L’analisi che propongo in questo libro è caratterizzata dalla centralità attribuita ai testi (aristotelici, platonici), verso i quali, a livello metodologico, ho assunto un tipo di approccio filologico e storico-filosofico per un controllo incrociato finalizzato alla ricostruzione del quadro complessivo della posizione aristotelica rispetto alla dottrina platonica e del contesto storico-filosofico esaminato. Nel corso della ricerca ho verificato e analizzato quei brani dei dialoghi platonici ai quali Aristotele rimanda, implicitamente o esplicitamente. Ho dedicato, dunque, una particolare attenzione al Timeo (dialogo in cui la tematica fisico-cosmologica è centrale) affiancato da dialoghi che presentano cenni alla concezione fisica platonica (quali per esempio Politico, Filebo, parte delle Leggi e alcuni riferimenti all’Epinomide ), al fine di ricostruire un “quadro fisico” omogeneo - nonostante le partizioni delle opere - che costituisce lo sfondo sul quale, poi, Aristotele si muove. Come utile supporto all’analisi dei testi antichi ho inoltre preso in esame i commentari, anche antichi, all’opera aristotelica e i maggiori studi critici inerenti tanto ai singoli testi platonici e aristotelici quanto alle tematiche fisiche, in modo tale da istituire un confronto significativo con la vastissima letteratura intorno a questo tema. Il guadagno che, a mio parere, si ricava da una tale analisi è quello di avere di fronte il quadro teorico-critico complessivo della trattazione platonico-aristotelica intorno alla physis - che, rispettando l’estensione del concetto aristotelico di physis - comprende le considerazioni sul kosmos e quelle intorno agli esseri viventi. La ricostruzione di questo vasto orizzonte permette, dunque, una valutazione più specifica della misura in cui - e delle ragioni per cui - da una parte, Aristotele si distanzia da Platone, dall’altra rimane vicino ad alcune posizioni del maestro. Tale valutazione rende possibile percorrere, nel pieno rispetto dei testi, una via critica che si pone come intermedia tra la corrente che vuole Aristotele del tutto opposto a Platone e quella che lo dice del tutto vicino.

Aristotele interprete di Platone. Anima e cosmo

Palpacelli L.
2013-01-01

Abstract

L’analisi che propongo in questo libro è caratterizzata dalla centralità attribuita ai testi (aristotelici, platonici), verso i quali, a livello metodologico, ho assunto un tipo di approccio filologico e storico-filosofico per un controllo incrociato finalizzato alla ricostruzione del quadro complessivo della posizione aristotelica rispetto alla dottrina platonica e del contesto storico-filosofico esaminato. Nel corso della ricerca ho verificato e analizzato quei brani dei dialoghi platonici ai quali Aristotele rimanda, implicitamente o esplicitamente. Ho dedicato, dunque, una particolare attenzione al Timeo (dialogo in cui la tematica fisico-cosmologica è centrale) affiancato da dialoghi che presentano cenni alla concezione fisica platonica (quali per esempio Politico, Filebo, parte delle Leggi e alcuni riferimenti all’Epinomide ), al fine di ricostruire un “quadro fisico” omogeneo - nonostante le partizioni delle opere - che costituisce lo sfondo sul quale, poi, Aristotele si muove. Come utile supporto all’analisi dei testi antichi ho inoltre preso in esame i commentari, anche antichi, all’opera aristotelica e i maggiori studi critici inerenti tanto ai singoli testi platonici e aristotelici quanto alle tematiche fisiche, in modo tale da istituire un confronto significativo con la vastissima letteratura intorno a questo tema. Il guadagno che, a mio parere, si ricava da una tale analisi è quello di avere di fronte il quadro teorico-critico complessivo della trattazione platonico-aristotelica intorno alla physis - che, rispettando l’estensione del concetto aristotelico di physis - comprende le considerazioni sul kosmos e quelle intorno agli esseri viventi. La ricostruzione di questo vasto orizzonte permette, dunque, una valutazione più specifica della misura in cui - e delle ragioni per cui - da una parte, Aristotele si distanzia da Platone, dall’altra rimane vicino ad alcune posizioni del maestro. Tale valutazione rende possibile percorrere, nel pieno rispetto dei testi, una via critica che si pone come intermedia tra la corrente che vuole Aristotele del tutto opposto a Platone e quella che lo dice del tutto vicino.
2013
978-88-372-2724-1
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