Scrivere del sotto-comitato di Sondrio, relativamente a questo primo ed ampiamente inesplorato periodo storico di vita dell’associazione in generale e, nel più specifico, della presenza della Croce Rossa stessa in questa cittadina che presidia la Valtellina, è veramente molto arduo. Anzitutto per la totale mancanza di materiale locale utile a ricostruire i suoi accadimenti e il suo dipanarsi nelle trame di quelle vicende che vanno dalla seconda metà dell’Ottocento alle soglie della Prima Guerra Mondiale: non sono stati, infatti, rinvenuti né resoconti locali, né articoli di giornali o altro tipo di carteggio, che testimonino almeno dell’esistenza se non delle attività e della vitalità del sotto-comitato stesso. E dire che da questi luoghi provenne un personaggio decisamente importante per la Croce Rossa Italiana, il nobile Enrico Guicciardi, la cui figura è già stata precedentemente tratteggiata (Cipolla, 2013; Fabbri 2013). In secondo luogo, vi è da segnalare che nemmeno i Bollettini della Croce Rossa, nonostante la loro mastodontica dimensione e il loro impressionante volume di informazioni e notizie tanto a livello nazionale quanto locale, hanno mai dedicato molto spazio, se non quello rigorosamente istituzionale, al sotto-comitato valtellinese. Da tali fonti, tuttavia, si sono riusciti a trarre gli unici dati, nonché gli unici indizi utili al fine di ricostruire la presenza del sotto-comitato sondriese e di delinearne la sua fisionomia. In questo saggio, avvalendosi dei pochi dati presentati in diversi Bollettini, nonché delle informazioni relative al suo più prestigioso membro, il già citato Guicciardi, tenteremo di inferire per quanto possibile uno spaccato di questa realtà, paragonandola con altri sotto-comitati di pari livello presenti nella III Circoscrizione

Storia del comitato di Sondrio

Ardissone A.
2014-01-01

Abstract

Scrivere del sotto-comitato di Sondrio, relativamente a questo primo ed ampiamente inesplorato periodo storico di vita dell’associazione in generale e, nel più specifico, della presenza della Croce Rossa stessa in questa cittadina che presidia la Valtellina, è veramente molto arduo. Anzitutto per la totale mancanza di materiale locale utile a ricostruire i suoi accadimenti e il suo dipanarsi nelle trame di quelle vicende che vanno dalla seconda metà dell’Ottocento alle soglie della Prima Guerra Mondiale: non sono stati, infatti, rinvenuti né resoconti locali, né articoli di giornali o altro tipo di carteggio, che testimonino almeno dell’esistenza se non delle attività e della vitalità del sotto-comitato stesso. E dire che da questi luoghi provenne un personaggio decisamente importante per la Croce Rossa Italiana, il nobile Enrico Guicciardi, la cui figura è già stata precedentemente tratteggiata (Cipolla, 2013; Fabbri 2013). In secondo luogo, vi è da segnalare che nemmeno i Bollettini della Croce Rossa, nonostante la loro mastodontica dimensione e il loro impressionante volume di informazioni e notizie tanto a livello nazionale quanto locale, hanno mai dedicato molto spazio, se non quello rigorosamente istituzionale, al sotto-comitato valtellinese. Da tali fonti, tuttavia, si sono riusciti a trarre gli unici dati, nonché gli unici indizi utili al fine di ricostruire la presenza del sotto-comitato sondriese e di delinearne la sua fisionomia. In questo saggio, avvalendosi dei pochi dati presentati in diversi Bollettini, nonché delle informazioni relative al suo più prestigioso membro, il già citato Guicciardi, tenteremo di inferire per quanto possibile uno spaccato di questa realtà, paragonandola con altri sotto-comitati di pari livello presenti nella III Circoscrizione
2014
9788820445980
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