Analisi del comportamento umano, in contesti di vita quotidiana, per lo sviluppo di nuove tecnologie, a supporto della qualità della vita e dello sviluppo di benessere INTRODUZIONE: Il presente progetto di ricerca nasce all’interno di un Dottorato Eureka, sviluppato grazie al contributo della Regione Marche, dell’Università di Macerata e dell’azienda MAC srl di Recanati. MAC progetta, sviluppa e produce sistemi e dispositivi elettronici all’avanguardia, cercando costantemente di comprendere e soddisfare i bisogni e i desideri dell’utente finale, allo scopo di migliorarne la qualità di vita, in un’ottica di affidabilità e sicurezza. La suddetta ricerca scaturisce da un approccio concettuale e metodologico che Luigi Mandolini (MAC CEO) ha sviluppato e validato nel corso degli anni, e che è ormai alla base di ciascun progetto ideato e realizzato in azienda. Capovolgendo completamente la storica prospettiva secondo la quale spetterebbe all’essere umano adattarsi ai cambiamenti tecnologici, alle innovazioni e all’ambiente che lo circonda, rispondendo unicamente agli input forniti dalle macchine, tale approccio mette al centro l’essere umano e pone le competenze tecnologiche al servizio dell'utente, per creare il prodotto / servizio giusto per il bene suo e del suo ambiente. L’Università di Macerata e MAC, seppur da angolazioni completamente differenti, concordano nel considerare lo studio dell’essere umano e del suo comportamento il punto di partenza per la ricerca e l’ispirazione per l’innovazione. Entrambe si impegnano regolarmente per colmare il divario tra cultura scientifico-tecnologica e cultura umanistica: componente tecnica e componente umana non possono mai essere separate. Le tecnologie per la domotica sono, infatti, profondamente collegate alla mente dell'utente finale e al suo modo di percepire, fare attenzione, capire, apprendere, ricordare e comunicare: così, lo studio di questi processi mentali nella prospettiva del ciclo di vita può contribuire allo sviluppo di smart devices. La riflessione iniziale è scaturita dal fatto che, troppo spesso, le persone che agiscono sui dispositivi indoor (relativi a temperatura, luce, suono, ecc.), in casa così come in ufficio, non sono completamente consapevoli del funzionamento di questi sistemi e non riescono a raggiungere il benessere desiderato. L’interazione attiva con un dispositivo, al fine di adattare la tecnologia alle proprie esigenze del momento, può comportare, soprattutto per i soggetti più deboli, un impegno fisico e cognitivo non indifferente: proprio per questo motivo, gli stessi sistemi dovrebbero essere in grado di “interpretare” i comportamenti degli utenti sulla base delle loro percezioni di comfort e/o discomfort, da un punto di vista termico, luminoso, acustico, ecc., in ambienti interni di vita quotidiana. OBIETTIVI: Sulla base delle teorie di riferimento analizzate e dei principi aziendali è stata, quindi, elaborata la seguente domanda di ricerca: “È possibile creare il comfort ideale (termico, luminoso, acustico, ecc.) in un ambiente interno, minimizzando l’attività dell’utente finale nel momento in cui egli / ella è alla ricerca dello stesso?”. Questo progetto è, infatti, incentrato sul tema della tecnologia pensata a favore del benessere e del comfort degli utenti, soprattutto di quelli in situazioni di maggiore fragilità, quali, ad esempio, gli anziani non autosufficienti. Partendo dal concetto di utente finale come sensore che guida la ricerca e la progettazione di dispositivi intelligenti, obiettivo ultimo è la comprensione dell’essere umano e del suo sviluppo attraverso il ciclo della vita, per la realizzazione di sistemi capaci di rendere, quanto più possibile, semplice e funzionale l’interazione essere umano-macchina e di fornire, a persone con bisogni differenti, il giusto comfort (in termini di temperatura, luce, suono, ecc.) all’interno del loro ambiente di vita quotidiana. METODO E FASI DI RICERCA: Il paradigma teorico che si è scelto