Questo capitolo, avvalendosi della considerevole documentazione rappresentata dai Bollettini della CRI, si intende offrire tutta una serie di informazioni relative alla composizione dei soci in base al genere, analizzandone altresì i flussi degli stessi, e il progresso economico interno alla Circoscrizione stessa. Inoltre, la circoscrizione “Toscana” verrà comparata con la vita di altre circoscrizioni la I (Torino), la III (Milano) e la VI (Bologna), considerate per la loro particolare importanza e per l’essere connotate da una dimensione demografica tale da consentire un effettivo paragone, permettendo così di contestualizzare tutte le evidenze “di carattere regionale” all’interno di una storia nazionale, nonché di offrire un panorama molto più articolato e riccamente interpretabile. Emerge un quadro di come la VIII circoscrizione in questo lasso di tempo sia cresciuta, tanto in termini di iscritti (considerando entrambi i sessi), quanto in termini patrimoniali, maggiormente rispetto alle altre circoscrizioni prese a confronto (tra quelle più sane e vivaci), potendo dirsi così che si trattò, in tutto questo periodo storico, della più virtuosa della Croce Rossa Italiana. Vale la pena segnalare che già il «Bollettino» del 1879 (e cioè il primo) riportava la presenza dei comitati di Firenze (che come ben noto nacque ben prima, e cioè nel corso della prima ondata), Arezzo, Grosseto e Livorno; entro il 1889 sostanzialmente tutte le città oggi sede di Provincia erano dotate di un Sotto-comitato di Sezione. Ciò porta altra acqua al mulino della vitalità di questa circoscrizione, che si mantenne tale fino alla Grande Guerra, sia per quanto concerne la situazione degli associati, sia in merito all’incremento lineare del proprio patrimonio. In particolare, per quanto concerne i soci si vede la dimensione notevole che la Croce Rossa raggiunse in queste terre: prendendo due date come riferimento (e cioè il 1887 e il 1900) si nota come la sola VIII Circoscrizione avesse più soci della somma delle Circoscrizioni III (Milano) e VI (Bologna); si segnala, inoltre, il notevole apporto del genere femminile (con un progresso esponenziale tra il 1900 e il 1914), confermando quanto la CRI rappresentò all’epoca un luogo privilegiato per esercitare quella vita pubblica altrimenti preclusa alle donne, in un contesto di ritardo culturale in cui il nostro Paese versava. Infine, del patrimonio dell’VIII Circoscrizione si può dire che aumentò in misura maggiore rispetto alla media nazionale (ovviamente considerando lo stesso arco temporale), segnando un incremento di quasi 50 volte rispetto alla dotazione iniziale (mentre quello nazionale “semplicemente” raddoppiò), il che la portò a divenire la circoscrizione italiana più ricca. Fu, invece, in linea con la tendenza nazionale, per altro seguita da tutte le altre circoscrizioni, lo sviluppo particolarmente cospicuo della parte “materiale”, segno della scarsa dotazione iniziale di mezzi di “soccorso” in senso lato e dello sforzo di crescere in questo senso preparandosi così in caso di evenienza bellica (o, dal 1900 in poi circa, anche in caso di calamità). Tuttavia, è opportuno sottolineare come nell’VIII circoscrizione anche questa tendenza subì una sua specifica impennata esponenziale che non fu eguagliata da nessun’altra circoscrizione, rendendo ancora una volta i sensi di una profonda peculiarità e vitalità “toscana”.
La struttura della CRI toscana (flussi di soci e di patrimonio) in base ai dati dei Bollettini nazionali
Alberto Ardissone
2016-01-01
Abstract
Questo capitolo, avvalendosi della considerevole documentazione rappresentata dai Bollettini della CRI, si intende offrire tutta una serie di informazioni relative alla composizione dei soci in base al genere, analizzandone altresì i flussi degli stessi, e il progresso economico interno alla Circoscrizione stessa. Inoltre, la circoscrizione “Toscana” verrà comparata con la vita di altre circoscrizioni la I (Torino), la III (Milano) e la VI (Bologna), considerate per la loro particolare importanza e per l’essere connotate da una dimensione demografica tale da consentire un effettivo paragone, permettendo così di contestualizzare tutte le evidenze “di carattere regionale” all’interno di una storia nazionale, nonché di offrire un panorama molto più articolato e riccamente interpretabile. Emerge un quadro di come la VIII circoscrizione in questo lasso di tempo sia cresciuta, tanto in termini di iscritti (considerando entrambi i sessi), quanto in termini patrimoniali, maggiormente rispetto alle altre circoscrizioni prese a confronto (tra quelle più sane e vivaci), potendo dirsi così che si trattò, in tutto questo periodo storico, della più virtuosa della Croce Rossa Italiana. Vale la pena segnalare che già il «Bollettino» del 1879 (e cioè il primo) riportava la presenza dei comitati di Firenze (che come ben noto nacque ben prima, e cioè nel corso della prima ondata), Arezzo, Grosseto e Livorno; entro il 1889 sostanzialmente tutte le città oggi sede di Provincia erano dotate di un Sotto-comitato di Sezione. Ciò porta altra acqua al mulino della vitalità di questa circoscrizione, che si mantenne tale fino alla Grande Guerra, sia per quanto concerne la situazione degli associati, sia in merito all’incremento lineare del proprio patrimonio. In particolare, per quanto concerne i soci si vede la dimensione notevole che la Croce Rossa raggiunse in queste terre: prendendo due date come riferimento (e cioè il 1887 e il 1900) si nota come la sola VIII Circoscrizione avesse più soci della somma delle Circoscrizioni III (Milano) e VI (Bologna); si segnala, inoltre, il notevole apporto del genere femminile (con un progresso esponenziale tra il 1900 e il 1914), confermando quanto la CRI rappresentò all’epoca un luogo privilegiato per esercitare quella vita pubblica altrimenti preclusa alle donne, in un contesto di ritardo culturale in cui il nostro Paese versava. Infine, del patrimonio dell’VIII Circoscrizione si può dire che aumentò in misura maggiore rispetto alla media nazionale (ovviamente considerando lo stesso arco temporale), segnando un incremento di quasi 50 volte rispetto alla dotazione iniziale (mentre quello nazionale “semplicemente” raddoppiò), il che la portò a divenire la circoscrizione italiana più ricca. Fu, invece, in linea con la tendenza nazionale, per altro seguita da tutte le altre circoscrizioni, lo sviluppo particolarmente cospicuo della parte “materiale”, segno della scarsa dotazione iniziale di mezzi di “soccorso” in senso lato e dello sforzo di crescere in questo senso preparandosi così in caso di evenienza bellica (o, dal 1900 in poi circa, anche in caso di calamità). Tuttavia, è opportuno sottolineare come nell’VIII circoscrizione anche questa tendenza subì una sua specifica impennata esponenziale che non fu eguagliata da nessun’altra circoscrizione, rendendo ancora una volta i sensi di una profonda peculiarità e vitalità “toscana”.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Struttura CRI Toscana-2016.pdf
solo utenti autorizzati
Dimensione
2.44 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.44 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.