La presente ricerca, realizzata all’interno del percorso EUREKA del dottorato in studi linguistici filosofici e letterari (XXXI Ciclo) in collaborazione con l’azienda PlayMarche s.r.l., Spinn-off dell’Università di Macerata, sviluppa e prosegue il progetto CAM (Carta Archeologica delle Marche), progetto promosso dalla Regione Marche. La banca dati della Carta Archeologica della Provincia di Macerata raccoglie tutte le notizie relative ad evidenze archeologiche note da repertorio bibliografico e archivistico. La creazione della carta del noto, in cui vengono ubicati e visualizzati i diversi rinvenimenti ha costituito la premessa su cui impostare lo studio. La ricerca è finalizzata alla realizzazione della Carta di Potenzialità Archeologica del territorio della provincia di Macerata attraverso lo sviluppo di modelli di simulazione e relative proiezioni che restituiscono in forma grafica gli ambiti territoriali generalmente più vocati all’insediamento stabile sotto forma di “areali di rischio”. A tal fine è stato realizzato un Sistema Informativo Territoriale Per lo sviluppo dell’S.I.T sono stati integrati i dati della CAM (provincia di Macerata) raccolti nelle campagne di censimento degli anni 2000 e 2003 promossi direttamente dalla Regione Marche, e degli anni 2007, 2010 e 2011 sostenuti dalla Provincia di Macerata nello specifico dal centro di catalogo afferente l’associazione Sistema Museale della provincia di Macerata con quelli provenienti da ricerche recenti. I dati sono stati implementati con i risultati prodotti dagli studi condotti dal Dipartimento di Studi Umanistici, ex Dipartimento S.A.S.A., (Scienze Archeologiche e Storiche dell’Antichità) dell'Università di Macerata. Inoltre sono stati inseriti i dati editi del PVS Project dell’Università di Ghent e quelli del progetto R.I.M.E.M diretto dal professor Umberto Moscatelli dell’Università di Macerata. La collaborazione con la Soprintendenza Archeologia ha infine permesso di inserire le informazioni relative a tutti gli interventi di carattere archeologici (scavo e/o assistenza) fino all’anno 2016. La presente ricerca si basa sull’assunto che la vocazione all’insediamento e la possibilità di ritrovamento di depositi archeologici dipendono in buona parte anche dalla geomorfologia del territorio. I dati di natura geomorfologica sono stati incrociati, pertanto, con lo studio dell'evoluzione storica del territorio. A questa analisi si è affiancato un approccio di tipo predittivo attraverso l’applicazione di analisi spaziale. I siti archeologici sono stati selezionati in base al loro grado di affidabilità; per lo studio sono stati presi in considerazione le evidenze di età romana con localizzazione esatta o buona. La strutturazione del SIT ha riguardato pertanto l’importazione dei dati , l’elaborazione del database spaziale e la successiva analisi statistica spaziale. La piattaforma è stata elaborata attraverso il software QGis, prodotto open source. I file input sono stati gestiti all’interno di un geodatabase come feature-class così da poter essere esportati in formato shapefile (.shp). Il geodatabase contiene • la descrizione dell’ambiente (dataset cartografia di base, dataset ortofotocarta, dataset uso del suolo) • la descrizione geologica (dataset geomorfologia, dataset geopedologia, dataset PAI) • la descrizione archeologica (dataset carta archeologica, dataset viabilità storica, dataset aree soggette a vincolo archeologico). Tutte le informazioni del sistema sono state elaborate e codificate per singoli tematismi (modalità orizzontale) e per tematismi congiunti sulla medesima area geografica (modalità verticale). La sovrapposizione boleana delle carte tematiche, il computo delle correlazioni statistiche tra le informazioni di tipo ambientale e i siti e le analisi predittive unite in un unico strumento di lavoro hanno suggerito di definire il prodotto di questa ricerca A.I.S., “ Archaeological Information System”. Il prodotto finale della ricerca è la Carta di Potenziale Archeologico della provincia di Macerata, da considerare un’alternativa alla cosiddetta archeologia di emergenza. Per ciascun sito archeologico analizzato o “ricostruito”, è stata infine proposta una categoria di tutela da aggiungere a quelle già previste nel PPAR - Piano Paesistico Ambientale Regionale. La finalità del presente studio è quella di fornire tutti i dati necessari e utili per la progettazione e la gestione degli interventi di carattere amministrativo, gestionale e culturale turistico. La carta di potenzialità archeologica potrebbe quindi essere affiancata agli strumenti vigenti così da fornire informazioni integrative per la comprensione storica del territorio e favorire le azioni di pianificazione territoriale, unico strumento utile alla salvaguardia del patrimonio diffuso. In tal senso lo strumento metodologico che la presente ricerca abbraccia è quello dell’archeologia globale che riconosce valore storico non al singolo sito ma al paesaggio antropico nella sua complessità conformandosi alle linee-guida della Convenzione Europea per il Paesaggio.