di adottare è di tipo costruttivista, il quale attribuisce al ricercatore il ruolo di un partecipante e di un facilitatore dei processi di comprensione e di ristrutturazione delle costruzioni della realtà, proprie dei soggetti studiati. Il primo passo del nostro studio è stato quello di ricostruire lo stato dell’arte, raccogliendo informazioni e dati, attraverso la ricerca bibliografica e sitografica, sulla domotica e sulla qualità dell’ambiente interno (IEQ). Il progetto si è poi sviluppato attraverso quattro differenti fasi. Nella prima fase è stata avviata un’osservazione sul campo in molteplici ambienti interni, pubblici e privati (case, uffici, università, ecc.), sia in Italia che all’estero (Europa e USA), con l’intento di rilevare differenti comportamenti (sulla persona e sull’ambiente), reazioni fisiche e comunicazioni verbali che possono essere interpretati come espressione delle sensazioni di caldo e/o di freddo percepite dalle persone all’interno del loro ambiente di vita quotidiana. Un’ulteriore fase della ricerca ha riguardato delle specifiche osservazioni sul campo, concernenti l’invecchiamento, svoltesi in cinque differenti strutture sanitarie (case di riposo e centri di riabilitazione), situate nella regione Marche, al fine di rilevare i differenti comportamenti (sulla persona e sull’ambiente), reazioni fisiche e comunicazioni verbali che possono essere letti come manifestazione di un certo tipo di disagio, a livello termico e luminoso, provato dagli anziani che abitano all’interno di queste strutture assistenziali. La terza fase è consistita nella conduzione di interviste a differenti figure professionali, nello specifico medici, educatori professionali, fisioterapisti, infermieri, operatori socio-sanitari (O.S.S.) e psicologi, che si occupano di invecchiamento e lavorano nel centro Italia, con l’intento di raccogliere informazioni e opinioni basate sulla loro esperienza diretta e riguardanti il contesto in cui esse lavorano e le persone anziane con cui giornalmente si relazionano. Infine, per cercare di capire se i comportamenti rilevati attraverso l’osservazione in ambienti interni generici possono essere considerati inequivocabili o interpretabili, nell’ultima fase della ricerca si è ritenuto opportuno creare un questionario con scale di frequenza e somministrarlo, nelle province di Macerata e di Fermo (regione Marche), a persone comuni, scelte con criterio randomizzato e appartenenti a cinque differenti fasce d’età, al fine di rilevare la frequenza di differenti comportamenti (sulla persona e sull’ambiente), reazioni fisiche e comunicazioni verbali, che possono essere letti come manifestazione di un certo tipo di disagio termico, provato da questi individui nel loro contesto quotidiano. Ciò ha permesso di mettere a confronto i dati risultanti da questa analisi con quelli raccolti tramite checklist e avere maggiori informazioni rispetto alle percezioni delle persone osservate. CONCLUSIONI: L’intento è stato quello di fornire, attraverso la nostra indagine, uno spaccato di realtà, che mostrasse, nel modo più naturalistico possibile, ciò che quotidianamente accade nella vita di persone di diversa fascia d’età, in relazione al comfort ambientale interno. Tutti i dati raccolti potranno essere utili alla progettazione di dispositivi capaci di fornire un aumento del benessere e un miglioramento della qualità della vita di tutti gli individui, anche di quelli più deboli, come gli anziani non autosufficienti. Punti di forza di questa ricerca sono sicuramente l’aver messo al centro l’essere umano, nella sua totalità e complessità, e l’aver condotto un’analisi sul campo del comportamento umano in contesti di vita quotidiana, cercando costantemente di far dialogare e interagire la cultura umanistica con quella tecnologica. Partendo dal concetto di comfort termico, vi è la volontà di considerare ulteriori sviluppi e possibilità di applicazione, anche in altri ambiti, della metodologia testata in questo studio.

