Dopo aver illustrato il funzionamento della censura franchista, si studia la ricezione dei romanzi di Giorgio Bassani nella Spagna degli anni 60 e 70. Principale fautore di questa operazione fu Carlos Barral, il cui fondamentale impegno editoriale –prima con Seix Barral, e poi con la Barral Editores– portò ad introdurre in Spagna il meglio della letteratura contemporanea. L’editore catalano, dopo un fruttuoso incontro con Giulio Einaudi nel 1959, si convinse della necessità di creare un catalogo che coniugasse qualità, ricerca letteraria e impegno civile con l’obiettivo di strappare la Spagna dall’arretratezza e dall’isolamento culturale in cui l’aveva confinata il regime. Le prime traduzioni dell’opera di Bassani si inseriscono in questo contesto, e in un momento di rinnovato interesse verso la narrativa italiana del Dopoguerra. Ripercorriamo, quindi, l’iter di pubblicazione di tutte le traduzioni spagnole di Bassani di quei decenni: Il Giardino dei Finzi-Contini, Storie ferraresi, Dietro la porta, L’airone, Lida Mantovani, Gli occhiali d’oro, L’odore del fieno. Si riproducono e si analizzano gli expedientes emessi dal Servicio de Orientación Bibliográfico (conservati presso l’AGA, l’Archivio di Stato spagnolo, ed inediti fino ad oggi), organismo incaricato della censura previa, e tappa necessaria in vista di ogni pubblicazione. Questo oppressivo sistema censorio ostacolò in vari modi la diffusione di Bassani. In primo luogo, la sua stessa esistenza fece sì che il primo romanzo in lingua spagnola, Gli occhiali d’oro, venisse prima stampato in Argentina, e solo 12 anni dopo in Spagna. Inoltre, le date di uscita di Historias de Ferrara e Detrás de la puerta furono notevolmente ritardate –rispettivamente di quattro e di cinque anni dalla richiesta– perché i libri vennero presentati nel momento più caldo dell’affaire Einaudi. L’editore torinese nel 1962 aveva pubblicato in Italia i Canti della nuova resistenza spagnola, un volume che dava voce alla poesia e alla canzone di protesta antifranchista. Per rappresaglia, il governo spagnolo aveva dichiarato Einaudi “persona non grata” vietandogli l’ingresso nel Paese e, allo stesso tempo, si impegnò a osteggiare con ogni mezzo la diffusione dei libri da lui pubblicati. Tuttavia, Barral non rinunciò ad uno scontro con l’istituzione censoria. Caso paradigmatico della sfida di Barral al regime fu proprio la stampa di Detrás de la puerta, pubblicato integro nonostante l’imposizione da parte del Servicio di purgare dei passaggi giudicati "immorali".
La ricezione della narrativa di Bassani nella Spagna franchista: traduzioni e censura
Andrea Bresadola
2019-01-01
Abstract
Dopo aver illustrato il funzionamento della censura franchista, si studia la ricezione dei romanzi di Giorgio Bassani nella Spagna degli anni 60 e 70. Principale fautore di questa operazione fu Carlos Barral, il cui fondamentale impegno editoriale –prima con Seix Barral, e poi con la Barral Editores– portò ad introdurre in Spagna il meglio della letteratura contemporanea. L’editore catalano, dopo un fruttuoso incontro con Giulio Einaudi nel 1959, si convinse della necessità di creare un catalogo che coniugasse qualità, ricerca letteraria e impegno civile con l’obiettivo di strappare la Spagna dall’arretratezza e dall’isolamento culturale in cui l’aveva confinata il regime. Le prime traduzioni dell’opera di Bassani si inseriscono in questo contesto, e in un momento di rinnovato interesse verso la narrativa italiana del Dopoguerra. Ripercorriamo, quindi, l’iter di pubblicazione di tutte le traduzioni spagnole di Bassani di quei decenni: Il Giardino dei Finzi-Contini, Storie ferraresi, Dietro la porta, L’airone, Lida Mantovani, Gli occhiali d’oro, L’odore del fieno. Si riproducono e si analizzano gli expedientes emessi dal Servicio de Orientación Bibliográfico (conservati presso l’AGA, l’Archivio di Stato spagnolo, ed inediti fino ad oggi), organismo incaricato della censura previa, e tappa necessaria in vista di ogni pubblicazione. Questo oppressivo sistema censorio ostacolò in vari modi la diffusione di Bassani. In primo luogo, la sua stessa esistenza fece sì che il primo romanzo in lingua spagnola, Gli occhiali d’oro, venisse prima stampato in Argentina, e solo 12 anni dopo in Spagna. Inoltre, le date di uscita di Historias de Ferrara e Detrás de la puerta furono notevolmente ritardate –rispettivamente di quattro e di cinque anni dalla richiesta– perché i libri vennero presentati nel momento più caldo dell’affaire Einaudi. L’editore torinese nel 1962 aveva pubblicato in Italia i Canti della nuova resistenza spagnola, un volume che dava voce alla poesia e alla canzone di protesta antifranchista. Per rappresaglia, il governo spagnolo aveva dichiarato Einaudi “persona non grata” vietandogli l’ingresso nel Paese e, allo stesso tempo, si impegnò a osteggiare con ogni mezzo la diffusione dei libri da lui pubblicati. Tuttavia, Barral non rinunciò ad uno scontro con l’istituzione censoria. Caso paradigmatico della sfida di Barral al regime fu proprio la stampa di Detrás de la puerta, pubblicato integro nonostante l’imposizione da parte del Servicio di purgare dei passaggi giudicati "immorali".File | Dimensione | Formato | |
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