Sistemi informativi per la gestione delle carte archeologiche: la carta di potenzialità archeologica del territorio

Capponi, Chiara
2019-01-01

Abstract

La presente ricerca, realizzata all’interno del percorso EUREKA del dottorato in studi linguistici filosofici e letterari (XXXI Ciclo) in collaborazione con l’azienda PlayMarche s.r.l., Spinn-off dell’Università di Macerata, sviluppa e prosegue il progetto CAM (Carta Archeologica delle Marche), progetto promosso dalla Regione Marche. La banca dati della Carta Archeologica della Provincia di Macerata raccoglie tutte le notizie relative ad evidenze archeologiche note da repertorio bibliografico e archivistico. La creazione della carta del noto, in cui vengono ubicati e visualizzati i diversi rinvenimenti ha costituito la premessa su cui impostare lo studio. La ricerca è finalizzata alla realizzazione della Carta di Potenzialità Archeologica del territorio della provincia di Macerata attraverso lo sviluppo di modelli di simulazione e relative proiezioni che restituiscono in forma grafica gli ambiti territoriali generalmente più vocati all’insediamento stabile sotto forma di “areali di rischio”. A tal fine è stato realizzato un Sistema Informativo Territoriale Per lo sviluppo dell’S.I.T sono stati integrati i dati della CAM (provincia di Macerata) raccolti nelle campagne di censimento degli anni 2000 e 2003 promossi direttamente dalla Regione Marche, e degli anni 2007, 2010 e 2011 sostenuti dalla Provincia di Macerata nello specifico dal centro di catalogo afferente l’associazione Sistema Museale della provincia di Macerata con quelli provenienti da ricerche recenti. I dati sono stati implementati con i risultati prodotti dagli studi condotti dal Dipartimento di Studi Umanistici, ex Dipartimento S.A.S.A., (Scienze Archeologiche e Storiche dell’Antichità) dell'Università di Macerata. Inoltre sono stati inseriti i dati editi del PVS Project dell’Università di Ghent e quelli del progetto R.I.M.E.M diretto dal professor Umberto Moscatelli dell’Università di Macerata. La collaborazione con la Soprintendenza Archeologia ha infine permesso di inserire le informazioni relative a tutti gli interventi di carattere archeologici (scavo e/o assistenza) fino all’anno 2016. La presente ricerca si basa sull’assunto che la vocazione all’insediamento e la possibilità di ritrovamento di depositi archeologici dipendono in buona parte anche dalla geomorfologia del territorio. I dati di natura geomorfologica sono stati incrociati, pertanto, con lo studio dell'evoluzione storica del territorio. A questa analisi si è affiancato un approccio di tipo predittivo attraverso l’applicazione di analisi spaziale. I siti archeologici sono stati selezionati in base al loro grado di affidabilità; per lo studio sono stati presi in considerazione le evidenze di età romana con localizzazione esatta o buona. La strutturazione del SIT ha riguardato pertanto l’importazione dei dati , l’elaborazione del database spaziale e la successiva analisi statistica spaziale. La piattaforma è stata elaborata attraverso il software QGis, prodotto open source. I file input sono stati gestiti all’interno di un geodatabase come feature-class così da poter essere esportati in formato shapefile (.shp). Il geodatabase contiene • la descrizione dell’ambiente (dataset cartografia di base, dataset ortofotocarta, dataset uso del suolo) • la descrizione geologica (dataset geomorfologia, dataset geopedologia, dataset PAI) • la descrizione archeologica (dataset carta archeologica, dataset viabilità storica, dataset aree soggette a vincolo archeologico). Tutte le informazioni del sistema sono state elaborate e codificate per singoli tematismi (modalità orizzontale) e per tematismi congiunti sulla medesima area geografica (modalità verticale). La sovrapposizione boleana delle carte tematiche, il computo delle correlazioni statistiche tra le informazioni di tipo ambientale e i siti e le analisi predittive unite in un unico strumento di lavoro hanno suggerito di definire il prodotto di questa ricerca A.I.S., “ Archaeological Information System”. Il prodotto finale della ricerca è la Carta di Potenziale Archeologico della provincia di Macerata, da considerare un’alternativa alla cosiddetta archeologia di emergenza. Per ciascun sito archeologico analizzato o “ricostruito”, è stata infine proposta una categoria di tutela da aggiungere a quelle già previste nel PPAR - Piano Paesistico Ambientale Regionale. La finalità del presente studio è quella di fornire tutti i dati necessari e utili per la progettazione e la gestione degli interventi di carattere amministrativo, gestionale e culturale turistico. La carta di potenzialità archeologica potrebbe quindi essere affiancata agli strumenti vigenti così da fornire informazioni integrative per la comprensione storica del territorio e favorire le azioni di pianificazione territoriale, unico strumento utile alla salvaguardia del patrimonio diffuso. In tal senso lo strumento metodologico che la presente ricerca abbraccia è quello dell’archeologia globale che riconosce valore storico non al singolo sito ma al paesaggio antropico nella sua complessità conformandosi alle linee-guida della Convenzione Europea per il Paesaggio.
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Descrizione: tesi Capponi Chiara
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/258120
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