Quella dei beni comuni è una categoria riproposta oggi da un diffuso movimento socio-culturale, che sta facendo emergere problematiche poste all’abbrivio della contemporaneità e dei suoi conflitti. Tra queste, in particolare: le “forme” proprietarie e il loro contributo ai processi economici e alle dinamiche sociali, la sussidiarietà orizzontale e verticale, la cittadinanza e la partecipazione democratica. L’Autore si sofferma in particolar modo ai nuovi profili giuridicamente paradigmatici dei beni comuni, motivato dalla rottura del nesso esclusività-interesse-bene, come avviene per i beni di rilevanza collettiva (ad es. quelli culturali o ambientali) che sollecitano, secondo illustri e autorevoli giuristi, una proprietà non più privata e neppure statuale, ma “terzo grado”. In coerenza a questi profili e con riferimento specifico all’agricoltura, l’Autore approfondisce i contenuti antesignani delle proprietà collettive, le quali rappresentano, appunto, secondo la felice espressione di Carlo Cattaneo, “un altro modo di possedere”. Il saggio espande questa interpretazione fino al campo evidenziato dal fenomeno, tanto attuale quanto rilevante, dell’agricoltura urbana.
I beni comuni in agricoltura: un modello proprietario tra sviluppo sostenibile e democrazia partecipata
Francesco Adornato
2018-01-01
Abstract
Quella dei beni comuni è una categoria riproposta oggi da un diffuso movimento socio-culturale, che sta facendo emergere problematiche poste all’abbrivio della contemporaneità e dei suoi conflitti. Tra queste, in particolare: le “forme” proprietarie e il loro contributo ai processi economici e alle dinamiche sociali, la sussidiarietà orizzontale e verticale, la cittadinanza e la partecipazione democratica. L’Autore si sofferma in particolar modo ai nuovi profili giuridicamente paradigmatici dei beni comuni, motivato dalla rottura del nesso esclusività-interesse-bene, come avviene per i beni di rilevanza collettiva (ad es. quelli culturali o ambientali) che sollecitano, secondo illustri e autorevoli giuristi, una proprietà non più privata e neppure statuale, ma “terzo grado”. In coerenza a questi profili e con riferimento specifico all’agricoltura, l’Autore approfondisce i contenuti antesignani delle proprietà collettive, le quali rappresentano, appunto, secondo la felice espressione di Carlo Cattaneo, “un altro modo di possedere”. Il saggio espande questa interpretazione fino al campo evidenziato dal fenomeno, tanto attuale quanto rilevante, dell’agricoltura urbana.File | Dimensione | Formato | |
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