INTRODUZIONE: Le Nazioni Unite e l’Unione Europea hanno da tempo segnalato un crescente e preoccupante fenomeno rappresentato dalla comparsa, sul mercato illecito delle sostanze stupefacenti, di nuove sostanze psicoattive (NSP). La locuzione indentifica droghe o sostanze psicotrope che non sono controllate dalla “Convenzione delle Nazioni Unite del 1961 sui Narcotici”, né dalla “Convenzione delle Nazioni Unite del 1971 sulle Sostanze Psicotrope”, ma che possono presentare aspetti per la sanità pubblica comparabili a quelli posti dalle sostanze incluse in queste convenzioni. Sul tema delle nuove sostanze psicoattive sono state date indicazioni strategiche sia a livello internazionale, attraverso le Nazioni Unite, l’International Narcotics Control Board (INCB) e la World Health Organization (WHO), sia a livello europeo che nazionale, al fine di supportare i paesi nello sviluppo e nel mantenimento di adeguate risposte Particolare attenzione va dunque incentrata su tale fenomeno, trattandosi di sostanze relativamente alle quali poco è conosciuto. Proprio per il carattere altamente sperimentale delle NSP, raramente sono disponibili in letteratura dati relativi alla tossicità conseguente all’uso nell'uomo e vi è peraltro ancora poca letteratura circa i meccanismi d’azione delle NSP, la loro capacità di indurre dipendenza psichica e/o fisica e la loro potenzialità di indurre gravi intossicazioni finanche al narcotismo acuto. L’assunzione di NSP può inoltre rimanere non diagnosticata mediante procedure standard di rilevazione; proprio per tale motivo la continua comparsa di NSP sul mercato illecito delle sostanze stupefacenti rappresenta una sfida per i laboratori di analisi. SCOPI: Rappresentando le NSP un fenomeno relativamente nuovo, il presente studio si pone l’obiettivo di valutare la reale diffusione del consumo di NSP nel territorio umbro. MATERIALI E METODI: Il lavoro di studio è stato condotto presso il laboratorio di Tossicologia Forense della Sezione di Medicina Legale dell’Università di Perugia. E’ stata individuata una metodica di screening generale per la ricerca mediante cromatografia nelle urine, di alcune NSP. Allo scopo sono stati utilizzati gli standard ufficiali di riferimento delle principali e più note NSP fornite dall’Istituto Superiore di Sanità che sono stati aggiunti ad urine bianche di sintesi. E’ stata poi effettuata l’analisi tossicologica su un campione di soggetti potenzialmente esposti: a tal scopo, nei mesi di Gennaio e Febbraio 2020 sono stati analizzati 157 campioni di urina pervenuti negli anni 2018 e 2019 all’Istituto di Medicina Legale di Perugia ai sensi dell’art. 186 e 187 del Codice della Strada e 589 bis del Codice Penale. Trattasi di campioni che pervengono già sottoposti a screening mediante metodica CEDIA. RISULTATI: Il presente studio ha consentito una miglior conoscenza del fenomeno del consumo delle NSP sul territorio umbro, sia dal punto di vista epidemiologico che tossicologico. Ha inoltre messo in luce la fallacità della sola applicazione del classico metodo di screening CEDIA, in quanto 2 soggetti con positività CEDIA alle anfetamine sono invece risultati positivi a NSP, 2 soggetti con positività CEDIA per alcune sostanze sono risultati positivi anche ketamina, mentre un soggetto con positività CEDIA agli oppiacei è risultato invece realmente assuntore di ossicodone. E’ pertanto necessario, al fine della corretta applicazione della Legge, che tutti i soggetti risultati negativi al CEDIA vengano sottoposti ad analisi di secondo livello, al fine di non considerare come negativi, soggetti assuntori e potenzialmente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope ed al fine di determinare con esattezza quali molecole vengano assunte al fine di tracciare correttamente il mercato illecito delle sostanze.

