Nel lessico pedagogico attuale, termini come neuroeducational o embodied cognition sono oramai all’ordine del giorno. La comunità italiana, infatti, ha già da alcuni anni allargato gli orizzonti attraverso indagini scientifiche a carattere teorico che si riflettono sulle implicazioni didattiche scaturite dal contributo delle ultime ricerche neurobiologiche. Questo lavoro di ricerca si innesta sul forte dialogo avviato in Italia tra didattica e neuroscienze, investendo per la prima volta le attenzioni sull’applicazione pratica di questo connubio scientifico interdisciplinare. La peculiarità di questa ricerca, infatti, è proprio il punto di incontro tra ciò che avviene a livello biochimico (analisi salivare del cortisolo) e le risposte di apprendimento registrate a livello psicopedagogico (verifiche didattiche). La certezza che non esista alcuna possibilità di inquadrare fenomeni delle scienze educative secondo modelli deterministici lineari di causa-effetto, non implica che la consapevolezza dei principi neuroscientifici che governano i meccanismi di apprendimento non consenta al docente di qualificare e calibrare la sua didattica, promuovendo consegne e proposte che siano conformi ai principi su menzionati e, nel contempo, coerenti con i meccanismi alla base del funzionamento del nostro sistema nervoso. Concetto perno di questo lavoro è la valorizzazione della corporeità che, tra oggetto di analisi e soggetto di cognizione, ci consente sempre più di scoprire la bellezza della natura.
Scuola in movimento. La didattica tra scienza e cocienza
Filippo Gomez Paloma
2014-01-01
Abstract
Nel lessico pedagogico attuale, termini come neuroeducational o embodied cognition sono oramai all’ordine del giorno. La comunità italiana, infatti, ha già da alcuni anni allargato gli orizzonti attraverso indagini scientifiche a carattere teorico che si riflettono sulle implicazioni didattiche scaturite dal contributo delle ultime ricerche neurobiologiche. Questo lavoro di ricerca si innesta sul forte dialogo avviato in Italia tra didattica e neuroscienze, investendo per la prima volta le attenzioni sull’applicazione pratica di questo connubio scientifico interdisciplinare. La peculiarità di questa ricerca, infatti, è proprio il punto di incontro tra ciò che avviene a livello biochimico (analisi salivare del cortisolo) e le risposte di apprendimento registrate a livello psicopedagogico (verifiche didattiche). La certezza che non esista alcuna possibilità di inquadrare fenomeni delle scienze educative secondo modelli deterministici lineari di causa-effetto, non implica che la consapevolezza dei principi neuroscientifici che governano i meccanismi di apprendimento non consenta al docente di qualificare e calibrare la sua didattica, promuovendo consegne e proposte che siano conformi ai principi su menzionati e, nel contempo, coerenti con i meccanismi alla base del funzionamento del nostro sistema nervoso. Concetto perno di questo lavoro è la valorizzazione della corporeità che, tra oggetto di analisi e soggetto di cognizione, ci consente sempre più di scoprire la bellezza della natura.File | Dimensione | Formato | |
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