Analysis of Human Behavior in Everyday-Life Contexts for the Development of New Technologies in Support of the Improvement of Life Quality and Wellbeing INTRODUCTION: The present research project fits into a Eureka program supported by the Italian region Marche, the University of Macerata and MAC srl, a company based in Recanati, Italy. MAC designs, develops and produces cutting-edge electronic systems and devices by placing final users’ needs at the core of its actions and striving for a higher quality of life characterized by trust and safety. The present research builds on a conceptual and methodological framework that Mr. Luigi Mandolini (CEO of MAC) has developed and validated over the years and that underlies all of the company’s projects. With a U-turn on the traditional view that people need to adapt to technological advancements, innovations and their surrounding environment by merely reacting to the various inputs coming from machines, a new approach places the human being at the center of the picture, with technology serving humans by providing the right products or services for users and their environments. Both the University of Macerata and MAC – each from its own perspective – agree that studying human beings and human behavior is the starting point of research and inspiration for innovation. Both partners constantly commit themselves to bridging the gap between humanities and technologies, as the technical side cannot be separated from the human side. Domotics and smart home technology are in close touch with the final users’ minds and ways of perceiving, paying attention, understanding, learning, remembering and communicating. Studying these thought processes from the perspective of lifespan can help develop smart devices. The analysis of human behaviors in real everyday-life situations starts from the assumption that people who act on indoor devices (related to temperature, lighting, sound, etc.), at home and in offices alike, all too often are not entirely conscious of the functioning of these systems and cannot actually achieve well-being as intended. Actively interacting with a device in order to adapt technology to one’s specific needs at a given time can result in non-negligible physical and cognitive efforts in weaker subjects. Precisely for this reason, such systems should “interpret” users’ behaviors based on the latter’s perceptions of thermal, luminous, acoustic, etc. comfort and/or discomfort in everyday-life indoor environments. OBJECTIVES: Starting from a review of the theoretical framework and business evaluation, the following research question was developed: “Is it possible to create the best comfort possible (at thermal, luminous, acoustic level among others) in an indoor environment with minimized activity by final users, at any time?”. The present project focuses on a vision of technology meant to favor users’ well-being and comfort, especially more vulnerable subjects, notably non-self-sufficient older people. With final users in mind, regarded as sensors leading research and development of smart devices, the final aim is understanding human beings and human development over the course of life, to develop systems that can make the interaction between humans and machines as simple and effective as possible, and to provide people with special needs with adequate comfort (in terms of temperature, lighting, sound, etc.) inside their everyday-life environments. METHODS AND RESERARCH PHASES: A constructivist theoretical paradigm was adopted, with a vision of the researcher as an active participant and broker of understanding and re-structuring of life constructions that are typical of the subjects of investigation. The first step of the research project has been assessing the state of the art. Information and data have been collected through bibliographic and online research. Sources addressed the notions of Domotics and Indoor Environmental Quality (IEQ). The research project subsequently evolved over four phases. In the first phase, field observations in multiple indoor environments, both public and private (homes, offices, universities, etc.), were carried out in Italy and abroad (Europe and US), aimed at detecting behaviors (directed towards oneself and one’s environment), physical reactions and occurrences of verbal communication which can be interpreted as display of sensations of heat and/or cold as perceived by people in their everyday-life environments. Later in the research, specific field observations with focus on ageing were carried out in five different healthcare centers (nursing homes and rehabilitation centers) located in the Marche region (Italy), in order to detect behaviors (directed towards oneself and one’s environment), physical reactions and occurrences of verbal communication that can be interpreted as display of any discomfort at thermal (hot / cold) and luminous level as perceived by senior residents inside these facilities. In the third phase, interviews were conducted with different representatives of healthcare professions, namely doctors, social educators, physiotherapists, nurses, nursing assistants and psychologists, who are all familiar with ageing and work in Central Italy. The aim of the interviews was collecting information and opinions based on the professionals’ first-hand experience in relation to their professional environments and the senior people with whom they interact on a daily basis. To understand whether the single behaviors detected during generic indoor environments could be deemed as unambiguous or ambiguous, questionnaires including a frequency scale were administered in the provinces of Macerata and Fermo (Marche region, Italy) to a randomized sample of common people from five age groups, in order to determine the frequency of the detected behaviors (directed towards oneself and one’s environment), physical reactions and occurrences of verbal communication that can be interpreted as a display of some sort of thermal (hot / cold) discomfort as experienced by a number of individuals in their daily life. Questionnaire data was finally compared and contrasted with checklist data in order to gain an insight into the perceptions of the people that had been previously monitored. CONCLUSIONS: The goal of the present research project is providing an accurate picture that shows – in the most naturalistic way possible – what happens in the daily lives of people from different age groups in relation to indoor comfort. The totality of collected data can be used to plan devices that can enhance well-being and improve the quality of life of all individuals, including weaker groups, notably non-self-sufficient senior people. The strengths of the present research lie in the fact that it is centered on the human being in its entirety and complexity, and that an analysis in the field of human behavior has been carried out in everyday-life environments, in a constant effort to make humanities and technologies interact and communicate. Starting from thermal comfort, it is crucial to consider further developments and a wider scope of application of the methods tested in this project, also crossing over to other domains.

Analysis of Human Behavior, in Everyday-Life Contexts, for the Development of New Technologies, in Support of the Improvement of Life Quality and Wellbeing / Rampioni, Margherita. - CD-ROM. - (2019).

