Il moderno ambiente competitivo è stato fortemente condizionato dai processi di globalizzazione e dalle nuove e crescenti forze provenienti dalle economie emergenti, portando continui cambiamenti e innovazioni sui mercati. Il confronto globale spinge le piccole e medie imprese (PMI) a cercare differenti approcci al mercato e in tale contesto l’internazionalizzazione, anche per questa categoria di imprese, diventa una possibilità per garantire loro continuità e redditività nel tempo. Infatti, proprio l’allargamento dei mercati e il confronto con realtà differenti ha posto le piccole e medie imprese di fronte a nuove sfide. Inoltre, oltre a dover competere con imprese di maggiori dimensioni nella stessa arena, si trovano a dover conquistare le preferenze di clienti non necessariamente appartenenti ai medesimi sistemi economici, manageriali, sociali, di comportamento e quindi valoriali. Infine, la globalizzazione, fenomeno caratterizzato dalla crescita progressiva delle relazioni di scambio a livello mondiale in differenti ambiti, generatrice di convergenza economica e culturale tra i diversi Paesi del mondo, ha provocato come effetto immediato la caduta delle barriere che precedentemente separavano i ben delineati spazi competitivi tra le imprese. Il portato di un simile cambiamento risulta quindi legato alla forte integrazione e alla crescente dipendenza dei Paesi gli uni dagli altri e la conseguenza immediatamente derivante è da un lato una competizione allargata e dall’altro nuovi modelli di business da adottare. Ne discende che per le imprese in generale, ma soprattutto per le piccole e medie imprese, risulta alquanto difficoltoso operare chiudendosi e rifugiandosi nei propri tradizionali mercati locali, dovendosi infatti scontrare o trovandosi a dover creare sinergie con imprese di maggiori dimensioni, a prescindere dai limiti strutturali, di risorse disponibili, organizzativi, culturali, etc…, che le caratterizzano (Etemad, 1999; Levitt, 1983). Tale fenomeno trasversale alle logiche nazionali, di settore o d’impresa, porta al concetto di internazionalizzazione, fenomeno che riguarda tutte le imprese, dando origine a una nuova arena competitiva, nella quale le piccole e medie imprese devono affrontare cambiamenti strutturali. Esse devono infatti sviluppare sia le condizioni necessarie per raggiungere il requisito della competitività (Fahy, 2002; Grant, 1991; Mathew, 2003) partendo da una situazione di svantaggio (Bonaccorsi, 1992; Etemad, 1999; McNaughton, Bell, 2000; Miesenbock, 1988) sia far fronte alla mancanza di adeguate teorie e linee guida per una efficace ed efficiente crescita internazionale. Da un punto di vista pratico, alcune ricerche si sono concentrate sull’individuazione sia dei vantaggi per le PMI, realizzati o prospettici (Battaglia, Tzannis, 2007; Battaglia, Corsaro, Tzannis, 2006), derivanti dalla presenza sui mercati internazionali, sia sull’analisi delle motivazioni verso il processo di internazionalizzazione stesso (Cedrola, 2005). Il lavoro di tesi è diviso in cinque macro/capitoli. Il primo capitolo si focalizza sulla letteratura esistente riguardante le principali strategie di internazionalizzazione e le principali modalità di internazionalizzazione con riferimento particolare alle aziende del settore agroalimentare. Ci si concentra più nel dettaglio sul processo di internazionalizzazione delle PMI, a partire dalle principali teorie, analizzando le differenti fasi caratterizzanti il processo, le diverse modalità possibili di ingresso sui mercati esteri e le relative motivazioni che spingono le PMI ad affrontare il processo stesso. Si passa poi ad alcune considerazioni di carattere strategico, cercando di fornire un quadro di sintesi dei fattori che influenzano il processo di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese oltre confine. Infatti l’obiettivo è quello di rispondere alle seguenti domande: 1. Quali sono le motivazioni che spingono un’impresa all’internazionalizzazione? 2. Quali sono le forme possibili d’internazionalizzazione? 