Il capitolo è dedicato ad una indagine sulle dimensioni normative della collocazione dei minori stranieri non accompagnati in contesti familiari: uno strumento finora quantitativamente poco rilevante, che si colloca ai margini della riflessione giuridica ed è stato poco indagato anche dalla sociologia, mentre l’interesse preminente della letteratura investe il tema della cosiddetta prima accoglienza e i processi di istituzionalizzazione della “seconda” accoglienza e le relative pratiche professionali. Il primo passaggio richiede di ricalibrare la connotazione criminologica del fenomeno ridimensionando le sovrarappresentazioni della devianza e l’eccesso di criminalizzazione dei minori immigrati riconducibili al diverso utilizzo dei dispositivi penali rispetto agli “altri” minori devianti. Il nucleo del lavoro è dedicato all’applicazione delle tecniche di progettazione sociale all’affidamento familiare dei minori stranieri non accompagnati, ossia ad una forma di “accoglienza diffusa” che mette in risalto il ruolo dei progetti degli enti locali sull’affidamento familiare, che si combina con il carattere di norma programmatica assegnato all’art. 7 della l. n. 47/2017, intervenuto a disciplinare un istituto che, almeno nelle sue linee essenziali, era già informalmente ricompreso tra gli strumenti e le pratiche di accoglienza, nella direzione di una progressiva privatizzazione e dall’outsourcing di servizi tradizionalmente considerati di competenza statale. L’approccio sociologico-giuridico consente di gettare nuova luce sull’uso delle norme giuridiche nelle pratiche sociali.

Minori stranieri non accompagnati: come ricerca, metodologia e progettazione sociale mettono alla prova le tecniche giuridiche

Raiteri, Monica
2020-01-01

Abstract

Il capitolo è dedicato ad una indagine sulle dimensioni normative della collocazione dei minori stranieri non accompagnati in contesti familiari: uno strumento finora quantitativamente poco rilevante, che si colloca ai margini della riflessione giuridica ed è stato poco indagato anche dalla sociologia, mentre l’interesse preminente della letteratura investe il tema della cosiddetta prima accoglienza e i processi di istituzionalizzazione della “seconda” accoglienza e le relative pratiche professionali. Il primo passaggio richiede di ricalibrare la connotazione criminologica del fenomeno ridimensionando le sovrarappresentazioni della devianza e l’eccesso di criminalizzazione dei minori immigrati riconducibili al diverso utilizzo dei dispositivi penali rispetto agli “altri” minori devianti. Il nucleo del lavoro è dedicato all’applicazione delle tecniche di progettazione sociale all’affidamento familiare dei minori stranieri non accompagnati, ossia ad una forma di “accoglienza diffusa” che mette in risalto il ruolo dei progetti degli enti locali sull’affidamento familiare, che si combina con il carattere di norma programmatica assegnato all’art. 7 della l. n. 47/2017, intervenuto a disciplinare un istituto che, almeno nelle sue linee essenziali, era già informalmente ricompreso tra gli strumenti e le pratiche di accoglienza, nella direzione di una progressiva privatizzazione e dall’outsourcing di servizi tradizionalmente considerati di competenza statale. L’approccio sociologico-giuridico consente di gettare nuova luce sull’uso delle norme giuridiche nelle pratiche sociali.
2020
978-88-917-9952-4
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