Gregorio di Nazianzo, in una lettera a Filagrio, sembra riecheggiare alcune espressioni riportate da Senofonte e Plutarco come testo di un dispaccio militare inviato a Sparta, scritto con la brevità e la sinteticità che caratterizzano lo stile che, dall'uso spartano, ha preso il nome di "laconico". Gregorio conosceva, con grande probabilità, i trattati di epistolografia che circolavano nell'età tardoantica e lui stesso fornisce definizioni dello stile laconico. La sua lettera a Filagrio diviene, a sua volta, un modello di stile, che nel secondo Cinquecento esercita evidenti influssi anche in un umanista e teologo come Simon Goulart.
Gregorio di Nazianzo e lo stuile laconico: alcune considerazioni
Micaelli Claudio
2019-01-01
Abstract
Gregorio di Nazianzo, in una lettera a Filagrio, sembra riecheggiare alcune espressioni riportate da Senofonte e Plutarco come testo di un dispaccio militare inviato a Sparta, scritto con la brevità e la sinteticità che caratterizzano lo stile che, dall'uso spartano, ha preso il nome di "laconico". Gregorio conosceva, con grande probabilità, i trattati di epistolografia che circolavano nell'età tardoantica e lui stesso fornisce definizioni dello stile laconico. La sua lettera a Filagrio diviene, a sua volta, un modello di stile, che nel secondo Cinquecento esercita evidenti influssi anche in un umanista e teologo come Simon Goulart.File | Dimensione | Formato | |
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