Signoria e confini: entro questa mobile relazione si colloca il testo . Lo spazio geografico e politico preso in esame è quello in cui si svolse la parabola storica della signoria dei Brancaleoni, fra l’incerta genesi nel XIII secolo, la forte ascesa trecentesca e il rapido declino nella prima metà del Quattrocento. L’area su cui si proiettò l’egemonia della famiglia ebbe come baricentro l’alta valle del fiume Metauro e trovò il fulcro nel centro eponimo di Castel Durante, oggi Urbania: su questo agone territoriale insisteva una griglia di confini amministrativi e religiosi già molto fitta nel primo Duecento. Nel combinarsi di fattori geografici, politici ed economici, il potere signorile agì come catalizzatore nel continuo processo di rigenerazione di confini, fra Tre e Quattrocento: alcuni di questi progressivamente scolorirono, mentre altri nuovi vennero a crearsi e a sovrascriversi. Si trattò di un processo animato, di concerto o in opposizione ai signori durantini, da un vasto e variegato campo di forze: lo Stato della Chiesa con i suoi ordinamenti territoriali, i potentati dell’area appenninica in costante competizione – i conti di Montefeltro, accanto a una pletora di signorie minori – ma anche da città lontane, come Perugia e Firenze. L’interazione fra queste forze produsse una costante dialettica fra le vicende del dominato dei Brancaleoni e il rimodellamento dei confini, che il testo si propone di indagare.
Una signoria ai confini della Massa Trabaria: i Brancaleoni di Castel Durante (XIII-XV secolo)
Pirani F.
2020-01-01
Abstract
Signoria e confini: entro questa mobile relazione si colloca il testo . Lo spazio geografico e politico preso in esame è quello in cui si svolse la parabola storica della signoria dei Brancaleoni, fra l’incerta genesi nel XIII secolo, la forte ascesa trecentesca e il rapido declino nella prima metà del Quattrocento. L’area su cui si proiettò l’egemonia della famiglia ebbe come baricentro l’alta valle del fiume Metauro e trovò il fulcro nel centro eponimo di Castel Durante, oggi Urbania: su questo agone territoriale insisteva una griglia di confini amministrativi e religiosi già molto fitta nel primo Duecento. Nel combinarsi di fattori geografici, politici ed economici, il potere signorile agì come catalizzatore nel continuo processo di rigenerazione di confini, fra Tre e Quattrocento: alcuni di questi progressivamente scolorirono, mentre altri nuovi vennero a crearsi e a sovrascriversi. Si trattò di un processo animato, di concerto o in opposizione ai signori durantini, da un vasto e variegato campo di forze: lo Stato della Chiesa con i suoi ordinamenti territoriali, i potentati dell’area appenninica in costante competizione – i conti di Montefeltro, accanto a una pletora di signorie minori – ma anche da città lontane, come Perugia e Firenze. L’interazione fra queste forze produsse una costante dialettica fra le vicende del dominato dei Brancaleoni e il rimodellamento dei confini, che il testo si propone di indagare.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Francesco Pirani, UNA SIGNORIA AI CONFINI DELLA MASSA TRABARIA: I BRANCALEONI DI CASTEL DURANTE (XIII-XV SECOLO)
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