Il saggio intende provare a fare una prima ricognizione critica sulle ricadute del rapporto Faure nel contesto italiano negli anni Settanta e Ottanta, vale a dire in un periodo storico in cui la scuola, intesa come istituzione a carattere statale deputata, in una condizione di primazia, all’educazione delle giovani generazioni, visse un periodo di sostanziale crisi, incalzata a partire dalle richieste di maggiore democratizzazione e apertura alla società. La rilevazione da più parti dell’incapacità a mettersi al passo con i repentini cambiamenti in corso nella società, la richiesta di un rinnovamento nelle metodologie, la critica dell’immobilismo di strutture e apparati (operatori e docenti) comportarono il ripensamento degli statuti epistemologici e, sul piano pratico, la ricerca di strade nuove. L’ingresso massiccio di una nuova tipologia di studente nella scuola secondaria di secondo grado, le critiche a un modello di scuola gentiliano, ossia elitario e selezionatore, considerato anacronistico, le istanze provenienti dal territorio e la concorrenza rappresentata dal sorgere di altre agenzie formative, a carattere privato, concorsero ad acuire la crisi della scuola
Il rapporto Faure e le ricadute sul sistema scolastico italiano
Targhetta, F.;Ascenzi A.
2020-01-01
Abstract
Il saggio intende provare a fare una prima ricognizione critica sulle ricadute del rapporto Faure nel contesto italiano negli anni Settanta e Ottanta, vale a dire in un periodo storico in cui la scuola, intesa come istituzione a carattere statale deputata, in una condizione di primazia, all’educazione delle giovani generazioni, visse un periodo di sostanziale crisi, incalzata a partire dalle richieste di maggiore democratizzazione e apertura alla società. La rilevazione da più parti dell’incapacità a mettersi al passo con i repentini cambiamenti in corso nella società, la richiesta di un rinnovamento nelle metodologie, la critica dell’immobilismo di strutture e apparati (operatori e docenti) comportarono il ripensamento degli statuti epistemologici e, sul piano pratico, la ricerca di strade nuove. L’ingresso massiccio di una nuova tipologia di studente nella scuola secondaria di secondo grado, le critiche a un modello di scuola gentiliano, ossia elitario e selezionatore, considerato anacronistico, le istanze provenienti dal territorio e la concorrenza rappresentata dal sorgere di altre agenzie formative, a carattere privato, concorsero ad acuire la crisi della scuolaFile | Dimensione | Formato | |
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