Analysis of Human Behavior, in Everyday-Life Contexts, for the Development of New Technologies, in Support of the Improvement of Life Quality and Wellbeing

Rampioni Margherita
2019-01-01

Abstract

Analysis of Human Behavior in Everyday-Life Contexts for the Development of New Technologies in Support of the Improvement of Life Quality and Wellbeing INTRODUCTION: The present research project fits into a Eureka program supported by the Italian region Marche, the University of Macerata and MAC srl, a company based in Recanati, Italy. MAC designs, develops and produces cutting-edge electronic systems and devices by placing final users’ needs at the core of its actions and striving for a higher quality of life characterized by trust and safety. The present research builds on a conceptual and methodological framework that Mr. Luigi Mandolini (CEO of MAC) has developed and validated over the years and that underlies all of the company’s projects. With a U-turn on the traditional view that people need to adapt to technological advancements, innovations and their surrounding environment by merely reacting to the various inputs coming from machines, a new approach places the human being at the center of the picture, with technology serving humans by providing the right products or services for users and their environments. Both the University of Macerata and MAC – each from its own perspective – agree that studying human beings and human behavior is the starting point of research and inspiration for innovation. Both partners constantly commit themselves to bridging the gap between humanities and technologies, as the technical side cannot be separated from the human side. Domotics and smart home technology are in close touch with the final users’ minds and ways of perceiving, paying attention, understanding, learning, remembering and communicating. Studying these thought processes from the perspective of lifespan can help develop smart devices. The analysis of human behaviors in real everyday-life situations starts from the assumption that people who act on indoor devices (related to temperature, lighting, sound, etc.), at home and in offices alike, all too often are not entirely conscious of the functioning of these systems and cannot actually achieve well-being as intended. Actively interacting with a device in order to adapt technology to one’s specific needs at a given time can result in non-negligible physical and cognitive efforts in weaker subjects. Precisely for this reason, such systems should “interpret” users’ behaviors based on the latter’s perceptions of thermal, luminous, acoustic, etc. comfort and/or discomfort in everyday-life indoor environments. OBJECTIVES: Starting from a review of the theoretical framework and business evaluation, the following research question was developed: “Is it possible to create the best comfort possible (at thermal, luminous, acoustic level among others) in an indoor environment with minimized activity by final users, at any time?”. The present project focuses on a vision of technology meant to favor users’ well-being and comfort, especially more vulnerable subjects, notably non-self-sufficient older people. With final users in mind, regarded as sensors leading research and development of smart devices, the final aim is understanding human beings and human development over the course of life, to develop systems that can make the interaction between humans and machines as simple and effective as possible, and to provide people with special needs with adequate comfort (in terms of temperature, lighting, sound, etc.) inside their everyday-life environments. METHODS AND RESERARCH PHASES: A constructivist theoretical paradigm was adopted, with a vision of the researcher as an active participant and broker of understanding and re-structuring of life constructions that are typical of the subjects of investigation. The first step of the research project has been assessing the state of the art. Information and data have been collected through bibliographic and online research. Sources addressed the notions of Domotics and Indoor Environmental Quality (IEQ). The research project subsequently evolved over four phases. In the first phase, field observations in multiple indoor environments, both public and private (homes, offices, universities, etc.), were carried out in Italy and abroad (Europe and US), aimed at detecting behaviors (directed towards oneself and one’s environment), physical reactions and occurrences of verbal communication which can be interpreted as display of sensations of heat and/or cold as perceived by people in their everyday-life environments. Later in the research, specific field observations with focus on ageing were carried out in five different healthcare centers (nursing homes and rehabilitation centers) located in the Marche region (Italy), in order to detect behaviors (directed towards oneself and one’s environment), physical reactions and occurrences of verbal communication that can be interpreted as display of any discomfort at thermal (hot / cold) and luminous level as perceived by senior residents inside these facilities. In the third phase, interviews were conducted with different representatives of healthcare professions, namely doctors, social educators, physiotherapists, nurses, nursing assistants and psychologists, who are all familiar with ageing and work in Central Italy. The aim of the interviews was collecting information and opinions based on the professionals’ first-hand experience in relation to their professional environments and the senior people with whom they interact on a daily basis. To understand whether the single behaviors detected during generic indoor environments could be deemed as unambiguous or ambiguous, questionnaires including a frequency scale were administered in the provinces of Macerata and Fermo (Marche region, Italy) to a randomized sample of common people from five age groups, in order to determine the frequency of the detected behaviors (directed towards oneself and one’s environment), physical reactions and occurrences of verbal communication that can be interpreted as a display of some sort of thermal (hot / cold) discomfort as experienced by a number of individuals in their daily life. Questionnaire data was finally compared and contrasted with checklist data in order to gain an insight into the perceptions of the people that had been previously monitored. CONCLUSIONS: The goal of the present research project is providing an accurate picture that shows – in the most naturalistic way possible – what happens in the daily lives of people from different age groups in relation to indoor comfort. The totality of collected data can be used to plan devices that can enhance well-being and improve the quality of life of all individuals, including weaker groups, notably non-self-sufficient senior people. The strengths of the present research lie in the fact that it is centered on the human being in its entirety and complexity, and that an analysis in the field of human behavior has been carried out in everyday-life environments, in a constant effort to make humanities and technologies interact and communicate. Starting from thermal comfort, it is crucial to consider further developments and a wider scope of application of the methods tested in this project, also crossing over to other domains.