3. Quali sono le strategie più appropriate per affrontare i mercati internazionali? Il secondo capitolo vuole contribuire alla comprensione del ruolo del network nei processi di internazionalizzazione delle PMI, mostrando come sia necessario porre l’accento sulla raccolta di dati “relazionali” al fine di analizzare la posizione dell’azienda all’interno della propria rete sociale e su come questa influisce sia nella scelta del mercato estero, sia nella modalità di entrata. La metodologia per analizzare il network si chiama SNA (Social Network Analysis). Attraverso la revisione della letteratura, l’obiettivo di questo capitolo sarà quello di capire se esiste un gap da colmare all’interno della letteratura. Il terzo capitolo ha come obiettivo la comprensione del quadro economico-giuridico che caratterizza il settore agroalimentare. Si analizza la cornice macroeconomica europea, italiana e della Regione Marche al fine di avere una maggiore comprensione dell’attuale situazione strutturale e congiunturale che caratterizza il settore. Inoltre, viene posto l’accento sul quadro giuridico europeo e italiano sulla sicurezza alimentare, la nuova Politica Agricola Comune (PAC) e si analizza il concetto del Made in Italy dal punto di vista giuridico e commerciale. L’obiettivo è quello di inquadrare il settore agroalimentare nell’attuale contesto economico e giuridico internazionale al fine di una maggiore comprensione per sviluppare la ricerca. Il quarto capitolo intende presentare i risultati della ricerca empirica effettuata tramite questionario e sottoposta alle medie imprese agroalimentari marchigiane al fine di individuare il loro comportamento in ambito internazionale e analizzare l’influenza del network nelle scelte internazionali. Nel quinto capitolo si delinea un modello di strategia di internazionalizzazione per le PMI agroalimentari rivolte al mercato cinese. Per far questo si procede con l’analisi del contesto economico e giuridico della Cina. Inoltre, si vuole mettere in luce l’abilità delle imprese italiane nel trovare nuove ed importanti occasioni grazie all’internazionalizzazione dei loro prodotti nel mercato cinese. Si evidenziano le difficoltà e le sfide che tali imprese devono affrontare e le migliori strategie di ingresso da adottare per esaltare il loro prestigio e soprattutto la qualità dei prodotti. In particolare l’elaborato si concentra sul settore agroalimentare per decantare le potenzialità in Cina
L’internazionalizzazione delle pmi agroalimentari marchigiane: il ruolo della social network analysis
pambianchi
2019-01-01
Abstract
Il moderno ambiente competitivo è stato fortemente condizionato dai processi di globalizzazione e dalle nuove e crescenti forze provenienti dalle economie emergenti, portando continui cambiamenti e innovazioni sui mercati. Il confronto globale spinge le piccole e medie imprese (PMI) a cercare differenti approcci al mercato e in tale contesto l’internazionalizzazione, anche per questa categoria di imprese, diventa una possibilità per garantire loro continuità e redditività nel tempo. Infatti, proprio l’allargamento dei mercati e il confronto con realtà differenti ha posto le piccole e medie imprese di fronte a nuove sfide. Inoltre, oltre a dover competere con imprese di maggiori dimensioni nella stessa arena, si trovano a dover conquistare le preferenze di clienti non necessariamente appartenenti ai medesimi sistemi economici, manageriali, sociali, di comportamento e quindi valoriali. Infine, la globalizzazione, fenomeno caratterizzato dalla crescita progressiva delle relazioni di scambio a livello mondiale in differenti ambiti, generatrice di convergenza economica e culturale tra i diversi Paesi del mondo, ha provocato come effetto immediato la caduta delle barriere che precedentemente separavano i ben delineati spazi competitivi tra le imprese. Il portato di un simile cambiamento risulta quindi legato alla forte integrazione e alla crescente dipendenza dei Paesi gli uni dagli altri e la conseguenza immediatamente derivante è da un lato una competizione allargata e dall’altro nuovi modelli di business da adottare. Ne discende che per le imprese in generale, ma soprattutto per le piccole e medie imprese, risulta alquanto difficoltoso operare chiudendosi e rifugiandosi nei propri tradizionali mercati locali, dovendosi infatti scontrare o trovandosi a dover creare sinergie con imprese di maggiori dimensioni, a prescindere dai limiti strutturali, di risorse disponibili, organizzativi, culturali, etc…, che le caratterizzano (Etemad, 1999; Levitt, 1983). Tale fenomeno trasversale alle logiche nazionali, di settore o d’impresa, porta al concetto di internazionalizzazione, fenomeno che riguarda tutte le imprese, dando origine a una nuova arena