mondo accademico e utenti finali) per promuovere l'adozione delle tecnologie dell'Industria 4.0 tra le imprese regionali. La Tesi comprende un rapporto regionale, un policy brief e sette articoli scientifici, sei di quali sono stati pubblicati su riviste nazionali e internazionali. Le ricerche si basano principalmente su metodologie qualitative, includendo revisioni della letteratura, focus group e casi di studio multipli. La ricerca parte dal presupposto che i programmi di policy volti a sostenere l'introduzione delle tecnologie dell'Industria 4.0 dovrebbero essere progettati all'interno delle Strategie regionali di specializzazione intelligente (S3). Difatti, la governance collaborativa assume un ruolo di primo piano nelle S3, richiedendo il coinvolgimento di diversi stakeholder nella progettazione e implementazione. Pertanto, dopo aver analizzato perché e come la governance collaborativa può supportare l'integrazione tra Industria 4.0 e S3 (Capitolo 1), si valuta il grado di prontezza verso l'Industria 4.0 a livello europeo (Capitolo 2), italiano (Capitolo 3) e regionale (Capitolo 4), concentrandosi sul caso delle Marche. L'ultimo capitolo (Capitolo 5) integra i tre livelli di analisi territoriale, considerando il ruolo di strutture intermediarie nel supportare i meccanismi di collaborazione per l'introduzione delle tecnologie 4.0. La Tesi identifica e analizza i Digital Innovation Hubs (DIHs) come potenziali strutture intermediarie. I DIHs sono stati introdotti dalla Commissione Europea nel 2016 nell'ambito dell'iniziativa Digitizing European Industry per supportare le imprese e in particolare le piccole e medie imprese (PMI) nell'integrazione delle tecnologie 4.0. Il ruolo di intermediazione dei DIHs viene anche riportato nei piani S3 e in quelli di Industria 4.0. Il capitolo conclusivo definisce e applica un modello concettuale per far luce sulle attività dei DIHs. Il modello proposto analizza le loro attività nell'ambito del framework dell’Open Innovation (OI). Il modello viene applicato tramite desk research a tutti i DIHs europei, integrando delle interviste semi-strutturate a un campione italiano tra cui è incluso un DIH rappresentativo della regione Marche. Dall'analisi emerge che il sistema italiano dei DIHs si distingue dallo scenario europeo per l'elevato numero di associazioni industriali e artigiane che agiscono come suoi coordinatori. Come rivelato dalle interviste, la fiducia è considerata l'aspetto principale che attiva i meccanismi di OI, ponendo il DIH come un affidabile mediatore di conoscenza. Tuttavia, i risultati acquisiti dal campione italiano di DIH non possono essere generalizzati, quindi è necessaria una ricerca approfondita a livello europeo. Per offrire una valutazione completa, occorre anche integrare la prospettiva delle PMI supportate dal DIH, differenziandole per settore e tecnologia. In termini di implicazioni di policy, la ricerca suggerisce l’introduzione di meccanismi di controllo per valutare e premiare i DIHs in base al loro contributo alla crescita regionale. Inoltre, è necessario rafforzare i collegamenti dei DIHs all'interno dei piani regionali S3 e nazionali di Industria 4.0. In questa direzione, gli studi si propongono di porre le basi per ricercare una maggiore integrazione dell’Industria 4.0 all'interno del framework S3, facendo leva sulla prospettiva collaborativa richiesta dalla quarta rivoluzione industriale.
EXPLORING INDUSTRY 4.0 FROM A COLLABORATIVE PERSPECTIVE
Lepore Dominique
2021-01-01
Abstract
La Tesi presenta i risultati di un progetto di ricerca triennale svolto nell'ambito del programma “Eureka” e sviluppato congiuntamente dall'Università degli Studi di Macerata, dalla business school ISTAO e dalla Regione Marche. Il dottorato industriale si è posto l’obiettivo di esaminare come favorire il coinvolgimento di vari stakeholder (istituzioni, imprese, mondo accademico e utenti finali) per promuovere l'adozione delle tecnologie dell'Industria 4.0 tra le imprese regionali. La Tesi comprende un rapporto regionale, un policy brief e sette articoli scientifici, sei di quali sono stati pubblicati su riviste nazionali e internazionali. Le ricerche si basano principalmente su metodologie qualitative, includendo revisioni della letteratura, focus group e casi di studio multipli. La ricerca parte dal presupposto che i programmi di policy volti a sostenere l'introduzione delle tecnologie dell'Industria 4.0 dovrebbero essere progettati all'interno delle Strategie regionali di specializzazione intelligente (S3). Difatti, la governance collaborativa assume un ruolo di primo piano nelle S3, richiedendo il coinvolgimento di diversi stakeholder nella progettazione e implementazione. Pertanto, dopo aver analizzato perché e come la governance collaborativa può supportare l'integrazione tra Industria 4.0 e S3 (Capitolo 1), si valuta il grado di prontezza verso l'Industria 4.0 a livello europeo (Capitolo 2), italiano (Capitolo 3) e regionale (Capitolo 4), concentrandosi sul caso delle Marche. L'ultimo capitolo (Capitolo 5) integra i tre livelli di analisi territoriale, considerando il ruolo di strutture intermediarie nel supportare i meccanismi di collaborazione per l'introduzione delle tecnologie 4.0. La Tesi identifica e analizza i Digital Innovation Hubs (DIHs) come potenziali strutture intermediarie. I DIHs sono stati introdotti dalla Commissione Europea nel 2016 nell'ambito dell'iniziativa Digitizing European Industry per supportare le imprese e in particolare le piccole e medie imprese (PMI) nell'integrazione delle tecnologie 4.0. Il ruolo di intermediazione dei DIHs viene anche riportato nei piani S3 e in quelli di Industria 4.0. Il capitolo conclusivo definisce e applica un modello concettuale per far luce sulle attività dei DIHs. Il modello proposto analizza le loro attività nell'ambito del framework dell’Open Innovation (OI). Il modello viene applicato tramite desk research a tutti i DIHs europei, integrando delle interviste semi-strutturate a un campione italiano tra cui è incluso un DIH rappresentativo della regione Marche. Dall'analisi emerge che il sistema italiano dei DIHs si distingue dallo scenario europeo per l'elevato numero di associazioni industriali e artigiane che agiscono come suoi coordinatori. Come rivelato dalle interviste, la fiducia è considerata l'aspetto principale che attiva i meccanismi di OI, ponendo il DIH come un affidabile mediatore di conoscenza. Tuttavia, i risultati acquisiti dal campione italiano di DIH non possono essere generalizzati, quindi è necessaria una ricerca approfondita a livello europeo. Per offrire una valutazione completa, occorre anche integrare la prospettiva delle PMI supportate dal DIH, differenziandole per settore e tecnologia. In termini di implicazioni di policy, la ricerca suggerisce l’introduzione di meccanismi di controllo per valutare e premiare i DIHs in base al loro contributo alla crescita regionale. Inoltre, è necessario rafforzare i collegamenti dei DIHs all'interno dei piani regionali S3 e nazionali di Industria 4.0. In questa direzione, gli studi si propongono di porre le basi per ricercare una maggiore integrazione dell’Industria 4.0 all'interno del framework S3, facendo leva sulla prospettiva collaborativa richiesta dalla quarta rivoluzione industriale.File | Dimensione | Formato | |
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