2019
31
HUMAN SCIENCES
Analisi del comportamento umano, in contesti di vita quotidiana, per lo sviluppo di nuove tecnologie, a supporto della qualità della vita e dello sviluppo di benessere INTRODUZIONE: Il presente progetto di ricerca nasce all’interno di un Dottorato Eureka, sviluppato grazie al contributo della Regione Marche, dell’Università di Macerata e dell’azienda MAC srl di Recanati. MAC progetta, sviluppa e produce sistemi e dispositivi elettronici all’avanguardia, cercando costantemente di comprendere e soddisfare i bisogni e i desideri dell’utente finale, allo scopo di migliorarne la qualità di vita, in un’ottica di affidabilità e sicurezza. La suddetta ricerca scaturisce da un approccio concettuale e metodologico che Luigi Mandolini (MAC CEO) ha sviluppato e validato nel corso degli anni, e che è ormai alla base di ciascun progetto ideato e realizzato in azienda. Capovolgendo completamente la storica prospettiva secondo la quale spetterebbe all’essere umano adattarsi ai cambiamenti tecnologici, alle innovazioni e all’ambiente che lo circonda, rispondendo unicamente agli input forniti dalle macchine, tale approccio mette al centro l’essere umano e pone le competenze tecnologiche al servizio dell'utente, per creare il prodotto / servizio giusto per il bene suo e del suo ambiente. L’Università di Macerata e MAC, seppur da angolazioni completamente differenti, concordano nel considerare lo studio dell’essere umano e del suo comportamento il punto di partenza per la ricerca e l’ispirazione per l’innovazione. Entrambe si impegnano regolarmente per colmare il divario tra cultura scientifico-tecnologica e cultura umanistica: componente tecnica e componente umana non possono mai essere separate. Le tecnologie per la domotica sono, infatti, profondamente collegate alla mente dell'utente finale e al suo modo di percepire, fare attenzione, capire, apprendere, ricordare e comunicare: così, lo studio di questi processi mentali nella prospettiva del ciclo di vita può contribuire allo sviluppo di smart devices. La riflessione iniziale è scaturita dal fatto che, troppo spesso, le persone che agiscono sui dispositivi indoor (relativi a temperatura, luce, suono, ecc.), in casa così come in ufficio, non sono completamente consapevoli del funzionamento di questi sistemi e non riescono a raggiungere il benessere desiderato. L’interazione attiva con un dispositivo, al fine di adattare la tecnologia alle proprie esigenze del momento, può comportare, soprattutto per i soggetti più deboli, un impegno fisico e cognitivo non indifferente: proprio per questo motivo, gli stessi sistemi dovrebbero essere in grado di “interpretare” i comportamenti degli utenti sulla base delle loro percezioni di comfort e/o discomfort, da un punto di vista termico, luminoso, acustico, ecc., in ambienti interni di vita quotidiana. OBIETTIVI: Sulla base delle teorie di riferimento analizzate e dei principi aziendali è stata, quindi, elaborata la seguente domanda di ricerca: “È possibile creare il comfort ideale (termico, luminoso, acustico, ecc.) in un ambiente interno, minimizzando l’attività dell’utente finale nel momento in cui egli / ella è alla ricerca dello stesso?”. Questo progetto è, infatti, incentrato sul tema della tecnologia pensata a favore del benessere e del comfort degli utenti, soprattutto di quelli in situazioni di maggiore fragilità, quali, ad esempio, gli anziani non autosufficienti. Partendo dal concetto di utente finale come sensore che guida la ricerca e la progettazione di dispositivi intelligenti, obiettivo ultimo è la comprensione dell’essere umano e del suo sviluppo attraverso il ciclo della vita, per la realizzazione di sistemi capaci di rendere, quanto più possibile, semplice e funzionale l’interazione essere umano-macchina e di fornire, a persone con bisogni differenti, il giusto comfort (in termini di temperatura, luce, suono, ecc.) all’interno del loro ambiente di vita quotidiana. METODO E FASI DI RICERCA: Il paradigma teorico che si è scelto di adottare è di