competitiva, nella quale le piccole e medie imprese devono affrontare cambiamenti strutturali. Esse devono infatti sviluppare sia le condizioni necessarie per raggiungere il requisito della competitività (Fahy, 2002; Grant, 1991; Mathew, 2003) partendo da una situazione di svantaggio (Bonaccorsi, 1992; Etemad, 1999; McNaughton, Bell, 2000; Miesenbock, 1988) sia far fronte alla mancanza di adeguate teorie e linee guida per una efficace ed efficiente crescita internazionale. Da un punto di vista pratico, alcune ricerche si sono concentrate sull’individuazione sia dei vantaggi per le PMI, realizzati o prospettici (Battaglia, Tzannis, 2007; Battaglia, Corsaro, Tzannis, 2006), derivanti dalla presenza sui mercati internazionali, sia sull’analisi delle motivazioni verso il processo di internazionalizzazione stesso (Cedrola, 2005). Il lavoro di tesi è diviso in cinque macro/capitoli. Il primo capitolo si focalizza sulla letteratura esistente riguardante le principali strategie di internazionalizzazione e le principali modalità di internazionalizzazione con riferimento particolare alle aziende del settore agroalimentare. Ci si concentra più nel dettaglio sul processo di internazionalizzazione delle PMI, a partire dalle principali teorie, analizzando le differenti fasi caratterizzanti il processo, le diverse modalità possibili di ingresso sui mercati esteri e le relative motivazioni che spingono le PMI ad affrontare il processo stesso. Si passa poi ad alcune considerazioni di carattere strategico, cercando di fornire un quadro di sintesi dei fattori che influenzano il processo di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese oltre confine. Infatti l’obiettivo è quello di rispondere alle seguenti domande: 1. Quali sono le motivazioni che spingono un’impresa all’internazionalizzazione? 2. Quali sono le forme possibili d’internazionalizzazione? 3. Quali sono le strategie più appropriate per affrontare i mercati internazionali? Il secondo capitolo vuole contribuire alla comprensione del ruolo del network nei processi di internazionalizzazione delle PMI, mostrando come sia necessario porre l’accento sulla raccolta di dati “relazionali” al fine di analizzare la posizione dell’azienda all’interno della propria rete sociale e su come questa influisce sia nella scelta del mercato estero, sia nella modalità di entrata. La metodologia per analizzare il network si chiama SNA (Social Network Analysis). Attraverso la revisione della letteratura, l’obiettivo di questo capitolo sarà quello di capire se esiste un gap da colmare all’interno della letteratura. Il terzo capitolo ha come obiettivo la comprensione del quadro economico-giuridico che caratterizza il settore agroalimentare. Si analizza la cornice macroeconomica europea, italiana e della Regione Marche al fine di avere una maggiore comprensione dell’attuale situazione strutturale e congiunturale che caratterizza il settore. Inoltre, viene posto l’accento sul quadro giuridico europeo e italiano sulla sicurezza alimentare, la nuova Politica Agricola Comune (PAC) e si analizza il concetto del Made in Italy dal punto di vista giuridico e commerciale. L’obiettivo è quello di inquadrare il settore agroalimentare nell’attuale contesto economico e giuridico internazionale al fine di una maggiore comprensione per sviluppare la ricerca. Il quarto capitolo intende presentare i risultati della ricerca empirica effettuata tramite questionario e sottoposta alle medie imprese agroalimentari marchigiane al fine di individuare il loro comportamento in ambito internazionale e analizzare l’influenza del network nelle scelte internazionali. Nel quinto capitolo si delinea un modello di strategia di internazionalizzazione per le PMI agroalimentari rivolte al mercato cinese. Per far questo si procede con l’analisi del contesto economico e giuridico della Cina. Inoltre, si vuole mettere in luce l’abilità delle imprese italiane nel trovare nuove ed importanti occasioni grazie all’internazionalizzazione dei loro prodotti nel mercato cinese. Si evidenziano le difficoltà e le sfide che tali imprese devono affrontare e le migliori strategie di ingresso da adottare per esaltare il loro prestigio e soprattutto la qualità dei prodotti. In particolare l’elaborato si concentra sul settore agroalimentare per decantare le potenzialità in CinaFile | Dimensione | Formato | |
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