ANALISI DEL CONSUMO DI NUOVE SOSTANZE PSICOATTIVE (NSP) SUL TERRITORIO UMBRO

GIOIA SARA
2021-01-01

Abstract

INTRODUZIONE: Le Nazioni Unite e l’Unione Europea hanno da tempo segnalato un crescente e preoccupante fenomeno rappresentato dalla comparsa, sul mercato illecito delle sostanze stupefacenti, di nuove sostanze psicoattive (NSP). La locuzione indentifica droghe o sostanze psicotrope che non sono controllate dalla “Convenzione delle Nazioni Unite del 1961 sui Narcotici”, né dalla “Convenzione delle Nazioni Unite del 1971 sulle Sostanze Psicotrope”, ma che possono presentare aspetti per la sanità pubblica comparabili a quelli posti dalle sostanze incluse in queste convenzioni. Sul tema delle nuove sostanze psicoattive sono state date indicazioni strategiche sia a livello internazionale, attraverso le Nazioni Unite, l’International Narcotics Control Board (INCB) e la World Health Organization (WHO), sia a livello europeo che nazionale, al fine di supportare i paesi nello sviluppo e nel mantenimento di adeguate risposte Particolare attenzione va dunque incentrata su tale fenomeno, trattandosi di sostanze relativamente alle quali poco è conosciuto. Proprio per il carattere altamente sperimentale delle NSP, raramente sono disponibili in letteratura dati relativi alla tossicità conseguente all’uso nell'uomo e vi è peraltro ancora poca letteratura circa i meccanismi d’azione delle NSP, la loro capacità di indurre dipendenza psichica e/o fisica e la loro potenzialità di indurre gravi intossicazioni finanche al narcotismo acuto. L’assunzione di NSP può inoltre rimanere non diagnosticata mediante procedure standard di rilevazione; proprio per tale motivo la continua comparsa di NSP sul mercato illecito delle sostanze stupefacenti rappresenta una sfida per i laboratori di analisi. SCOPI: Rappresentando le NSP un fenomeno relativamente nuovo, il presente studio si pone l’obiettivo di valutare la reale diffusione del consumo di NSP nel territorio umbro. MATERIALI E METODI: Il lavoro di studio è stato condotto presso il laboratorio di Tossicologia Forense della Sezione di Medicina Legale dell’Università di Perugia. E’ stata individuata una metodica di screening generale per la ricerca mediante cromatografia nelle urine, di alcune NSP. Allo scopo sono stati utilizzati gli standard ufficiali di riferimento delle principali e più note NSP fornite dall’Istituto Superiore di Sanità che sono stati aggiunti ad urine bianche di sintesi. E’ stata poi effettuata l’analisi tossicologica su un campione di soggetti potenzialmente esposti: a tal scopo, nei mesi di Gennaio e Febbraio 2020 sono stati analizzati 157 campioni di urina pervenuti negli anni 2018 e 2019 all’Istituto di Medicina Legale di Perugia ai sensi dell’art. 186 e 187 del Codice della Strada e 589 bis del Codice Penale. Trattasi di campioni che pervengono già sottoposti a screening mediante metodica CEDIA. RISULTATI: Il presente studio ha consentito una miglior conoscenza del fenomeno del consumo delle NSP sul territorio umbro, sia dal punto di vista epidemiologico che tossicologico. Ha inoltre messo in luce la fallacità della sola applicazione del classico metodo di screening CEDIA, in quanto 2 soggetti con positività CEDIA alle anfetamine sono invece risultati positivi a NSP, 2 soggetti con positività CEDIA per alcune sostanze sono risultati positivi anche ketamina, mentre un soggetto con positività CEDIA agli oppiacei è risultato invece realmente assuntore di ossicodone. E’ pertanto necessario, al fine della corretta applicazione della Legge, che tutti i soggetti risultati negativi al CEDIA vengano sottoposti ad analisi di secondo livello, al fine di non considerare come negativi, soggetti assuntori e potenzialmente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope ed al fine di determinare con esattezza quali molecole vengano assunte al fine di tracciare correttamente il mercato illecito delle sostanze.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/280528
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