tipo costruttivista, il quale attribuisce al ricercatore il ruolo di un partecipante e di un facilitatore dei processi di comprensione e di ristrutturazione delle costruzioni della realtà, proprie dei soggetti studiati. Il primo passo del nostro studio è stato quello di ricostruire lo stato dell’arte, raccogliendo informazioni e dati, attraverso la ricerca bibliografica e sitografica, sulla domotica e sulla qualità dell’ambiente interno (IEQ). Il progetto si è poi sviluppato attraverso quattro differenti fasi. Nella prima fase è stata avviata un’osservazione sul campo in molteplici ambienti interni, pubblici e privati (case, uffici, università, ecc.), sia in Italia che all’estero (Europa e USA), con l’intento di rilevare differenti comportamenti (sulla persona e sull’ambiente), reazioni fisiche e comunicazioni verbali che possono essere interpretati come espressione delle sensazioni di caldo e/o di freddo percepite dalle persone all’interno del loro ambiente di vita quotidiana. Un’ulteriore fase della ricerca ha riguardato delle specifiche osservazioni sul campo, concernenti l’invecchiamento, svoltesi in cinque differenti strutture sanitarie (case di riposo e centri di riabilitazione), situate nella regione Marche, al fine di rilevare i differenti comportamenti (sulla persona e sull’ambiente), reazioni fisiche e comunicazioni verbali che possono essere letti come manifestazione di un certo tipo di disagio, a livello termico e luminoso, provato dagli anziani che abitano all’interno di queste strutture assistenziali. La terza fase è consistita nella conduzione di interviste a differenti figure professionali, nello specifico medici, educatori professionali, fisioterapisti, infermieri, operatori socio-sanitari (O.S.S.) e psicologi, che si occupano di invecchiamento e lavorano nel centro Italia, con l’intento di raccogliere informazioni e opinioni basate sulla loro esperienza diretta e riguardanti il contesto in cui esse lavorano e le persone anziane con cui giornalmente si relazionano. Infine, per cercare di capire se i comportamenti rilevati attraverso l’osservazione in ambienti interni generici possono essere considerati inequivocabili o interpretabili, nell’ultima fase della ricerca si è ritenuto opportuno creare un questionario con scale di frequenza e somministrarlo, nelle province di Macerata e di Fermo (regione Marche), a persone comuni, scelte con criterio randomizzato e appartenenti a cinque differenti fasce d’età, al fine di rilevare la frequenza di differenti comportamenti (sulla persona e sull’ambiente), reazioni fisiche e comunicazioni verbali, che possono essere letti come manifestazione di un certo tipo di disagio termico, provato da questi individui nel loro contesto quotidiano. Ciò ha permesso di mettere a confronto i dati risultanti da questa analisi con quelli raccolti tramite checklist e avere maggiori informazioni rispetto alle percezioni delle persone osservate. CONCLUSIONI: L’intento è stato quello di fornire, attraverso la nostra indagine, uno spaccato di realtà, che mostrasse, nel modo più naturalistico possibile, ciò che quotidianamente accade nella vita di persone di diversa fascia d’età, in relazione al comfort ambientale interno. Tutti i dati raccolti potranno essere utili alla progettazione di dispositivi capaci di fornire un aumento del benessere e un miglioramento della qualità della vita di tutti gli individui, anche di quelli più deboli, come gli anziani non autosufficienti. Punti di forza di questa ricerca sono sicuramente l’aver messo al centro l’essere umano, nella sua totalità e complessità, e l’aver condotto un’analisi sul campo del comportamento umano in contesti di vita quotidiana, cercando costantemente di far dialogare e interagire la cultura umanistica con quella tecnologica. Partendo dal concetto di comfort termico, vi è la volontà di considerare ulteriori sviluppi e possibilità di applicazione, anche in altri ambiti, della metodologia testata in questo studio.
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