Metafisica ed ermeneutica: una duplice ritrattazione

Nella Premessa di "Ritrattazioni della metafisica" Leonardo Samonà scrive che la metafisica ha conosciuto ritrattazioni che l’hanno sia rinnegata e ri- gettata, sia ripresa e riesaminata. A tale duplice significato di ritrattazione individuato da Samonà se ne potrebbe aggiungere un terzo che, riprendendo e riesaminando la metafisica, la rinnova riscoprendone le questioni e ricominciando sans cesse a percorrere le diverse vie ai principi. Ritrattazione, dunque, come rinnegamento, ripresa ma anche come rinnovamento che ha interessato sia la metafisica sia l’ermeneutica e che le preserva dall’indursi in forme di dominio del pensiero. Che cosa, tuttavia, viene implicato dal fatto che ritrattazione sia anche rinnovamento? Ovvero: fino a che punto un rinnovamento ritorna su ciò che si è rinnovato facendolo ancora riconoscere e chiamare con il suo nome – in questo caso, con il nome di metasica ed ermeneutica? Inne, che cosa le fa ritrattare insieme pur mantenendone la distanza e le diferenze?