Questo tempo sospeso, attualmente dettato e imposto a ciascuno di noi, c'interroga. Ci attraversa. Rivolgendoci nuove domande e pretendendo risposte diverse dal passato. In ordine ai nostri comportamenti e alle nostre condotte. Alle nostre relazioni e alle modalità con cui queste si esprimono. Differenti, in buona parte, almeno nei mesi che seguiranno. Alle scelte sin qui compiute e alle decisioni da prendere per un futuro migliore. Interpellando la classe politica del nostro Paese, la cultura odierna, la scienza, i mezzi di comunicazione di massa, le persone, le famiglie, la scuola e l'università. Giovani e anziani. Le certezze sin qui praticate e la provvisorietà e la precarietà in cui siamo immersi. Educandoci e rieducandoci. Ponendo alla pedagogia e alla didattica una serie di questioni, urgenti e contemporanee, cui non è possibile sottrarsi. Se non si vuole essere al di fuori della storia. Per abitare, piuttosto, il presente e il domani che ci attende. E per scoprirsi, dopo questa pandemia, il popolo italiano pure più sobrio e intelligente. Maggiormente attento ai valori, da far crescere in tutti i gruppi primari e secondari in cui vive. Molto del vecchio, in conclusione, sta per essere riposto in soffitta.
Il tempo sospeso. L'Italia dopo il coronavirus
Michele Corsi
2020-01-01
Abstract
Questo tempo sospeso, attualmente dettato e imposto a ciascuno di noi, c'interroga. Ci attraversa. Rivolgendoci nuove domande e pretendendo risposte diverse dal passato. In ordine ai nostri comportamenti e alle nostre condotte. Alle nostre relazioni e alle modalità con cui queste si esprimono. Differenti, in buona parte, almeno nei mesi che seguiranno. Alle scelte sin qui compiute e alle decisioni da prendere per un futuro migliore. Interpellando la classe politica del nostro Paese, la cultura odierna, la scienza, i mezzi di comunicazione di massa, le persone, le famiglie, la scuola e l'università. Giovani e anziani. Le certezze sin qui praticate e la provvisorietà e la precarietà in cui siamo immersi. Educandoci e rieducandoci. Ponendo alla pedagogia e alla didattica una serie di questioni, urgenti e contemporanee, cui non è possibile sottrarsi. Se non si vuole essere al di fuori della storia. Per abitare, piuttosto, il presente e il domani che ci attende. E per scoprirsi, dopo questa pandemia, il popolo italiano pure più sobrio e intelligente. Maggiormente attento ai valori, da far crescere in tutti i gruppi primari e secondari in cui vive. Molto del vecchio, in conclusione, sta per essere riposto in soffitta.| File | Dimensione | Formato | |
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