Questa monografia presenta i risultati parziali di una complessa ricerca sul campo, svolta tra il 2018 e il 2019 in occasione di due edizioni del festival dell’educazione “Scarabò. Una città per educare”, tenutesi nel centro storico di Macerata. Tale ricerca è stata motivata dalla partecipazione al progetto internazionale “Trans-Urban EU-China”, dedicato alla «transizione verso la sostenibilità urbana attraverso città socialmente integrative nell’Ue e in Cina» e al tema ivi connesso del ruolo dell’educazione e delle reti educative nella promozione di siffatta integrazione sociale, così come agli effetti di un’evoluzione comunitaria capace di includere e soddisfare diversi bisogni di crescita, maturazione e realizzazione personale. Da qui, l’idea di concentrare lo studio teorico sul concetto di città educante e, quindi, di focalizzarsi empiricamente su un evento in grado di tradurne in pratica taluni aspetti caratterizzanti e di rinnovare pedagogicamente la riflessione su di essi in accordo con gli obiettivi generali indicati da “Trans-Urban EU-China”. In questa sede, vengono riportati i risultati delle interviste somministrate a 111 bambini e a 116 adulti partecipanti al festival e alle sue varie attività educative, formative e ludico-ricreative. Ciò che ne deriva, in via principale, è l’esigenza di recuperare la funzione relazionale della città, ovvero di intessere relazioni educativamente significative, e di assicurare spazi adeguati per il loro svolgimento e appagare altre istanze formative. Coerentemente, ne consegue una disamina pedagogica di simili occorrenze e delle correlate proposizioni risolutive, ma anche l’invito pedagogico a urbanisti, architetti e decisori politici a prendersi cura e a coltivare insieme l’eu-topia di una comunità (auto)educante e di un umanesimo dell’autenticità relazionale nel contesto di vita cittadino. Un invito curvato non solo su Macerata, ma generalizzabile, nella certezza che quanto emerso da un’indagine locale non è dissimile da quanto rilevabile altrove, in Italia e non solo. ULTERIORI INFORMAZIONI: il volume è stato sottoposto a due "blind referees" in forma anonima.
Ritorno al futuro della città educante. Dal progetto Trans-Urban EU-China al festival dell’educazione Scarabò: una ricerca sul campo
d'Aniello, F.
2021-01-01
Abstract
Questa monografia presenta i risultati parziali di una complessa ricerca sul campo, svolta tra il 2018 e il 2019 in occasione di due edizioni del festival dell’educazione “Scarabò. Una città per educare”, tenutesi nel centro storico di Macerata. Tale ricerca è stata motivata dalla partecipazione al progetto internazionale “Trans-Urban EU-China”, dedicato alla «transizione verso la sostenibilità urbana attraverso città socialmente integrative nell’Ue e in Cina» e al tema ivi connesso del ruolo dell’educazione e delle reti educative nella promozione di siffatta integrazione sociale, così come agli effetti di un’evoluzione comunitaria capace di includere e soddisfare diversi bisogni di crescita, maturazione e realizzazione personale. Da qui, l’idea di concentrare lo studio teorico sul concetto di città educante e, quindi, di focalizzarsi empiricamente su un evento in grado di tradurne in pratica taluni aspetti caratterizzanti e di rinnovare pedagogicamente la riflessione su di essi in accordo con gli obiettivi generali indicati da “Trans-Urban EU-China”. In questa sede, vengono riportati i risultati delle interviste somministrate a 111 bambini e a 116 adulti partecipanti al festival e alle sue varie attività educative, formative e ludico-ricreative. Ciò che ne deriva, in via principale, è l’esigenza di recuperare la funzione relazionale della città, ovvero di intessere relazioni educativamente significative, e di assicurare spazi adeguati per il loro svolgimento e appagare altre istanze formative. Coerentemente, ne consegue una disamina pedagogica di simili occorrenze e delle correlate proposizioni risolutive, ma anche l’invito pedagogico a urbanisti, architetti e decisori politici a prendersi cura e a coltivare insieme l’eu-topia di una comunità (auto)educante e di un umanesimo dell’autenticità relazionale nel contesto di vita cittadino. Un invito curvato non solo su Macerata, ma generalizzabile, nella certezza che quanto emerso da un’indagine locale non è dissimile da quanto rilevabile altrove, in Italia e non solo. ULTERIORI INFORMAZIONI: il volume è stato sottoposto a due "blind referees" in forma anonima.File | Dimensione | Formato | |
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